Ernesto Fonseca Carrillo, conosciuto con l'alias di Don Neto (Santiago de los Caballeros, 1930), è un criminale messicano, cofondatore del cartello di Guadalajara con Miguel Ángel Félix Gallardo e Rafael Caro Quintero.
Fonseca Carrillo è coinvolto nel traffico di droga dall'inizio degli anni 1970, dapprima in Ecuador, in seguito trasferì le sue operazioni in Messico.[1]
Fonseca è lo zio di Amado Carrillo Fuentes, ex leader del cartello di Juárez.[2]
Ernesto Fonseca Carrillo nacque a Santiago de los Caballeros, nella municipalità di Badiraguato, nello stato di Sinaloa, in Messico.[3] C'è discordanza tra le fonti sulla sua data di nascita. Secondo la Drug Enforcement Administration (DEA), nacque nel 1942.[4] Secondo altre fonti, invece, nacque il 1º agosto 1930.[5]
Nel 1982 la Drug Enforcement Administration (DEA) accusò Fonseca di un'operazione di riciclaggio di denaro a San Diego. Prima che la DEA ricevesse il permesso di intercettare i telefoni dove si pensava che Fonseca si stesse nascondendo, fuggì in Messico. Il 7 aprile 1985, Fonseca fu localizzato in Puerto Vallarta dall'Ejército Méxicano, la sua villa fu circondata, e si arrese.[1]
In seguito, Fonseca fu collegato a, e ammise di fare parte di, eventi legati all'omicidio del 1985 di Kiki Camarena, l'agente della DEA che fu rapito e torturato dal cartello di Guadalajara. Fonseca non ammise di aver ucciso Camarena e affermò che fu indignato dalla tortura dell'agente. Fu trovato colpevole dell'omicidio dal sistema giudiziario messicano e fu condannato a 40 anni di prigione.[1]
Fonseca fu trasferito dalla prigione agli arresti domiciliari a luglio del 2016, a causa della sua età avanzata e salute cagionevole,[6] a circa nove anni dalla fine della condanna di 40 anni.[7] Nel 2017 Fonseca riottiene la totale libertà.[8]
Fonseca-Carrillo è interpretato da Joaquín Cosío in Narcos: Messico.