Un grande vilayet albanese separato faceva parte dell'agenda di molte organizzazioni e società albanesi fin dal 1877, durante il periodo noto come il risveglio nazionale albanese. L'istituzione di un tale vilayet fu concordata tra i ribelli albanesi e i rappresentanti autorizzati del governo ottomano il 4 settembre 1912, a seguito della rivolta albanese del 1912. Subito dopo quell'accordo, tuttavia, scoppiò la prima guerra balcanica e la maggior parte del restante territorio europeo dell'Impero ottomano fu occupato dagli stati membri della Lega balcanica. Dopo la conquista di Skopje da parte dell'esercito del Regno di Serbia, Ismail Qemali invitò un gruppo di albanesi di tutti e quattro i vilayet ottomani che erano concordi per l'unione in un Vilayet albanese, a partecipare a un Congresso panalbanese a Valona. Lì dichiararono l'indipendenza il 28 novembre 1912 e istituirono il governo provvisorio dell'Albania.
Gli stessi territori furono rivendicati dalle nazioni della regione che avevano già elevato la loro progressione nazionale a uno stato indipendente: il Vilayet di Scutari fu rivendicato da serbi e montenegrini, il Vilayet del Kosovo da serbi, montenegrini e bulgari, il Vilayet di Monastir da serbi, greci e bulgari e il Vilayet di Giannina dai greci.[4] A poche settimane dall'inizio della prima guerra balcanica, la maggior parte dei territori destinati al Vilayet albanese era nelle mani degli stati membri della Lega balcanica, giuridicamente come condominio.[5] Le ultime frontiere tra i membri della Lega balcanica e il nuovo Principato d'Albania furono decise dai trattati di Londra e Bucarest, e ignorarono le frontiere del proposto Vilayet albanese, lasciando consistenti popolazioni albanesi al di fuori dal nuovo stato-nazione albanese.
Il Comitato centrale per la difesa dei diritti albanesi fu un'organizzazione fondata nel 1877 nella città di Istanbul, nell'Impero ottomano, da un influente gruppo di intellettuali, patrioti e politici albanesi, come Sami Frashëri, Vaso Pasha, Abdyl Frashëri e molti altri.[6] Il presidente del Comitato era Abdyl Frashëri.
Questo Comitato pubblicò l'idea di unire i vilayet di Monastir, Scutari, Kosovo e Giannina in un vilayet albanese nel giornale Tercüman-ı Hakikat.[7] Contrariamente a quanto si dice spesso, una rivendicazione di territori includeva anche il Vilayet di Salonicco.[2][8]
La Lega di Prizren fu un'organizzazione politica albanese fondata il 10 giugno 1878 a Prizren, nella provincia ottomana del Kosovo (vilayet). La posizione iniziale della lega, basata sulla solidarietà religiosa dei proprietari terrieri e delle persone legate all'amministrazione ottomana e alle autorità religiose, fu motivo per nominare la lega "Il Comitato dei veri musulmani" in albaneseKomiteti i Myslimanëve të Vërtetë) [9] Sulla prima riunione della lega fu scritto un memorandum decisionale (kararname) che non menzionava le riforme, l'autonomia o l'unione dei vilayet popolati albanesi in un vilayet.[10]
Subito dopo la prima riunione, l'organizzazione, adottò un nuovo ordine del giorno, sotto l'influenza di Abdyl Frashëri, che includeva l'istituzione del Vilayet albanese.[11] Non fu un appello all'indipendenza albanese, o all'autonomia all'interno dell'Impero ottomano ma, come proposto da Pashko Vasa, semplicemente l'unificazione di tutti i territori di lingua albanese all'interno di un vilayet.[12]
Il Tercümân-i-Şark (L'interprete orientale, giornali che fornivano una copertura dettagliata sugli eventi nell'area popolata albanese), di cui Sami Frashëri era membro dello staff, riferiva sugli eventi nell'area popolata albanese (in turcoArnavudluk) e sulla società unionista (in turcocemiyet-i ittihadiye) stabilito dai delegati della Lega di Prizren.[13]
La Lega di Peja (in albaneseLidhja e Pejës) fu un'organizzazione politica albanese fondata nel 1899 nella città di Pejë (Peć), in Kosovo. Era guidata da Haxhi Zeka, un ex membro della Lega di Prizren e condivideva la stessa piattaforma alla ricerca di un vilayet albanese autonomo all'interno dell'Impero ottomano. I membri della lega era divisi in due gruppi. Il primo gruppo erano membri conservatori e più moderati e volevano che i cinque vilayet (incluso anche il Vilayet di Salonicco) fossero uniti nel vilayet albanese. Il secondo gruppo di membri erano più radicali e volevano la piena autonomia amministrativa per i quattro vilayet uniti nel vilayet albanese.[3]
La rivolta albanese del 1912 fu una delle tante rivolte albanesi nell'Impero ottomano e durò da gennaio ad agosto 1912. La rivolta iniziò nella parte occidentale del Vilayet del Kosovo[15] e fu guidata da Hasan Pristina, Nexhip Draga, Bajram Curri, Riza Bey e altri.[16] Hasan Prishtina, che si trovava nel vilayet del Kosovo durante la rivolta, e Ismail Qemali che era in Europa per raccogliere le armi e il denaro, tentarono di convincere l'opinione pubblica europea della causa della rivolta e mantennero le comunicazioni attraverso il consolato britannico a Skopje.[17]Essad Pasha Toptani obbligò sé stesso a organizzare la rivolta nell'Albania centrale e a Mirdita.[18]
Dopo una serie di successi, i ribelli albanesi riuscirono a conquistare la città di Skopje, il centro amministrativo del Vilayet del Kosovo durante il dominio ottomano.[19][20][21] La rivolta terminò quando il governo ottomano accettò tutte le richieste (ignorando solo l'ultima, ovvero la corte marziale per gli ufficiali ottomani che tentarono di reprimere la rivolta) il 4 settembre 1912.[22]
Il 9 agosto 1912 i ribelli albanesi presentarono un nuovo elenco di richieste (il cosiddetto elenco dei quattordici punti ) relative al vilayet albanese che può essere riassunto come segue:[23]
Sistema autonomo di amministrazione e giustizia
Prestazione degli albanesi al servizio militare solo nel territorio dei quattro vilayeti, tranne in tempo di guerra
Impiego dei funzionari che conoscono la lingua e i costumi locali, ma non necessariamente albanesi,
Istituzione di nuovi licei e scuole agrarie nei distretti più grandi
Riorganizzazione e ammodernamento delle scuole religiose e uso della lingua albanese nelle scuole secolari
Libertà di istituire scuole e società private
Lo sviluppo del commercio, dell'agricoltura e dei lavori pubblici
Amnistia generale per tutti gli albanesi coinvolti nella rivolta
Corte marziale per quegli ufficiali ottomani che hanno tentato di reprimere la rivolta
Il governo ottomano pose fine alle rivolte albanesi accettando tutte le richieste (ignorando solo l'ultima) il 4 settembre 1912.[22]Hasan Prishtina stava progettando di avviare una nuova rivolta in tre o quattro mesi, perché il suo obiettivo principale non era l'autonomia ma l'indipendenza del Vilayet albanese. Tuttavia la prima guerra balcanica scoppiò presto e distrusse i suoi piani.[24]
Quando scoppiò la prima guerra balcanica, i membri della Lega balcanica conquistarono la maggior parte del territorio che era stato promesso essere il Vilayet albanese nel periodo ottobre-dicembre 1912. Gli alleati balcanici pianificarono la spartizione del territorio europeo dell'Impero ottomano tra di loro e nel frattempo fu stabilito che il territorio conquistato avesse lo status giuridico di condominio.[5] Il destino finale del territorio conquistato doveva essere deciso dal Trattato di Londra e dal Trattato di Bucarest.
«The first, more moderate, wanted the five vilayets (this would include Thessaloniki) that were inhabited by Albanians to be united in a single province ... plan receives support of the conservatives. The more radical group desired unification of just four vilayets, but with full administrative autonomy»
«However, the same regions were also claimed by those nations living in area that had started their national developments and risen to nation statehood level somewhat before Albanians. The vilayets of Shkodra (part of present Albania) and Kosovo (an independent state now) were claimed by Serbs and Montenegrins, Monastir by Serbs and Bulgarians and Ioaninna by the Greek.»
«The plan of the Committee, published in the Tercuman – i Sark paper, anticipated the founding of a single Albanian vilayet that would encompass the Kosovo, Bitolj, Scutari and Janjevo vilayets.»
«The position of the League in the beginning was based on religious solidarity. It was even called Komiteti i Myslimanëve të Vërtetë (The Committee of the Real Muslims) ... decisions are taken and supported mostly by landlords and people closely connected with Ottoman administration and religious authorities..»
«a 16 point "decision memorandum" (kararname) said nothing about reforms, schools, autonomy, nothing even about the unification of the Albanian lands in one vilayet»
«Soon after this first meeting, ... mainly under the influence of ... Abdyl Frashëri ... new agenda included ... the fonding of an autonomous Albanian Vilayet»
«Far from an appeal for Albania independence, or even autonomy within empire, Pashko Vasa proposed simply the unification of Albanian speaking territory within one vilayet, and a certain degree of local government»
«Tercümân-i-Şark, which had Shamseddin Sami on its staff, provided detailed coverage of events in Albania. The paper reported that Albanians from all over Albania (Arnavudluk) ... the delegates established a unionist society (cemiyet-i ittihadiye).»
«Ismail Kemal was ... staying in Europe to help gather weapons and money and to win over European public opinion ... agreed to keep in contact through the British Consulate in Skopje.»
«ustanici su uspeli da slomiju otpor turske armije, da ovladaju celim kosovskim vilajetom do polovine avgusta 1912, što znači da su tada imali u svojim rukama Prištinu, Novi Pazar, Sjenicu pa čak i Skoplje»
«I told the honoured gentlemen that we would organise another uprising in three or four months' time and would then declare independence ... the Balkan War soon broke out, which destroyed all of our plans.»
^ Ismail Qemali, Time to act, in Sommerville Story (a cura di), The Memoires of Ismail Kemal Bey, William Morton Fullerton, London, Constble and Company Limited, 1920 [1920], pp. 369, 370.
«.. Bulgarian army were in occupation of Kirk-Kilisee and Serbs had seized Uskub ..., I realised that the time had come for us Albanians to take vigorous measures ... I arrived at Bucharest .. I telegraphed to all parts of Albania ... asked that delegates should be sent from all parts of the country to Valona»
^Copia archiviata, su albanianhistory.net, 2007. URL consultato il 21 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
«The delegates unanimously agreed with the words of Ismail Kemal bey and resolved that Albania, as of today, should be on her own, free and independent under a provisional government.»
«Treaty of London consisted simply of cession by the Sultan to the Great Powers of all Ottoman territory in Europe except ... It was the Treaty of Bucharest, 13 August 1913, which provided the definitive settlement after the Second Balkan War»