Bruce McGregor Davis (Monroe, Louisiana, 5 ottobre 1942) è un criminale statunitense, ex membro della Famiglia Manson, spesso definito il "braccio destro" di Charles Manson[1][2]. Altri pseudonimi da lui utilizzati furono Bruce McMillan, George McGregor Davis, Jack Paul McMilliam, e Bruce McGregor.[3]
Sebbene Davis non fu coinvolto negli omicidi Tate-LaBianca dell'agosto 1969, fu condannato all'ergastolo per complicità nell'omicidio di Gary Hinman e successivamente, di Donald "Shorty" Shea, lavorante dello Spahn Movie Ranch, set cinematografico in disuso dove risiedeva la "Manson Family".
Bruce Davis nacque a Monroe, in Louisiana.[4], ma crebbe a Mobile, Alabama. Dopo il college frequentò la University of Tennessee per tre anni prima di abbandonare gli studi.[5] Nel 1962, si mise in viaggio per la California.
Nel 1967, in Oregon conobbe Charles Manson e le sue seguaci Mary Brunner, Lynette Fromme, e Patricia Krenwinkel. Dal novembre 1968 al luglio 1969, Davis visse a Londra mentre lavorava presso la sede principale della Chiesa di Scientology.[6]
Davis era presente quando nel luglio 1969 Manson mozzò l'orecchio sinistro a Gary Hinman. Poi, andati via Manson e Davis, Hinman venne ucciso a coltellate da Bobby Beausoleil. Alla fine di agosto, Bruce Davis prese attivamente parte all'omicidio di Donald "Shorty" Shea, stuntman e lavorante dello Spahn Ranch, insieme a Clem Grogan. Il 5 novembre 1969, fu inoltre presente quando John Philip Haught alias "Zero", altro membro della Family, presumibilmente si uccise per errore giocando alla roulette russa.[7]
Ad un certo punto dopo questi eventi, Davis fuggì e si nascose, ma alla fine decise di costituirsi alla polizia il 2 dicembre 1970, dopo che Manson glielo aveva ordinato.[8]
Nel 1972, Davis fu incriminato per rapina e duplice omicidio di primo grado per le uccisioni di Hinman e Shea. Durante il processo a suo carico, si incise sulla fronte una "X" come aveva fatto Manson, e poi la modificò in una svastica (seguendo sempre l'esempio di Manson). Lo Stato della California aveva recentemente abolito la pena di morte, e quindi fu condannato all'ergastolo.[9][10][11] In carcere si convertì al Cristianesimo diventando un fervente cristiano rinato, e successivamente si sposò, divenne padre, e prese un dottorato in filosofia e teologia.[12] Dal 1980 è un detenuto modello e rinnega il proprio passato criminale. Gli è stata rifiutata la libertà vigilata in sette occasioni.[13][14][15][16][17][18]