Zoltán Kemény (Bănița, 21 marzo 1907 – Zurigo, 14 giugno 1965) è stato uno scultore ungherese.
Dopo aver svolto da adolescente l'apprendistato presso un pittore di insegne, si iscrisse alla Scuola di arti decorative a Budapest.[1]
Nel 1930 si trasferì a Parigi, dove si interessò di architettura e di alta moda.
Durante la seconda guerra mondiale emigrò in Svizzera, dove ricominciò a dipingere pitture ad alto rilievo, dapprima con sabbia e sassi e successivamente con chiodi, bulloni, fili di ferro, viti, ecc.[1] La cosiddetta pittura a "rilievi in metallo" assunse a volte anche grandi dimensioni, come ad esempio quella per l'Università di San Gallo.
Partecipò alla seconda edizione di Documenta nel 1959 a Kassel, in Germania.
Fu l'unico ungherese a vincere il Gran Premio di scultura alla Biennale di Venezia, nel 1964.
I suoi lavori si caratterizzarono per le suggestioni dadaiste, per le textures, per gli effetti chiaroscuri, per l'eleganza delle strutture.[1]
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