Anunciado Serafini vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 16 novembre 1898 a Tres Arroyos |
Ordinato presbitero | 20 dicembre 1924 |
Nominato vescovo | 11 maggio 1935 da papa Pio XI |
Consacrato vescovo | 25 luglio 1935 dall'arcivescovo Zenobio Lorenzo Guilland |
Deceduto | 18 febbraio 1963 (64 anni) a Vigo |
Anunciado Serafini (Tres Arroyos, 16 novembre 1898 – Vigo, 18 febbraio 1963) è stato un vescovo cattolico argentino.
Fu ordinato presbitero il 20 dicembre 1924 a Buenos Aires dal vescovo Santiago Luis Copello, vescovo ausiliare di La Plata.[1]
Nel febbraio del 1925 divenne docente del seminario San José, che sorgeva presso il Santuario di Nostra Signora di Luján. Fu anche direttore della Congregazione Mariana e di San Giovanni Maria Vianney, il che impresse al suo ministero una forte impronta mariana.
L'11 maggio 1935 papa Pio XI lo nominò vescovo ausiliare di La Plata e vescovo titolare di Aricanda. Ricevette la consacrazione episcopale il 25 luglio seguente per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo di La Plata Zenobio Lorenzo Guilland, coadiuvato dai vescovi Fortunado Devoto e Miguel de Andrea. Il 18 marzo 1939 papa Pio XII lo promosse vescovo di Mercedes. Sviluppò una missione pastorale molto intensa in una diocesi vastissima, nonostante la scarsità di sacerdoti.[1] Il suo episcopato durò 24 anni e fu segnato dall'erezione del Seminario maggiore Pio XII a Mercedes il 21 marzo 1943[2], del Seminario minore a Nueve de Julio e del preseminario a Estación Guanaco (Pehuajó); inaugurò la Casa di villeggiatura per i seminaristi e i sacerdoti a San Carlos de Bariloche; aprì centri e circoli di Azione Cattolica in diverse località; stabilì l'Opera delle Vocazioni Sacerdotali e la Confraternita di Nostra Signora di Luján nelle parrocchie e nelle scuole; diffuse la rivista "Mensaje"; promosse la catechesi e l'insegnamento religioso; diede impulso ai corsi di formazione teologico-biblica; zelò la devozione alla Madonna di Luján, anche all'estero e curò la collocazione delle sue immagini nelle stazioni ferroviarie.[1][3]
Negli ultimi anni del suo episcopato, grazie alla collaborazione del vescovo ausiliare Vicente Alfredo Aducci e di presbiteri come Eduardo Francisco Pironio e Antonio Quarracino, futuri cardinali, diede vita all'iniziativa delle giornate sacerdotali per dare impulso ed efficacia alla pastorale parrocchiale; curò gli esercizi spirituali per il clero e stabilì un piano annuale di predicazione per rafforzare la dottrina ed educare i fedeli.[1]
Morì il 18 febbraio 1963 a Vigo, nel viaggio di ritorno dalla prima sessione del Concilio Vaticano II[1], all'età di 64 anni.
Rientra nella linea genealogica episcopale di papa Francesco, eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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