L'aspetto generale è molto simile a quello di C. fulvinotata fulvinotata, ma con tonalità più tendenti al grigio. Il dimorfismo sessuale è molto ridotto e consiste in una colorazione generale lievemente più scura nel maschio.[3][4]
Il colore di fondo della pagina superiore dell'ala anteriore è un bruno-grigiastro, con una macchia apicale di forma trapezoidale, che si staglia rispetto ad una zona biancastra subapicale, più grande e di forma irregolare. Non si osserva una vera e propria macchia discale, sebbene sia presente una piccolissima macchia reniforme traslucida, sita grosso modo posteriormente alla metà di Sc. Sono invece facilmente distinguibili tre striature nerastre trasversali (una basale, una seconda discoidale ed una terza post-discoidale) che, partendo da C, con andamento irregolare raggiungono il margine interno dell'ala. L'apice è lievemente falcato, mentre il termen risulta alternativamente bianco e grigiastro, oltre che lievemente dentellato; il tornus è netto e pressoché ad angolo retto.[2][4][6]
La pagina inferiore dell'ala anteriore è quasi completamente campita di un giallo ocra (lievemente più intenso nel maschio), che però si stempera nettamente in un giallo vivo, in corrispondenza del margine interno e della parte basale di Sc.[2][4]
Il recto dell'ala posteriore è tinto di un giallino spento nella metà basale, ma sono ben visibili due brevi bande nere oblique, posizionate una presso la base di CuA2 e l'altra in corrispondenza di 1A. La parte distale dell'ala è invece campita di una banda marrone scuro, più larga anteriormente, dai margini sbiaditi, che dall'estremità distale di C arriva al margine posteriore ben oltre l'angolo anale; quest'ultimo appare invece nerastro. L'apice è tondeggiante, mentre il termen risulta alternativamente bianco e marrone, e più marcatamente dentellato rispetto a quello dell'ala anteriore.[4]
Il verso dell'ala posteriore rivela tonalità di giallo ocra affini a quelle dell'ala anteriore, pur con una colorazione nettamente biancastra (non gialla, come in C. fulvinotata fulvinotata) nella zona basale e posteriormente, fin quasi all'angolo anale.[4]
♀ recto
♀ verso
♂ recto
♂ verso
Le antenne sono moniliformi e giallo-brunastre, ma si mostrano grigiastre e lievemente uncinate all'estremità distale; la loro lunghezza è pari a circa la metà della costa dell'ala anteriore. Gli occhi sono grandi e la spirotromba è rossiccia.[4]
Il torace è dorsalmente grigio-brunastro, più scuro ai lati, mentre la superficie ventrale è molto chiara, quasi biancastra.[2][4]
Nelle zampe anteriori, il tarso è più lungo che in C. fulvinotata, ma provvisto di setae più corte, come pure la tibia; nelle coxae gli androconia sono più ridotti. La formula tibiale è 0-2-4. Il pulvillus è presente, come pure il paronychium, che è bilobato da ambo i lati.[3][4][6]
L'addome, che appare ricoperto di lunghe scaglie piliformi, talvolta sollevate, riprende le tonalità del torace sia dorsalmente, sia ventralmente, ma sui fianchi si possono notare due macchie bianche per lato (anziché gialle, come in C. fulvinotata fulvinotata).[2][4][6]
Nel genitale maschile, l'uncus mantiene la stessa ampiezza, sul piano dorsale, dalla base fin oltre la metà della lunghezza, per poi restringersi improvvisamente, mantenendo però costante la larghezza fino all'apice tronco; la superficie dorsale risulta rigonfia in corrispondenza dell'apice, e quest'ultimo appare munito di una sorta di "dente", se visto lateralmente. Lo gnathos è più lungo che in C. fulvinotata fulvinotata, e rivela un apice largo e arrotondato. Le valve sono più inclinate ventralmente che in C. fulvinotata fulvinotata, e munite di parecchie setae spiniformi. L'harpe possiede tre processi (anziché due, come in C. fulvinotata fulvinotata): i primi due lunghi e appuntiti come nella specie congenere, e il terzo più corto e tozzo, quasi diritto. L'edeago è privo di armatura.[4][6]
Nel genitale femminile, l'ostium bursae è ricoperto da una plica arrotondata, non bilobata come in C. fulvinotata fulvinotata.[4][6]
Il bruco, che ricorda quello di Agrius convolvuli, è grigiastro e macchiato di nero; il capo mostra sei strisce scure; si notano inoltre tre paia di protuberanze sui primi tergiti. Il cornetto caudale, grigio chiaro e lungo circa 13 mm, è filiforme, ricurvo e liscio, non tubercolato come in C. fulvinotata.[2][3][6]
Nella crisalide, anch'essa simile a quella di Agrius convolvuli, la spirotromba è ricurva e libera. La pupa viene rinvenuta all'interno di un piccolo bozzolo, posto tra gli strati superficiali del terreno.[2][3][6]
Come avviene di regola negli Sphingidae, gli adulti sono invece forti volatori e visitano i fiori alla ricerca di nettare, svolgendo il compito di insetti pronubi per diverse piante (fenomeno definito impollinazione entomofila). Nel caso specifico dell'adulto di C. solani, studi condotti nel Madagascar centrale e meridionale, hanno permesso di stabilire che questo rappresenta l'insetto pronubo per Angraecum sororiumSchltr., 1925, una particolare specie di orchidea appartenente alla sottotribùAngraecinae, il cui fiore stellato possiede uno sperone di conformazione e lunghezza adatte ad essere "visitato" efficacemente solo dalla spirotromba di questo lepidottero.[8]
Sottospecie molto simile a quella nominale, ma con la pagina superiore dell'ala anteriore che rivela una tonalità brunastra più uniforme, e quasi priva della marcata macchia biancastra nella zona subapicale.[9]
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