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Anno | 2022[1] | ||
Cristiani | 88,60%[1] | ||
Cattolici | 0,90%[1] | ||
Popolazione | 3.968.738[1] | ||
Parrocchie | 32 | ||
Presbiteri | 28 | ||
Seminaristi | 12 | ||
Religiosi | 16 | ||
Religiose | 37 | ||
Nunzio apostolico | Ante Jozić | ||
Codice | GE | ||
La Chiesa cattolica in Georgia è parte della Chiesa Cattolica universale, sotto la guida spirituale del Papa. Conta circa 110.000 battezzati[2] pari a circa il 2,5% della popolazione georgiana.
I cattolici georgiani si trovano soprattutto a Tbilisi e nella parte meridionale del paese, dove esistono villaggi interamente cattolici. Ci sono due chiese cattoliche a Tbilisi; la cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria nel centro storico di Tbilisi, e la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Una missione del Cammino neocatecumenale che coinvolge sacerdoti, famiglie missionarie e laici è presente nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo dal 1991.
I cattolici di Tbilisi sono per lo più georgiani e armeni, con una piccola comunità assira di rito caldeo. Questa chiesa celebra anche in inglese, per gli immigrati cattolici americani, europei ed indiani. Ci sono circa 1000 praticanti a Tbilisi.
Molte altre chiese cattoliche sono state riscattate a favore della Chiesa apostolica autocefala ortodossa georgiana, quando dopo la caduta del comunismo lo stato restituì tutte le proprietà ecclesiastiche alla Chiesa georgiana ortodossa. Recentemente, un nuovo seminario è stato costruito alle porte di Tbilisi.
Una chiesa cattolica è presente a Sukhumi, in Abcasia. Altre chiese si trovano a Vale, Gori e a Batumi.
Tutte le comunità cattoliche della Georgia ad eccezione di quelle di rito armeno sono comprese nell'amministrazione apostolica del Caucaso dei Latini, attualmente guidata dal vescovo Giuseppe Pasotto. Le comunità di rito armeno fanno riferimento all'ordinariato dell'Europa orientale, con sede a Gyumri, in Armenia; l'attuale ordinario è l'arcivescovo libanese Raphaël François Minassian, I.C.P.B.
La nunziatura apostolica di Georgia è stata istituita il 24 maggio 1992 con il breve Quo plenius confirmentur di papa Giovanni Paolo II. Il nunzio apostolico è responsabile anche per l'Armenia.