Difluoruro di cobalto | |
---|---|
Nome IUPAC | |
Difluoruro di cobalto | |
Nomi alternativi | |
Fluoruro di cobalto(II) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CoF2 |
Massa molecolare (u) | 96,93 |
Aspetto | solido cristallino rosa |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 233-061-9 |
PubChem | 24820 e 10219383 |
SMILES | F[Co]F |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 4,46 (anidro) 2,22 (tetraidrato) |
Solubilità in acqua | 1,5 g/100 mL (25 °C) |
Temperatura di fusione | 1200 °C (1473 K) |
Temperatura di ebollizione | 1400 °C (1673 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | –672[1] |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | –627[1] |
S0m(J·K−1mol−1) | 82,4[1] |
C0p,m(J·K−1mol−1) | 68,9[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 301 - 314 |
Consigli P | 260 - 280 - 301+310+330 - 301+330+331 - 303+361+353 - 305+351+338 |
Il difluoruro di cobalto o fluoruro di cobalto(II) è il composto inorganico con formula CoF2. È un solido cristallino di colore rosa. Esistono anche le forme idrate CoF2•2H2O , CoF2•3H2O e CoF2•4H2O.
CoF2 ha una struttura cristallina tipo rutilo, nel sistema tetragonale con gruppo spaziale P42/mnm e costanti di reticolo a = 469,50(7) pm, c = 318,17(5) pm, V = 70,10 Å3, Z = 2.[2]
Il difluoruro di cobalto anidro si prepara industrialmente trattando carbonato di cobalto(II) con fluoruro di idrogeno a secco o in soluzione:[1]
Se si opera in soluzione si ottengono forme idrate, da cui si può ricavare la forma anidra per disidratazione.
Le forme idrate CoF2•2H2O , CoF2•3H2O e CoF2•4H2O si ottengono anche trattando CoCO3, Co(OH)2 o CoO con soluzioni di HF.[1]
In laboratorio si può preparare CoF2 anche partendo da CoCl2.[3]
CoF2 è usato principalmente per preparare CoF3, un catalizzatore impiegato nella sintesi di fluorocarburi.[1]
Il composto è disponibile in commercio. Per ingestione risulta corrosivo e tossico. La tossicità è dovuta principalmente alla liberazione di ioni fluoruro e acido fluoridrico. Per contatto con le mucose e gli occhi è corrosivo. È stato rilevato un effetto cancerogeno su animali di laboratorio, mentre non ci sono evidenze di effetti cancerogeni sull'uomo.[4]