Carrarese Calcio 1908 Calcio | |
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Azzurri, Giallazzurri, Apuani, Marmiferi, | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Azzurro, giallo |
Simboli | Ruota |
Inno | Carrarese![1] Alberto Lagomarsini |
Dati societari | |
Città | Carrara |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie B |
Fondazione | 1908 |
Rifondazione | 2016 |
Presidente | Manrico Gemignani |
Allenatore | Antonio Calabro |
Stadio | dei Marmi (3 520 posti) |
Sito web | www.carraresecalcio1908.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Stagione in corso | |
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La Carrarese Calcio 1908,[2] semplicemente nota come Carrarese, è una società calcistica italiana con sede nella città di Carrara. Fondata nel 1908 come Società Polisportiva Carrarese. Milita nel campionato di Serie B, la seconda divisione del campionato italiano.
La FIGC considera la Carrarese al settantesimo posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati ed è al centosedicesimo posto nella classifica perpetua della Serie B.
La Società Polisportiva Carrarese[3] nacque nel 1908 per iniziativa di un gruppo di appassionati di calcio che riunì intorno a sé una selezione di giovani, da tempo praticanti quello sport per puro divertimento; i colori sociali erano il grigio e il verde.[4]
La squadra disputa alcune partite amichevoli con compagini locali, ma solo nel 1919 partecipa al suo primo campionato ufficiale.[5] Il 10 ottobre 1920 è una data storica. L'U.S. Carrarese veste per la prima volta la maglia azzurra, inaugurandola in un'amichevole contro lo Sport Club Spezia, vinta per 6 a 3.[4] La squadra giocava nel campo "Augusto Mungai" in seguito chiamato "Campo Viale XX Settembre". Il campo fu soprannominato da Bruno Roghi, inviato de La Gazzetta dello Sport, "Fossa dei Leoni" dopo che rimase impressionato dal ruggito dei tifosi.[6]
In quegli anni in tutta Europa dominava la scuola calcistica ungherese e anche sotto le Apuane questo periodo fu segnato dalla presenza di importanti giocatori magiari come Ernest Gusich, Lajos Konyor (che segnerà ben 30 reti in 3 stagioni) e Ferry Lenghyel. Anche in panchina la Carrarese fu guidata allenatori carismatici come Géza Kertesz e soprattutto Imre Payer che allenò la squadra per sei stagioni.[7]
Durante tutti gli anni trenta gli azzurri si mantennero in Prima Divisione (il terzo livello calcistico dell'epoca) sfiorando più volte la promozione.
Il 21 dicembre 1930 è una data drammatica per la Carrarese: durante l'ultima gara del girone di andata del campionato di Prima Divisione girone B in casa del Pisa a seguito di uno scontro di gioco il giovane e promettente mediano Pietrino Binelli (nato a Carrara il 9 febbraio 1913) è portato in gravi condizioni all'Ospedale di Pisa dove muore la sera stessa. In deroga alle norme federali alla U.S.F. Carrarese con comunicato ufficiale del Direttorio Divisioni Superiori del 3 febbraio è concesso durante la stagione di cambiare la propria denominazione in Unione Sportiva Fascista Carrarese "Pietrino Binelli" e tale denominazione rimarrà fino al dopoguerra.[8]
Nel 1936 avvenne un fatto eccezionale per la città e la società: quattro atleti carraresi che erano cresciuti nel vivaio azzurro, Libero Marchini, Achille Piccini, Paolo Vannucci e Bruno Venturini, vennero convocati dal CT della Nazionale Vittorio Pozzo per le olimpiadi di Berlino dove vinceranno la medaglia d'oro. A loro quattro nel 2005 verrà intitolato lo Stadio dei Marmi.[7]
Nel 1944 in piena guerra la Carrarese partecipa al Campionato Alta Italia, con una squadra falcidiata da numerose assenze nell'organico a causa della partecipazione alla guerra partigiana, agli sfollamenti e alle deportazioni. Nonostante ciò gli azzurri onorano il torneo classificandosi quarti nel loro girone.[7]
Nel 1946 venne ammessa provvisoriamente nel girone A della Serie B per aver sfiorato la promozione nel 1943, anno dell'interruzione dei tornei per la seconda guerra mondiale. L'esperienza in serie cadetta durerà soltanto due stagioni, ma sarà ricordata con orgoglio per molti anni a seguire.
Nel 1955 la Carrarese si trasferì all'attuale stadio comunale "dei Marmi", impianto che venne inaugurato con la partita contro il Piombino.[6] Tra gli anni cinquanta e sessanta la squadra disputa con alterne fortune i campionati di IV Serie (che dal 1959 assumerà il nome di Serie D) sfiorando più volte la promozione tra i professionisti. Questa arriverà nella stagione 1962-1963.
Meno fortunati saranno gli anni settanta che vedono la squadra scendere nuovamente tra i dilettanti per ben dieci stagioni dal 1968 al 1978.
Alla fine degli anni settanta avviene la svolta: il nuovo presidente Gianfranco Cecchinelli ingaggia Corrado Orrico, un giovane allenatore allora ancora poco conosciuto, ma con già una precedente esperienza per una stagione sulla panchina della Carrarese. Orrico rivoluziona il gioco gialloazzurro riuscendo a plasmare una squadra vincente che riesce a vincere il campionato di Serie D del 1978 e a tornare tra i professionisti nella neonata Serie C2. Sempre Orrico, dopo una parentesi di un anno all'Udinese in Serie A, porterà nel 1982 gli apuani alla promozione in Serie C1.
Nella stagione 1982-1983 la Carrarese di Orrico è una delle protagoniste del campionato: si piazza al terzo posto nel girone A e vince la sua prima Coppa Italia Serie C.
Per tutti gli anni ottanta e novanta la Carrarese rimane stabilmente in Serie C1 (fatta eccezione solo per la retrocessione della stagione 1987-1988), cambia la società con l'arrivo degli imprenditori del settore lapideo Luciano Grassi e Gaspare Menotti; in panchina siedono allenatori che in seguito diventeranno famosi in blasonate squadre di Serie A come Marcello Lippi, Luigi Simoni e Silvio Baldini.
Il nuovo millennio vede la Carrarese lottare per la salvezza in Serie C1. Al terzo play-out consecutivo, dopo averne prima vinto uno ed essere ripescata dopo la sconfitta in quello successivo,[9] la squadra nella stagione 2002-2003 retrocede in Serie C2. In questa categoria, nel campionato 2005-2006, si salva dalla retrocessione in Serie D ai play-out pareggiando nella finale di ritorno contro il Castel San Pietro per 1-1 in casa, dopo che l'andata in trasferta si era conclusa con il medesimo punteggio.
All'inizio della stagione successiva, 2006-2007, la squadra è affidata nuovamente a Corrado Orrico, tuttavia dopo un girone d'andata sotto le attese, Orrico decide di rassegnare le dimissioni.[10] Al suo posto viene chiamato Ferruccio Mariani, ex-giocatore azzurro. La Carrarese ottiene la salvezza ai play-out.
Nella stagione 2007-2008 è guidata da Lorentino Beoni. Dopo la gara di ritorno contro il Poggibonsi la società solleva dall'incarico il tecnico[11] chiamando al suo posto Luciano Zecchini che conduce la squadra alla salvezza, giunta all'ultima giornata della stagione regolare con un 2-0 sul campo del Rovigo.
Nell'estate del 2008, anno del centenario,[12] inizia una nuova era societaria: dopo cinque anni Maurizio Fontanili lascia la presidenza, al suo posto una cordata composta da Fabio Oppicelli (presidente), Giuseppe Giarnera e Luigi Morra (vice-presidenti), Andrea Borghini (amministratore delegato). A Rino Lavezzini è affidato il ruolo di direttore sportivo, l'ex difensore di Fiorentina e Cagliari Aldo Firicano è il nuovo allenatore. L'aspetto societario più innovativo è l'istituzione di un direttore della comunicazione, ruolo inedito nel calcio, affidato all'ex arbitro internazionale Graziano Cesari.[13]
Dopo una salvezza ottenuta con due giornate di anticipo, nonostante diverse difficoltà incontrate dalla squadra durante la stagione (nove partite consecutive senza vittorie tra ottobre e dicembre e l'esonero di Aldo Firicano, sostituito alla fine di gennaio dal responsabile dell'area tecnica, Rino Lavezzini), il 23 maggio 2009 la Carrarese presenta il nuovo allenatore per la stagione 2009-2010, Salvatore Mango, reduce dalla vittoria del girone B di Serie D alla guida della Pro Belvedere Vercelli. Salvatore Mango è costretto a dimettersi il 2 novembre per motivi familiari[14] e viene sostituito il giorno successivo[15] nuovamente da Rino Lavezzini che torna così per la terza volta sulla panchina della Carrarese. Lavezzini viene esonerato[16][17] e la dirigenza affida l'8 marzo la panchina a Fabrizio Tazzioli,[18] che torna dopo l'esperienza del 1998-1999. La sua è però solo una breve apparizione, infatti per la terza volta Opicelli e soci cacciano l'allenatore per affidarsi al tecnico delle giovanili Ferruccio Bonvini[19] nel disperato tentativo di salvarsi dalla retrocessione nei dilettanti.
Nonostante la vittoria sul Bassano all'ultima giornata la Carrarese retrocede nei dilettanti dopo 32 anni consecutivi di professionismo.[20]
A ridare speranza ai tifosi azzurri ci pensa l'ingresso in società della "cordata VIP", costituita dall'ex proprietario del Pisa Maurizio Mian, il calciatore livornese Cristiano Lucarelli e il portiere carrarino e tifoso Gianluigi Buffon, estremo difensore della Juventus e della nazionale italiana, che, il 16 luglio 2010, acquisiscono il 50% delle quote societarie.[21] Grazie alla non ammissione di molte società in Lega Pro, la nuova società avvia le pratiche per il ripescaggio nelle categorie professionistiche. Il 4 agosto 2010 è data la conferma ufficiale del ripescaggio del club toscano in Lega Pro Seconda Divisione. Da allora i nuovi proprietari iniziano una campagna acquisti ambiziosa, con gli arrivi di Riccardo Zampagna, Nicola Corrent e Luca Vigiani. Pur battuta dal Carpi per la promozione diretta, la Carrarese batte ai play-off il San Marino e il Prato, guadagnando così la promozione in Lega Pro Prima Divisione appena un anno dopo avere sfiorato la retrocessione in Serie D.
Il 31 luglio 2011, prima dell'inaugurazione della nuova stagione, la società organizza un'asta di blocchi di marmo per raccogliere fondi per il campionato.[22] La squadra ottiene un ottimo nono posto nel girone B, dove aver lottato a lungo per i play-off.
Il 6 luglio 2012 Buffon diventa azionista unico della società attraverso la società Buffon & co.[23] Il 2 ottobre, dopo 5 sconfitte consecutive, la società accetta le dimissioni del tecnico Carlo Sabatini ed affida la guida tecnica a Nello Di Costanzo.[24]
Il 6 novembre dello stesso anno, su iniziativa di Buffon, la società annuncia di aver adottato come "sponsor" per le maglie l'Arsenale della Pace di Torino.[25]
La Carrarese conclude il campionato 2012-2013 al 16º ed ultimo posto, ma scampa alla retrocessione grazie ad un ripescaggio decretato il 5 agosto essendo la società toscana l'unica ad aver fatto domanda in merito.
Nell'estate 2013 la società decide di gestire direttamente la scuola calcio, in precedenza affidata a squadre di Carrara partecipanti ai campionati dilettantistici.
Il 5 giugno 2013 la squadra è affidata a Maurizio Braghin che dopo uno sfortunato inizio di campionato viene sostituito il 6 novembre da Gian Marco Remondina, che da giocatore aveva fatto parte della squadra vincitrice della Coppa Italia nel 1983, terminando la stagione al 12º posto. Sul piano societario nel frattempo Buffon acquisisce il 100% delle quote societarie, divenendo così socio unico della Carrarese Calcio 1908 s.r.l. La stagione 2014-2015 vede la conferma di Remondina alla guida tecnica e il mantenimento del blocco dei giocatori della passata stagione. Con la nuova Lega Pro unica la Carrarese viene inserita nel girone dell'Italia centrale con ben sette derby toscani da disputare con Lucchese, Pisa, Pontedera, Tuttocuoio, Pistoiese, Prato e Grosseto. L'andamento della squadra risulta altalenante, con ben 17 pareggi complessivi, alternando prestazioni convincenti ad altre sottotono: riesce comunque a raggiungere la salvezza matematica alla penultima giornata.
Sul fronte societario, al termine del campionato, Buffon dichiara di non essere più disponibile a proseguire da solo nella gestione economica della squadra[26][27]. La squadra viene comunque iscritta al successivo campionato e contestualmente iniziano quindi i contatti con l'imprenditoria locale del marmo e con investitori esterni al territorio.
Dopo una prima trattativa con una cordata rappresentata da Fabrizio Lucchesi (ex direttore sportivo di Roma e Fiorentina)[28], non andata poi in porto[29], si perviene all'accordo per la cessione del 70% delle quote societarie all'imprenditore edile romano Raffaele Tartaglia, che diventa così il nuovo presidente della Carrarese[30]. Viene confermata, per la terza stagione consecutiva, la guida tecnica di Gian Marco Remondina.
Dopo solo pochi mesi dall'impostazione del nuovo assetto societario, nel mese di novembre del 2015, Tartaglia dichiara alla stampa locale che è deciso a rassegnare le dimissioni nel caso in cui non siano rispettati gli accordi presi con la precedente proprietà[31][32]. Ne consegue una lunga trattativa, non priva di duri scambi d'accuse tra i due soci[33], che però non si conclude in alcun accordo e la società viene di conseguenza messa in stato di liquidazione[34]. Alla positiva stagione sul piano sportivo (terminata con un lusinghiero quinto posto in classifica), non corrisponde uno schiarimento sul fronte della crisi societaria, che non trova sbocchi: Tartaglia e Buffon non addivengono ad un accordo per la ripartizione delle quote e l'interessamento di altre cordate di imprenditori interessati non si concretizza in un'offerta di rilevamento delle quote[35].
L'11 marzo 2016, il tribunale di Massa dichiara il fallimento della Carrarese Calcio 1908, nominando un curatore fallimentare ed autorizzando l'esercizio provvisorio fino al termine della stagione[36][37][38].
Durante le susseguenti aste fallimentari non si addiviene a nessuna offerta per l'acquisto del titolo sportivo, e la società sembra destinata a lasciare il calcio professionistico dopo quasi quarant'anni ininterrotti di permanenza[39]; in extremis viene fondata una nuova società su iniziativa del sindaco di Carrara Angelo Zubbani, cui fanno parte l'imprenditore Salvo Zangari, già patron della Pro Sesto e alcuni esponenti della locale imprenditoria del marmo che acquisiscono il titolo sportivo[40][41], consentendo l'iscrizione della società al campionato di Lega Pro 2016-2017[42]. Nel dicembre 2016 Zangari si dimette dalla presidenza e lascia la società nelle mani dei soci locali: la squadra ottiene la salvezza in terza serie.
Nell'estate del 2017 la società chiama in panchina il tecnico Silvio Baldini, sotto la guida del quale la squadra, che combina calciatori giovani e d'esperienza, ottiene nel 2017-2018 il settimo posto e l'accesso ai play-off per la promozione in Serie B, da cui esce al secondo turno. Il settimo posto viene confermato l'anno dopo, con eliminazione ai quarti di finale dei play-off, mentre nel 2019-2020 la squadra ottiene il secondo posto nel proprio girone e si spinge fino alle semifinali dei play-off per l'approdo in serie cadetta. Nella semifinale degli spareggi affronta il Bari e viene battuta fuori casa per 2-1 dopo i tempi supplementari.
Nel corso della stagione 2020-2021 sulla panchina dei toscani si avvicendano il dimissionario Baldini e Antonio Di Natale, che conduce i gialloblù alla salvezza, mentre nell'annata seguente viene centrato l'approdo ai play-off tramite il decimo posto, anche se la squadra si ferma al primo turno contro il Pescara. Passata nelle mani di Alessandro Dal Canto, la Carrarese ottiene il quarto posto nel 2022-2023, per poi uscire al secondo turno dei play-off contro l'Ancona. Nel 2023-2024 Dal Canto viene esonerato dopo ventuno giornate e sostituito con Antonio Calabro, che porta i suoi al terzo posto, con qualificazione agli spareggi per la promozione. Dopo aver eliminato, nell'ordine, Perugia, Juventus Next Gen, Benevento e L.R. Vicenza (quest'ultima in finale), la squadra ottiene una nuova promozione in Serie B dopo 76 anni.[43][44]
Cronistoria della Carrarese Calcio 1908 | |
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I colori sociali della Carrarese Calcio sono l'azzurro e il giallo. La divisa classica interamente azzurra, talvolta con alcuni inserti gialli a completare il richiamo allo stemma cittadino, è stata inaugurata nel 1920. Nel 1908, data della fondazione, la maglia era di colore verde e grigio.
L'emblema sociale (mutuato dallo stemma comunale di Carrara) è uno scudo francese antico azzurro bordato di giallo, con una ruota gialla recante inscritto il motto latino Fortitudo mea in rota (it. La mia forza è nella ruota).
L'inno ufficiale, Carrarese![1], è stato scritto da Alberto Lagomarsini[49] e fu presentato durante il Galà del Centenario[50] del dicembre 2007. L'ex portiere Giampaolo Pinna ha avuto il ruolo di solista[51] in una parte della canzone.
La Carrarese disputa dal 1955 le sue partite interne presso lo Stadio dei Marmi, dal 2006[6] intitolato ai quattro giocatori carraresi che facevano parte della Nazionale olimpica di calcio medaglia d'oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936. L'impianto assume quindi la denominazione ufficiale di "Stadio Comunale dei Marmi L. Marchini, A. Piccini, P. Vannucci, B. Venturini",[52] mantenendo comunque ancora quella classica.
Dal 2013, con l'inaugurazione del nuovo terreno di gioco sintetico, la prima squadra svolge le sessioni di allenamento all'interno dello Stadio dei Marmi, mentre le giovanili si servono del centro sportivo "Duilio Boni", nella frazione di Fossone a Carrara. Precedentemente la società si serviva del "Centro sportivo di Luni", situato nella frazione omonima del comune di Luni (SP).[53]
Dal 16 luglio 2010 l'ex proprietario del Pisa Maurizio Mian, il calciatore livornese Cristiano Lucarelli ed il portiere Gianluigi Buffon hanno acquisito il 50% delle quote societarie.[21] L'altro 50% resta nelle mani di Fabio Oppicelli, Giuseppe Giarnera, Andrea Borghini e Luigi Morra (12,5% ciascuno).[54]
Il 9 giugno 2011 Gianluigi Buffon, Maurizio Lucarelli e Alexis Tomasos acquistano ciascuno il 20% delle quote societarie. Escono invece Luigi Morra e Giuseppe Giarnera.[55]
Il 6 luglio 2012 Gianluigi Buffon acquisisce il resto delle quote diventando così azionista unico della società,[23] e affida la carica di presidente onorario alla moglie Alena Šeredová[56]. Una volta finito il matrimonio con Buffon anche il ruolo della Šeredová viene meno.
Attualmente la Carrarese è di proprietá parte di un gruppo di industriali del marmo della zona, parte di Oppicelli e dello stesso Buffon.
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Il seguente è l'elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club.[5]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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2º | Prima Divisione | 2 | 1927-1928 | 1928-1929 | 5 |
Serie B | 3 | 1946-1947 | 2024-2025 | ||
3º | Seconda Divisione | 1 | 1926-1927 | 55 | |
Prima Divisione | 6 | 1929-1930 | 1934-1935 | ||
Serie C | 26 | 1936-1937 | 2023-2024 | ||
Serie C1 | 22 | 1982-1983 | 2013-2014 | ||
4º | Promozione | 1 | 1951-1952 | 32 | |
IV Serie | 3 | 1952-1953 | 1956-1957 | ||
Campionato Interregionale - Prima Categoria | 1 | 1957-1958 | |||
Campionato Interregionale | 1 | 1958-1959 | |||
Serie D | 12 | 1959-1960 | 1977-1978 | ||
Serie C2 | 14 | 1978-1979 | 2010-2011 |
La Carrarese ha disputato complessivamente 87 stagioni a livello nazionale. Ai sensi delle NOIF della FIGC in tema di tradizione sportiva cittadina, sono considerate professionistiche le 65 annate trascorse in Serie B, C, C1 e C2.
Di seguito i primatisti di presenze e reti.[60]
Record di presenze
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Record di reti
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La storia degli ultras a Carrara ha un glorioso passato. A metà anni settanta comparve in curva sud lo striscione Fossa della Morte, primo virgulto ultras nella città marmifera, poi, nel 1977 il tifo si spostò in gradinata, dietro lo striscione Falchi delle Apuane che alla fine del 1978 si scissero in due gruppi: Dire Wrestlers che permase nel settore della gradinata e il Commando Ultrà Indian Trips, formato dai tifosi più giovani, intransigenti e ribelli in Curva Nord. La Curva Nord oggi è intitolata a Lauro Perini, capo storico della tifoseria azzurra, fondatore nel 1979 del gruppo Commando Ultrà Indian Trips (C.U.I.T. '79).[61][62] Ogni estate, per commemorare la sua scomparsa, avvenuta nel 2001, i tifosi carraresi organizzano il "Memorial Lauro Perini", a cui vi partecipano anche le tifoserie gemellate (Pisa, Reggiana e SPAL).[63]
I gruppi presenti nella "Curva Nord Lauro Perini" erano il C.U.I.T '79, i Barbudos '96, il Centro Storico '94, Fiumaretta Clan 1990, le Teste di Marmo '00.[64]
Nell'ottobre 2011 in gradinata lato sud nascono i "1312" e "Ostinata presenza", confluiti in curva nord poi dall'estate del 2012 con la sigla di Anonimi Carrara Ultras.
A partire dalla stagione 2018-2019 i gruppi della curva si sono riuniti in un unico grande gruppo "Curva Nord Lauro Perini", C.N.L.P.
Da ricordare sono anche altri tifosi della gradinata che nel maggio 2011 prima dei play-off, hanno dato origine al gruppo Gradinata Baffo, in ricordo di un tifoso azzurro, Franco "Baffo" Arata, scomparso nel 2009.[65] Nel febbraio del 2014 viene costituita un'associazione di tifosi denominata Carrarese Fan Club con l'intento di coinvolgere anche gli altri settori dello Stadio dei Marmi.
Il tifo a Carrara storicamente è sempre stato schierato politicamente su posizioni di sinistra e anarchia.
Continua ad esserlo ancora oggi oltre ad esprimere posizioni contro la tessera del tifoso.
La curva nord "Lauro Perini" ha avuto gemellaggi con gli ultras della Reggiana[66][67], del Pisa[68] e della SPAL[69], che risultano interrotti. L'unico gemellaggio risulta essere con gli austriaci dello Sturm Graz. Inoltre esiste un rapporto di amicizia con la tifoseria del Genoa.
La rivalità più forte e sentita dalla tifoseria azzurra è quella contro lo Spezia;[66][67][70][71] per i carrarini quello con i confinanti spezzini è il derby per eccellenza, l'appuntamento più atteso di tutta la stagione, perlomeno quando militavano nella stessa serie, tanti anni fa; tanto da creare in ogni incontro problemi di ordine pubblico.[72][73] Altra accesissima rivalità è quella contro la Massese;[66][67] con i cugini d'oltre foce, con i quali condividono la provincia, gli Azzurri giocano il derby delle Apuane,[74][75] che dal 2010 viene disputato in una partita amichevole di precampionato, partecipando le squadre in categorie diverse.[76]
Vi sono inoltre attriti con le tifoserie di Lucchese, Prato,[66][67] Parma,[66][67] Padova,[66][67] Modena,[66] Cesena, Monza,[66] Varese,[66] Livorno,[66] Empoli,[66] Montevarchi,[66] Bologna,[66] Triestina, Como,[66] Brescia,[66] Viareggio,[66][67] Siena[66] e Piacenza.[67]
Nel 2014 si è interrotto lo storico gemellaggio con gli ultras della SPAL per decisione della Curva di Carrara in quanto la curva Ovest ha deciso di aderire alla Tessera del Tifoso, nella stagione 2023-2024 l'amicizia si trasmuterà in antipatia, in quanto, in seguito a degli scontri fra le due tifoserie, la partita del 20 novembre 2023 vede le due curve insultarsi e scontrarsi. Nell'estate del 2015 si è interrotto lo storico gemellaggio con gli ultras della Reggiana per decisione della Curva di Carrara in quanto la curva granata ha deciso di sottoscrivere la Tessera del Tifoso.
Aggiornata il 18 settembre 2024.
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