I Volutidi devono il loro nome al genere Voluta che è il genere che è stato pubblicato per primo fra quelli appartenenti alla famiglia, essendo stato pubblicato da Linneo nel 1758. Il nome Voluta deriva a sua volta dal latino voluta, derivato da volutus, il participio passato del verbo volvere che significa volgere, avvolgersi.[2]
I Volutidi sono una famiglia molto numerosa e variegata. Le conchiglie variano notevolmente per forma e dimensione, da esemplari sottili con guglie alte solo pochi millimetri a giganti da 500 mm con guglie infossate e vortici del corpo gonfio. La variabilità è evidente anche nelle caratteristiche morfologiche. Elementi come la scultura superficiale, le pieghe columellari, la tacca sifonale e il fasciole, possono essere tutte presenti o assenti. Solo poche decine di specie su oltre 500 possiedono un opercolo.[3]
Altre caratteristiche anatomiche della famiglia sono il piede largo, la testa piccola, piatta e larga, i tentacoli piatti e triangolari con occhi, quando presenti, vicino alla base. Il mantello è variabile. In alcune specie può avvolgere il guscio, mentre in altre si estende solo leggermente oltre il diaframma.[3]
I Volutidi sono rachiglossati, con una proboscide introversa, ghiandole salivari preneurali accoppiate, un sistema nervoso concentrato e una grande ghiandola di Leiblein. Il nastro radulare è solitamente uniseriale, ma in alcune specie è triseriale.[3]
Le specie di questa famiglia sono carnivore e predano piccoli animali, inclusi altri molluschi ed echinodermi, ma si cibano anche di specie morte.[3]
I Volutidi sono ovipari. La femmina deposita le uova fecondate in una massa di uova solitamente attaccate a un substrato duro. Gli embrioni si sviluppano a volte per diversi mesi, e completato lo sviluppo fuoriescono strisciando fuori dall'uovo e quindi non esiste uno stadio larvale a nuoto libero.[4]
Le specie sono distribuite in tutti gli oceani del mondo, in particolare nelle acque tropicali e subtropicali. La loro gamma batimetrica va dalle profondità litorali a quelle abissali.[3]
La classificazione della famiglia è cambiata a seguito dello studio di Bouchet & Rocroi del 2017, che l'hanno collocata nella superfamiglia Volutoidea.[5] Nella classificazione precedente degli stessi autori del 2005 la famiglia era inserita nella Muricoidea che includeva allora molte famiglie che in seguito sono state separate (ad esempio Cystiscidae, Marginellidae e Volutidae).[6]
La famiglia contiene dieci sottofamiglie e circa 60 generi:[1]