Dino Del Bo | |
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Presidente dell'Alta autorità della CECA | |
Durata mandato | 22 ottobre 1963 – 8 marzo 1967 |
Predecessore | Piero Malvestiti |
Successore | Albert Coppé |
Ministro del commercio con l'estero | |
Durata mandato | 15 febbraio 1959 – 26 marzo 1960 |
Presidente | Antonio Segni |
Predecessore | Emilio Colombo |
Successore | Mario Martinelli |
Ministro senza portafogli del Consiglio dei Ministri (con delega per i rapporti con il Parlamento) | |
Durata mandato | 19 maggio 1957 – 15 febbraio 1959 |
Presidente | Adone Zoli Amintore Fanfani |
Predecessore | Raffaele De Caro |
Successore | Giuseppe Bettiol |
Sottosegretario di Stato agli affari esteri | |
Durata mandato | 9 luglio 1955 – 19 maggio 1957 |
Contitolare | Alberto Folchi Vittorio Badini Confalonieri |
Presidente | Antonio Segni |
Predecessore | Lodovico Benvenuti Francesco Maria Dominedò Vittorio Badini Confalonieri |
Successore | Carmine De Martino Alberto Folchi |
Sottosegretario di Stato agli lavoro e previdenza sociale | |
Durata mandato | 27 luglio 1951 – 29 luglio 1952 |
Contitolare | Filippo Murdaca Giovan Battista Raja |
Presidente | Alcide De Gasperi |
Predecessore | Leopoldo Rubinacci |
Successore | Giovanni Bersani |
Durata mandato | 17 luglio 1953 – 18 gennaio 1954 |
Contitolare | Umberto Delle Fave |
Presidente | Alcide De Gasperi Giuseppe Pella |
Predecessore | Giovanni Bersani |
Successore | Vittorio Pugliese Oscar Luigi Scalfaro |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 8 maggio 1948 – 21 ottobre 1963 |
Legislatura | I, II, III, IV |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Circoscrizione | IV. Milano |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza e in scienze politiche |
Professione | docente universitario |
Rinaldo Del Bo, detto Dino[1] (Milano, 19 novembre 1916 – Milano, 16 gennaio 1991) è stato un antifascista, partigiano e politico italiano.
Fu uno dei cosiddetti "neo-atlantici" vicini a Giovanni Gronchi.
Esponente di spicco delle organizzazioni universitarie fasciste di Milano, vince i Littoriali di Palermo (1938) per il GUF di Milano nella categoria "Narrativa Fascista". Collabora in posizione di fronda a riviste come Gerarchia e Dottrina fascista.[2] Dapprima vicino alla corrente di mistica fascista[3], dopo l'8 settembre 1943, assieme a Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, David Maria Turoldo, Mario Apollonio, Giovanni Barbareschi, partecipa agli incontri che porteranno alla fondazione del giornale Il Ribelle[4]. Il giornale delle Brigate Fiamme Verdi esce quando può per 26 numeri, tra grandi rischi: infatti uno dei tipografi, Franco Rovida, e lo stesso Teresio Olivelli finiranno la loro esistenza in un campo di concentramento.
Nel secondo dopoguerra fu deputato per quattro legislature nelle file della Democrazia Cristiana e ricoprì varie cariche governative, tra cui quella di Ministro del commercio con l'estero nel secondo governo Segni. Organizzò il viaggio in URSS del presidente Gronchi. Dimessosi dalla carica di deputato nel 1963 e sostituito da Piero Malvestiti, fu poi il quinto presidente della Alta Autorità della CECA nel quadriennio 1963-1967.[5]
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