Evgenij Alekseevič Preobraženskij (in russo Евгений Алексеевич Преображенский?; Bolchov, 27 febbraio 1886, 15 febbraio del calendario giuliano – Mosca, 13 luglio 1937) è stato un rivoluzionario, economista e sociologo sovietico.
Membro del Partito Operaio Socialdemocratico Russo dal 1903, fu più volte arrestato dalla polizia zarista e nel 1909 venne deportato nel governatorato di Irkutsk. Fu amnistiato dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917, e a seguito della Rivoluzione d'ottobre rivestì vari ruoli nei comitati territoriali del Partito bolscevico. Dal 1920 al 1921 fu membro del Comitato Centrale, della Segreteria e dell'Orgburo. Sostenitore dell'Opposizione di sinistra, venne espulso dal partito nel 1927 e l'anno successivo venne esiliato a Ural'sk fino al maggio 1929. Nel 1930 fu reintegrato nel partito, ma nel 1933 venne arrestato e di nuovo espulso per alcuni mesi. Imprigionato ancora una volta nel dicembre 1936, venne giustiziato nel luglio dell'anno successivo.[1]
Fu anche un teorico negli anni '20 della pianificazione urbanistica, basata "sullo sviluppo dinamico, sullo squilibrio organizzato, su interventi che presuppongono continui rivoluzionamenti strutturali", M. Cacciari, in Contropiano, n 1, 1971,. citato da M. Tafuri, in Progetto e Utopia, 2007, p 162. Ha collaborato alla stesura del primo piano quinquennale dell'URSS. Uno studio sulle sue teorie era in preparazione da Claudio Motta, ma ad oggi non risulta pubblicato. (P Favole, 2020)
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