Christl Cranz | |||||||||||||
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Nazionalità | Germania | ||||||||||||
Sci alpino | |||||||||||||
Specialità | Discesa libera, slalom speciale, combinata | ||||||||||||
Squadra | SC Freiburg[1] | ||||||||||||
Termine carriera | 1941 | ||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||
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Christel Franziska Antonia Cranz detta Christl (Bruxelles, 1º luglio 1914 – Oberstaufen, 28 settembre 2004) è stata una sciatrice alpina, allenatrice di sci alpino e saggista tedesca, dominatrice della disciplina negli anni 1930. Prima campionessa olimpica nella storia dello sci alpino (nella combinata a Garmisch-Partenkirchen 1936), ai Campionati mondiali vinse in carriera quindici medaglie, primato mai più superato.
Era sorella di Rudi[1][2], a sua volta sciatore alpino di alto livello; durante la divisione della Germania (1945-1990) ebbe la cittadinanza tedesca occidentale.
La famiglia di Christl Cranz lasciò il Belgio dopo lo scoppio della prima guerra mondiale[senza fonte] e si trasferì a Grindelwald, in Svizzera, dove all'età di sei anni la futura campionessa imparò a sciare da autodidatta e a sette vinse la sua prima gara; in seguito la famiglia si trasferì, nel 1928, a Friburgo in Brisgovia, dove la Cranz si diplomò insegnante di educazione fisica[1][2].
Sciatrice polivalente, eccelleva in particolare nello slalom speciale, di recente introduzione, nel quale si specializzò fin dal 1931[1][2]. Si mise in luce ai Campionati tedeschi del 1934 a Berchtesgaden vincendo tutte le gare in programma[1][2]. Poco più tardi prese parte ai suoi primi[2] Campionati mondiali, Sankt Moritz 1934, dove vinse la medaglia d'oro nello slalom speciale e nella combinata e quella d'argento nella discesa libera, alle spalle della svizzera Anny Rüegg[3].
Anche nella rassegna iridata di Mürren 1935, si aggiudicò tre medaglie: l'oro nella discesa libera e nella combinata e l'argento nello slalom speciale, ancora dietro alla Rüegg[3]. L'anno dopo si disputarono i IV Giochi olimpici invernali di Garmisch-Partenkirchen 1936, i primi a prevedere lo sci alpino nel proprio programma; la Cranz vinse la medaglia d'oro nella combinata, unica gara disputata, grazie a un clamoroso recupero: nella prova di discesa libera fu soltanto 6ª, a causa di una caduta, però poi vinse quella di slalom speciale con un distacco mai più eguagliato di 21,3 secondi sulla seconda, la sua connazionale Käthe Grasegger[1][2][4]. Tale successo ebbe vasta eco in Germania, dove già alla vigilia vi erano grandi aspettative sulla sciatrice, e fu utilizzato a fini propagandistici dal regime nazista nel quadro della Bund Deutscher Mädel, il ramo femminile del movimento giovanile del Partito nazista (la Gioventù hitleriana)[2].
Ai Mondiali di Chamonix 1937 la Cranz vinse la medaglia d'oro in tutte e tre le gare disputate - discesa libera, slalom speciale e combinata - superando le connazionali Grasegger e Lisa Resch e la svizzera Nini Arx-Zogg; l'anno dopo nella rassegna iridata di Engelberg fu nuovamente oro nello slalom speciale e nella combinata, mentre nella discesa libera fu battuta dalla Arx-Zogg e vinse così la medaglia d'argento.
La sciatrice tedesca dominò anche la sua ultima partecipazione iridata, Zakopane 1939, dove vinse tutti i tre titoli in palio. Lo scoppio della seconda guerra mondiale limitò fortemente la pratica sportiva; ai "Mondiali" del 1941, disputati a Cortina d'Ampezzo ma non riconosciuti dalla Federazione Internazionale Sci poiché non poterono prendervi parte gli atleti dei Paesi nemici dell'Asse, vinse ancora due medaglie d'oro (nella discesa libera e nella combinata) e una d'argento (nello slalom speciale vinto dall'italiana Celina Seghi)[2].
Fu l'allenatrice della Squadra Unificata Tedesca ai Giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo 1956 e di Squaw Valley 1960. In quest'ultima competizione, così come in quella successiva di Innsbruck 1964, fu anche giudice alle gare di sci[2].
Terminata la carriera sportiva, nel 1943 sposò l'aviatore Adolf Borchers; al termine della Seconda guerra mondiale la coppia fu internata in un campo di lavoro per collaborazionismo. Nel 1948 la Cranz fondò assieme al marito una scuola di sci a Steibis, presso Oberstaufen, che diresse per quarant'anni[1][2].
Scrisse diversi libri sull'insegnamento dello sci ma visse il resto della sua esistenza appartata e senza più essere autorizzata a insegnare in scuole pubbliche a causa dei suoi trascorsi filonazisti; la sua salute declinò dopo un incidente domestico e morì a Steibis il 29 settembre 2004[1][2].
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