Vincent Cotroni, all'anagrafe Vincenzo Cotrone (Mammola, 11 novembre 1910 – Montréal, 16 settembre 1984), è stato un mafioso italiano naturalizzato canadese, era un capo della Famiglia Cotroni di Montréal, nata come un ramo della Famiglia Bonanno di New York e in seguito fagogitata dalla Famiglia Rizzuto di Montreal.
Vincenzo Cotrone (americanizzato come Vincent Cotroni) nacque l'11 novembre 1910 a Mammola in Calabria. Nel 1924, migrò a Montréal, Québec, Canada con le sue due sorelle, Margherita e Palmina, e suo fratello Giuseppe; gli altri due suoi fratelli, Frank e Michael, nacquero successivamente a Montreal.[1]
Piuttosto che frequentare la scuola, lavorò come carpentiere e come wrestler professionista sotto il nome di "Viv Vincent"[2][3] Cotroni diventò cittadino canadese nel 1929.[1].
Si inserì nel crimine organizzato alla fine degli anni '20 e negli anni '30 fu coinvolto in una frode elettorale dove servì nel Partito Liberale del Québec e nell'Union Nationale picchiando i sostenitori dei partiti rivali[4]. Come risultato del lavoro di Cotroni, la famiglia Cotroni beneficiò della protezione dei politici del Québec per decenni[4][5] Cotroni fu zio per matrimonio del wrestler professionista Dino Bravo[6].
"The Egg", come veniva talvolta chiamato, fu accusato dello stupro di Maria Brescianoma le accuse sono state ritirate e la presunta vittima è diventata la moglie di Cotroni.[2]
Mentre era già un individuo di grande successo e politicamente connesso nella malavita di Montréal, la più grande opportunità di Cotroni arrivò quando Carmine "Lilo" Galante, un influente membro della Famiglia Bonanno di New York arrivò a Montréal nel 1953. Galante pianificò che Montreal diventasse un luogo cruciale per l'importazione di eroina proveniente da oltre mare per la distribuzione a New York e negli Stati Uniti, in quella che sarebbe stata chiamata la French connection. Galante richiese anche una tassa per i night club, i locali in cui si giocava d'azzardo, la prostituzione e per chi praticava aborti.[7][8] Nel 1957, a causa delle estorsioni da lui perpetrate il governo canadese lo rispedì negli Stati Uniti[9].
Nel 1974, Cotroni era sotto inchiesta dalla Commission d'enquête sur le crime organisé (Commissione d'inchiesta sul crimine organizzato) o CECO, fu mandato in carcere per un anno con l'accusa di vilipendio alla corte perché la sua testimonianza, concludeva la Commissione, era "deliberatamente incomprensibile, sconclusionata, vaga e nebulosa".[10] Successivamente, sempre nel 1974, Cotroni e Paolo Violi furono ascoltati in un'intercettazione della polizia dove minacciavano di uccidere il mafioso di Hamilton Johnny Papalia e chiedendo 150000 $ dopo aver usato i loro nomi in una trama di estorsione da 300000 $ senza notificarli o tagliarli sul punteggio[11]. Tutti e 3 furono condannati per estorsioni nel 1975 a 6 anni di carcere. Cotroni e Violi ottennero in appello solo 6 mesi di carcere e quella di Papalia fu rigettata[12].
Alla fine degli anni '70 Cotroni trasferì le sue attività criminali giorno dopo giorno al suo conterraneo calabrese Paolo Violi, un capodecina insieme a Nicolas Dilorio, Frank Cotroni e Luigi Greco.[13] Il ruolo di Cotroni divenne più quello di un consigliere del giovane calabrese.[14][15]
Vincenzo Cotroni, morì di cancro il 16 settembre 1984 all'età di 74 anni. Il suo funerale ebbe composizioni floreali su 23 auto e da una banda da 17 ottoni[16].