Citrus × limonia | |
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Limandarino | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Malvidi |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Rutaceae |
Sottofamiglia | Aurantioideae |
Tribù | Citreae |
Genere | Citrus |
Specie | C. × limonia |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Rutaceae |
Genere | Citrus |
Specie | C. × limonia |
Nomenclatura binomiale | |
Citrus × limonia Osbeck, 1765 |
Il limandarino o limetta rossa (Citrus × limonia Osbeck) è un agrume, poco comune ma noto con diversi nomi (in Brasile: limão-rosa, limão-china e limão-vinagre; in Bangla-Desh: rangpur; in India: sharbati; in Cina: canton-lime; in Giappone: hime-lime, negli USA: mandarin-lime).
È un arbusto spinoso, quasi spontaneo nelle montagne, nei pascoli o lungo le rive dei fiumi nella regione Centro-Ovest, Sud-est e nel Sud del Brasile[2]. Arriva a 5-6 metri di altezza, le foglie sono verde intense e aromatiche; i fiori piccoli, profumati e ricercati dalle api[3].
Il frutto è rotondo, leggermente schiacciato, ma irregolare. La buccia, di colore verde-giallastro, o gialla, prende un colore arancio intenso una volta completata la maturazione, ma presenta macchie e un aspetto grossolano, suscettibile all'attacco dei funghi e dei batteri. La polpa è di aspetto sano generalmente, arancione, con succo abbondante, molto acido, saporito e ricco di vitamina C[3].
La specie probabilmente è un ibrido tra il mandarino[4] e il cedro, o tra il mandarino e il limone, probabilmente di origine indiana: è stato identificato da Joseph Dalton Hooker, ai piedi dell'Himalaia nella seconda metà del secolo XIX[5].
Il succo di limandarino serve come condimento o come bibita rinfrescante, ma è poco commercializzato[3].
Le foglie sono usate come condimento.
Il limandarino è frequentemente usato come portinnesto, sfruttando le sue qualità di resistenza alla siccità e favorendo la produttività delle piante innestate[2].