Modello derivato dal monomotore Do 27, venne inizialmente sviluppato per il mercato civile, ma successivamente proposto anche a quello militare. Viene tuttora utilizzato da numerose compagnie aeree su rotte a breve-medio raggio e da diverse forze aeree di nazioni europee ed africane.
Il successo commerciale ottenuto con il monomotore Do 27 realizzato a metà degli anni cinquanta, il primo progetto tedesco avviato alla grande serie dal termine della seconda guerra mondiale, suggerì all'azienda di svilupparne una variante che riuscisse ad abbinare una maggiore capacità di carico alle già ottime capacità STOL del precedente modello. La scelta ricadde su un progetto che riproponeva la configurazione alare del Do 27, ad ala alta e dotato di ipersostentatori sia sul bordo d'attacco che sul bordo d'uscita, abbinata ad una diversa e più grande fusoliera e da una soluzione propulsiva a due motori. La fusoliera venne in parte rivista, mantenendo inalterata la parte posteriore e l'impennaggio ma abbinandola ad una cabina di pilotaggio sempre a due posti affiancati, ma con una migliore razionalizzazione interna ed alla quale si accedeva dallo scompartimento passeggeri e non più dalle due entrate laterali ricavate nel tettuccio.
Il prototipo, equipaggiato con una coppia di motori Lycoming O-360-A1A a quattro cilindri da 180 hp (130 kW) ed abbinati ad eliche bipala a passo fisso, venne portato in volo per la prima volta il 29 aprile 1959, ma pur dimostrando le potenzialità del progetto risultò sottopotenziato. Per la produzione in serie si sarebbe quindi ricorsi ad una soluzione dalla maggior potenza, il sei cilindri Lycoming O-540-A1A da 250 hp (190 kW).
Le caratteristiche complessive del Do 28, anche in funzione delle capacità STOL del modello, ne hanno determinato il successo commerciale anche nel settore difesa, nei ruoli di aereo da trasporto militare leggero, aereo da collegamento e, secondariamente, nelle missioni di ricerca e salvataggio.[1]
prototipo equipaggiato con due motori Lycoming O-360-A1A da 180 hp (130 kW) dotati di eliche bipala a passo fisso.
Do 28 A-1
designazione del modello di produzione in serie equipaggiato con una coppia di motori Lycoming O-540-A1A da 250 hp (190 kW) e caratterizzato dall'incremento dell'apertura alare di oltre 2 m e prodotta in 60 esemplari. Primo volo nel marzo 1960 ad Oberpfaffenhofen. Un esemplare venne utilizzato come trasporto personale del ministro della difesa tedesco Franz Josef Strauß.[2]
sviluppo del Do 28 A caratterizzato da un naso allungato, serbatoi carburante addizionali, impennaggio dalle superfici maggiorate e motorizzato con una coppia di motori Lycoming IO-540 dotati di iniezione capaci di 290 hp (220 kW) ed abbinati ad eliche tripala a passo variabile, prodotta in 60 esemplari.
Do 28 B-1-S
conversione a idrovolante del Do 28 B-1 proposta dalla Jobmaster Company.
Do 28 B-2
variante dotata dei motori Lycoming TIO-540turbocompressi, realizzata in un solo esemplare.
Do 28 C
versione proposta, caratterizzata da scompartimento passeggeri ad otto posti a sedere ed equipaggiata con due motori turboelica da 530 shp, mai realizzata.
Do 28 D
profondo sviluppo del progetto originale: versione caratterizzata da una fusoliera ridisegnata, ala dalla maggiore apertura, nuovo impennaggio ed equipaggiata con una coppia di motori IGSO-540 da 380 hp (280 kW), realizzata in sette esemplari.[3]
Do 28 D-1
versione di produzione in serie del Do 28 D, con ala dall'apertura maggiorata di 50 cm e maggiore capacità,[3] prodotta in 54 esemplari.
Do 28 D-2
versione caratterizzata da un incremento del valore di peso massimo al decollo e da un intervento sulla fusoliera, irrobustita e con cabina di pilotaggio allargata,[4] realizzata in 172 esemplari.
Do 28 D-2/OU
un Do 28 D modificato come aereo di sorveglianza per l'inquinamento ambientale.
Do 28 D-2T
designazione assegnata ad un Do 28 D-2 in dotazione alla Luftwaffe equipaggiato con una coppia di motori Avco Lycoming TIGO-540.
Do 28 D-5X Turbo Skyservant
prototipo, versione equipaggiata con una coppia di motori turboelica Lycoming LTP-101-600 da 400 shp (298 kW) ciascuno. Realizzato in un solo esemplare, volò il 9 aprile 1978. Viene citato anche come TurboSky.[5][6]
Do 28 D-6X Turbo Skyservant
prototipo, versione equipaggiata con una coppia di motori turboelica Pratt & Whitney Canada PT-6A-110 da 400 shp (298 kW) ciascuno. Realizzato in un solo esemplare, volò il 4 marzo 1980 e venne successivamente ridesignato Dornier 128-6.[6]
Do 28 E-TNT
prototipo, variante sperimentale del Do 28 D, caratterizzata dall'adozione della nuova ala ad alta tecnologia Tragflugel Neuer Technologie da 19,97 m di apertura, equipaggiata con una coppia di motori turboelica Garrett TPE331-5-252D da 715 shp (533 kW) ciascuno posizionati sul bordo d'attacco. Realizzato in un solo esemplare, volò il 14 giugno 1979.[7] L'ala verrà in seguito adottata di serie dal successivo Dornier Do 228.[8]
Do 28 G.92
conversione di produzione slovacca del Do 28 D, equipaggiata con una coppia di motori turboelica Walter Engines M601-D2 da 450 shp (340 kW) ed utilizzata per operazioni di paracadutismo. Sette esemplari modificati.
Do 128-2
sviluppo migliorativo del Do 28 D-2 che lo sostituì nella produzione in serie nel 1980.[6]