Wa Lone (1986) è un giornalista birmano.
Giornalista dell'agenzia Reuters e autore di libri per bambini, il 12 dicembre del 2017 è stato arrestato insieme al collega giornalista Kyaw Soe Oo[1] in seguito alle indagini sul massacro di Inn Din compiuto ai danni della minoranza etnica dei Rohingya in Birmania.
Nel settembre del 2018 sono stati condannati a sette anni di detenzione[2] per possesso illegale di documenti ufficiali.
Wa Lone è uno dei cinque figli di un coltivatore di riso residente nel villaggio di Kin Pyit, nel distretto di Shwebo (Regione di Sagaing)[3].
A 16 anni si iscrive in un istituto universitario tecnico ma abbandona gli studi dopo poco a causa delle difficoltà economiche famigliari che non consentivano il pagamento delle rette[4].
Nel 2004 si trasferisce a Mawlamyine, una delle principali città birmane per vivere in un monastero buddista dove uno zio era monaco, qui si guadagna il soggiorno con piccoli lavori domestici all'interno del monastero e collaborando con uno studio fotografico. In breve si mette in proprio aprendo una sua attività di servizi fotografici con uno dei suoi fratelli.
Nel 2010 i due fratelli si trasferiscono a Yangon, dove aprono una nuova attività di servizi fotografici e Wa Lone riesce a iscriversi e frequentare corsi di giornalismo e di inglese[4].
Nel 2014 inizia a collaborare con il quotidiano in lingua inglese Myanmar Times con dei servizi sulle elezioni del 2015 che portarono al potere il premio Nobel Aung San Suu Kyi. Durante i due anni di permanenza presso il quotidiano conosce Pan Ei Mon, impiegata presso il reparto vendite e marketing, che diventerà sua moglie nell'aprile del 2017.
In questo periodo, nonostante l'impegno presso il quotidiano, Wa Lone scrive e pubblica un libro per bambini in inglese e birmano intitolato The Gardener a sfondo ambientalistico. È tra i fondatori di Third Story Project un'organizzazione non profit che si dedica alla scrittura e pubblicazione di racconti per promuovere la tolleranza fra i diversi gruppi etnici del paese.
Nel 2016 inizia a lavorare per Reuters dove si distingue per la sua dedizione ai temi impegnati come l'assassinio del politico Ko Ni, i soprusi delle forze armate nel nord-est del paese[4].
Il 12 dicembre 2017 Wa Lone viene arrestato insieme al collega Kyaw Soe Oo con l'accusa di aver violato la Official Secrets Act, una normativa risalente all'epoca coloniale britannica[5] che sanziona l'ottenimento e l'utilizzo di documenti ed immagini che potrebbero essere utili al nemico[6].
Nel corso delle loro indagini i due sono entrati in possesso di documenti segreti, a loro difesa hanno dichiarato che i documenti sono stati loro forniti da personale della polizia al solo scopo di incastrarli.
L'arresto di Wa Lone e del suo collega ha destato l'attenzione internazionale, i due giornalisti nel corso del 2018 sono stati insigniti di diversi premi e riconoscimenti compresa la nomina da parte di Time di "personaggi dell'anno".
Per la loro liberazione vi sono stati numerosi appelli da parte di Amnesty International, PEN America e Reporter senza frontiere.
Nel settembre del 2018 sono stati condannati a sette anni di detenzione[2] per possesso illegale di documenti ufficiali. La sentenza ha suscitato reazioni di protesta da parte di numerose organizzazioni fra le quali la Commissione europea.