Armando Valladares (Pinar del Río, 30 maggio 1937) è uno scrittore e poeta cubano, nonché un diplomatico degli Stati Uniti.
Valladares è stato un prigioniero politico ed è stato considerato da Amnesty International un prisoner of conscience[1] a Cuba. Quando aveva 23 anni, il 30 dicembre 1960 (epoca in cui Fidel Castro non aveva ancora dichiarato che la sua fosse una rivoluzione socialista) fu arrestato e imprigionato nelle carceri cubane, accusato di essere il componente di uno dei numerosi gruppi terroristici che tentavano di bloccare con violenza il cambiamento politico in atto nell'isola, organizzando attentati dinamitardi con scatole di sigari piene di materiale ad alto potere esplosivo, che venivano collocate in teatri, negozi etc...
Valladares ha trascorso 22 anni in carcere nel penitenziario di Isla de Pinos con l'accusa di tradimento; vi è stato sottoposto al lavoro forzato e a pene disumane.[2]
Amnesty International lo ha adottato come prisionero de conciencia, promuovendo una campagna per la libertà sostenuta da intellettuali, politici e giornalisti di tutto il mondo, in nome della sua attività di poeta, basata esclusivamente sulla sua raccolta di poesie Dalla mia sedia a rotelle, pubblicato proprio durante quegli anni di prigionia in cui sarebbe stato sottoposto a pene disumane. Secondo la Human Rights Foundation, la sua liberazione, avvenuta nel 1982, sarebbe stata effetto delle pressioni inoltrate personalmente a Castro dal presidente della Francia François Mitterrand.[3] Di queste pressioni narra lo stesso Castro in Cien horas con Fidel[4] e racconta che da Parigi, per il tramite di Régis Debray, gli sarebbe stato segnalato che Valladares era paralizzato a causa delle privazioni alimentari che subiva in carcere, ma un medico prontamente inviato dal lìder a visitarlo non avrebbe confermato la circostanza. Anzi, avrebbe suggerito a Castro di farlo spiare con una telecamera nascosta; il suggerimento fu accolto e - come comprovato da immagini rese pubbliche - si scoprì che di notte faceva esercizi fisici di mantenimento e che camminava perfettamente. Castro avrebbe perciò mostrato a Debray e Valladares il filmato e posto come unica condizione per il suo rilascio che salisse le scalette dell'aereo sulle sue gambe. Nel libro "Contro ogni speranza" Valladares stesso racconta come andarono i fatti.
In seguito Régis Debray avrebbe scritto su di lui: "L'uomo non era poeta, il poeta non era paralitico, ed il cubano oggi è un americano".[5]
La versione del governo cubano, come riportata dal Washington Post,[6] è che Valladares sarebbe stato un agente della polizia segreta di Fulgencio Batista, il dittatore rovesciato da Castro.
Molto vicino al presidente Ronald Reagan,[7] che gli concesse la Medaglia presidenziale al Cittadino (è la seconda onorificenza, in ordine di importanza, che si può attribuire ad un cittadino), per conto del governo statunitense è stato Presidente della European Coalition for Human Rights in Cuba ed ha ricoperto cariche diplomatiche per iniziative civili presso le Nazioni Unite, ricevendo diversi riconoscimenti. Ha fondato diverse organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, mantenendo negli anni una particolare attenzione alla causa cubana e a quella internazionale dei bambini, contro sfruttamento e prostituzione.
Nel 1985 firma una petizione a favore dell'armamento, da parte degli Stati Uniti, dei Contras, i gruppi paramilitari di estrema destra attivi in Nicaragua.[8]
In qualità di osservatore della Human Rights Foundation, il 4 maggio 2008 era presente a Santa Cruz, in Bolivia, durante il referendum per l'indipendenza amministrativa del Dipartimento dalla Bolivia. Questo referendum - appoggiato da gruppi che incitano all'odio e al razzismo, in particolare contro gli indigeni di cui il presidente boliviano Evo Morales è rappresentante - è stato considerato incostituzionale dal governo boliviano, dalle Nazioni Unite, dall'Organizzazione degli Stati Americani e da tutti i paesi latinoamericani: Josè Luis Exeni, presidente della Corte Elettorale Nazionale boliviana, ha affermato che l'assenza degli osservatori internazionali - che Onu, Ue e Organizzazione degli Stati Americani si sono rifiutati di inviare - delegittima qualsiasi consultazione elettorale, non considerando quindi Valladares come meritevole del titolo di "osservatore internazionale".[9]
In occasione delle Elezioni presidenziali statunitensi del 2008, ha annunciato che avrebbe appoggiato il candidato repubblicano John McCain,[10] che già in una conferenza stampa a Miami nel marzo 2007 si era presentato con una copia del libro di Valladares Contro ogni speranza.[11]
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