Antonio Decaro | |
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Sindaco di Bari | |
Durata mandato | 23 giugno 2014 – 9 luglio 2024 |
Predecessore | Michele Emiliano |
Successore | Vito Leccese |
Sindaco metropolitano di Bari | |
Durata mandato | 1º gennaio 2015 – 9 luglio 2024 |
Predecessore | Carica istituita |
Successore | Vito Leccese |
Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani | |
Durata mandato | 12 ottobre 2016 – 9 luglio 2024 |
Predecessore | Piero Fassino |
Successore | Roberto Pella (ad interim) |
Europarlamentare | |
In carica | |
Inizio mandato | 16 luglio 2024 |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | S&D |
Circoscrizione | Italia meridionale |
Incarichi parlamentari | |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 9 luglio 2014 |
Legislatura | XVII |
Gruppo parlamentare | Partito Democratico |
Coalizione | Italia. Bene Comune |
Circoscrizione | Puglia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria civile |
Università | Politecnico di Bari |
Professione | Ingegnere |
Antonio Decaro (Bari, 17 luglio 1970) è un politico italiano, sindaco di Bari dal 2014 al 2024 e della sua città metropolitana dal 2015 al 2024, ed europarlamentare dal 2024. Dal 2010 al 2014 è stato consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico in Regione Puglia; dal 2016 al 2024, è stato anche presidente dell'ANCI.
Decaro si è laureato a 25 anni in ingegneria civile, sezione trasporti, presso il Politecnico di Bari, dove inizia ad esercitare la libera professione.[1]
Dopo una breve esperienza lavorativa nell'Acquedotto pugliese nella sede di Lecce, dove nel 1999 diventa vicecapo compartimento, dal 2000 è impiegato all'Anas, dapprima come direttore dei servizi tecnici compartimentali, successivamente come direttore del centro manutenzione della provincia di Bari e infine responsabile dell'Ufficio Progetti, prima di mettersi in aspettativa.[1]
Inizia la sua esperienza politica nel 2004, quando il sindaco di Bari Michele Emiliano lo nomina assessore alla mobilità e al traffico nella sua prima giunta comunale, in qualità di tecnico esperto esterno.[1]
Durante il suo mandato, grazie ai numerosi interventi realizzati insieme all'amministrazione comunale, nel marzo del 2008 riceve il premio “Amico della bicicletta”, assegnato dalla FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e riceve il riconoscimento “Ambientalista dell'anno 2008”, assegnato da Legambiente.[1]
Dal 2004 a oggi ha contribuito a realizzare iniziative e infrastrutture che hanno segnato il cambiamento nelle politiche di mobilità e traffico a Bari, con la redazione di un Biciplan. L'obiettivo è quello di svuotare il centro cittadino dalle auto riqualificando gli spazi e lo stile di vita di cittadini e pendolari.
Tra i suoi interventi realizzati ci sono: i 3 park&ride presenti oggi nella città di Bari, il park&train, il bike sharing e il biciplan del Comune di Bari che prevede una rete di piste ciclabili lunga circa 190 km che si snoda in tutta la città.
Alle elezioni politiche del 2006 si candida alla Camera dei deputati, tra le liste dei Socialisti di Bobo Craxi nella circoscrizione Puglia, senza tuttavia risultare eletto.[2]
Già in carica con la seconda giunta Emiliano, si candida alle elezioni regionali in Puglia del 2010 col Partito Democratico, nella lista del presidente uscente Nichi Vendola, venendo eletto nel collegio di Bari con 14.190 preferenze in consiglio regionale della Puglia, dove ha ricoperto il ruolo di capogruppo del PD dal 2010 ad aprile 2013[1]. Durante il mandato in Regione è stato il promotore di proposte di legge approvate dal consiglio regionale sul pluralismo informatico e sull'adozione e la diffusione del software libero, sull'istituzione e disposizioni normative dell'attività ricettiva di albergo diffuso. Tra le proposte di legge a cui ha lavorato spicca quella per l'istituzione dell'anagrafe pubblica degli eletti e disposizioni sulla trasparenza e l'informazione.
Nel novembre 2012 viene approvata in Consiglio regionale la legge “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” di cui è stato primo firmatario. Con questa legge ha mantenuto l'impegno preso con i baresi e con i pugliesi, di trasformare in legge regionale il documento sottoscritto il 6 marzo 2010: "Mobilità sostenibile in Puglia: una priorità per il futuro governo regionale".
A dicembre 2012 si candida alle primarie "parlamentarie" del Partito Democratico, risultando essere il più votato tra la componente maschile nelle liste dei candidati del territorio barese, e pertanto viene candidato nelle liste dello stesso partito alla Camera dei deputati per la circoscrizione Puglia.[1]
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Camera dei deputati della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il Partito Democratico.
In Parlamento è stato componente dell'Intergruppo parlamentare per la mobilità nuova/mobilità ciclistica. Insieme ad altri parlamentari si è impegnato nella scrittura della legge nazionale sulla Mobilità ciclistica.[1]
Alle elezioni primarie del PD del 2013 sostiene la candidatura a segretario del PD del sindaco di Firenze Matteo Renzi, nonostante a Montecitorio si fosse legato a Pippo Civati.[3]
Appena eletto sindaco di Bari si dimette dalla carica di deputato, venendo sostituito da Federico Massa.
L'11 gennaio 2014, tramite Facebook, ufficializza la propria candidatura a primo cittadino di Bari nelle elezioni amministrative della primavera successiva.
Alle elezioni amministrative del 2014, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra formata da: Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori, Centro Democratico e nove liste civiche, raccoglie il 49,38% dei voti, superando il primo turno. Al ballottaggio dell'8 giugno viene eletto sindaco del comune di Bari battendo il candidato del centrodestra Domenico Di Paola con il 65,40% delle preferenze.[4]
Dal 1º gennaio 2015 è in carica come primo Sindaco metropolitano della Città metropolitana di Bari[1]. Il 29 gennaio 2015 viene nominato vicepresidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) con delega al "Mezzogiorno e Politiche per la Coesione Territoriale".[1]
Il 12 ottobre 2016 viene nominato presidente dell'ANCI, durante la 33ª Assemblea Nazionale dell'ANCI, succedendo all'ex-sindaco di Torino Piero Fassino.[1][3]
Nel 2016, con il progetto "Periferie Aperte", la Città metropolitana di Bari è arrivata prima nella graduatoria del Bando delle Periferie, indetto dal Governo Renzi[5] per la riqualificazione urbana, ottenendo così l'assegnazione di 41 milioni di euro per interventi in vari comuni.[5]
Dal 2016, in seguito alle minacce subite in conseguenza della sua azione di contrasto al commercio abusivo, vive sotto scorta.[6]
Alle elezioni comunali del 2019 è stato riconfermato sindaco, ottenendo una larga vittoria al primo turno con il 66,27% dei voti staccando di oltre 40 punti l'avversario di centrodestra Pasquale Di Rella.[7][8]
Il 19 novembre dello stesso anno viene rieletto presidente dell'ANCI per acclamazione.[9] Dal 2019 Decaro rappresenta l'ANCI anche nel consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti.[10]
Il suo mandato termina il 9 luglio 2024, quando viene nominato ufficialmente il suo successore, Vito Leccese.[11]
In prossimità della scadenza del suo secondo mandato da sindaco, nel maggio del 2024, viene candidato alle elezioni europee fra le fila del PD, venendo inserito in seconda posizione nella lista per la circoscrizione meridionale, dietro alla capolista Lucia Annunziata.[12][13] Risulta quindi eletto europarlamentare con oltre 500.000 preferenze, divenendo il candidato più votato del suo partito nell'Italia Meridionale.[14]
Il 23 luglio dello stesso anno, viene eletto presidente della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo.[15][16]