Wawrzyniec Grzymała Goślicki vescovo della Chiesa cattolica | |
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Pietra tombale (frammento) del vescovo Goślicki nella cattedrale di Poznań. | |
Incarichi ricoperti | |
Nato | 1538 a Płock |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 7 gennaio 1587 da papa Sisto V |
Consacrato vescovo | 12 luglio 1587 dall'arcivescovo Jan Dymitr Solikowski |
Deceduto | 31 ottobre 1607 a Ciążeń |
Wawrzyniec Grzymała Goślicki (in latino Laurentius Grimaldius Goslicius; Płock, 1538 – Ciążeń, 31 ottobre 1607) è stato un vescovo cattolico, filosofo e nobile polacco.
Nato vicino a Płock, dopo aver studiato all'Università Jagellonica di Cracovia e presso le università di Padova e Bologna, abbracciò la carriera ecclesiastica. Nel 1569 entrò al servizio della cancelleria reale polacca e, come segretario, servì due re, Sigismondo II Augusto e Stefan Batory. Fu successivamente nominato vescovo di Kamieniec Podolski (1586), Chełm (1590), Przemyśl (1591) e Poznań (1601).[1][2] Goślicki era un uomo influente, molto stimato dai contemporanei e spesso impegnato in politica attiva. Fu anche un convinto sostenitore della tolleranza religiosa in Polonia. Fu a causa della sua influenza e di una lettera che scrisse al Papa contro i gesuiti che fu loro impedito di fondare scuole a Cracovia durante il suo regno. Fu l'unico prelato che, nel 1587, aderì alla Confederazione di Varsavia .
La sua opera più nota, il De optimo senatore, fu pubblicata per la prima volta in latino durante il suo soggiorno in Italia, a Venezia nel 1568.[2] Il trattato, dedicato al re Sigismondo II Augusto, ebbe una seconda edizione a Basilea nel 1593,[3] e in seguito fu tradotto in inglese con i titoli di The Counsellor e di The Accomplished Senator, usciti in stampa rispettivamente nel 1598 e nel 1607. Il libro si dimostrò di grande importanza e influenza in Gran Bretagna tra le forze contrarie alla monarchia Tudor. Fu ampiamente citato in opuscoli e volantini dell'opposizione anche durante il periodo che precedette le guerre civili britanniche del 1640.[4]
In questo libro Goślicki descrive lo statista ideale come esperto di materie umanistiche, nonché di economia, politica e diritto. Al centro dell'opera vi è l'idea che la legge è al di sopra del sovrano e che è illegittimo governare un popolo contro la sua volontà. Goślicki equipara la pietà alla ragione e la ragione alla legge. Molte delle idee del libro costituivano le basi della cosiddetta democrazia nobiliare polacca[1]
Goślicki non scrisse mai che "tutti gli uomini sono creati uguali", ma affermò: "A volte un popolo, giustamente provocato e irritato, dalla tirannia e dalle usurpazioni dei suoi re, si assume l'indubbio diritto di rivendicare le proprie libertà". Il libro sarebbe stato letto da Roberto Bellarmino, Algernon Sydney e Thomas Jefferson (che lo aveva nella sua biblioteca[5]), ma non ci sono prove di un collegamento diretto con la Dichiarazione di Indipendenza di Jefferson.
La sua opera ebbe un'influenza anche nell'elaborazione della Costituzione polacca del 3 maggio 1791, che lo storico Norman Davies definisce "la prima costituzione del suo genere in Europa".[6]
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 5720882 · ISNI (EN) 0000 0001 1020 4582 · BAV 495/7316 · CERL cnp01429058 · LCCN (EN) n85086808 · GND (DE) 118163515 · BNF (FR) cb10602261f (data) |
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