Gaetano Pesce (La Spezia, 8 novembre 1939 – New York, 3 aprile 2024) è stato uno scultore, designer e architetto italiano.
Studiò architettura allo IUAV di Venezia, dove nello stesso periodo insegnavano personalità come Carlo Scarpa e Ernesto Nathan Rogers. Frequentò poi l'Istituto di disegno industriale di Venezia.
Nel 1959 entrò a far parte del Gruppo EnneA, sorto a Padova. Assieme a lui partecipavano altri 9 artisti, per la maggior parte studenti della facoltà di architettura di Venezia: Tino Bertoldo, Alberto Biasi, Tolo Custoza, Sara Ivanoff, Bruno Limena, Manfredo Massironi, Milla Muffato e Gianfilippo Pecchini. Il gruppo si scioglierà l'anno seguente[1]. Nel 1972 Pesce partecipò alla mostra presso il Museum of Modern Art di New York: “Italy: The New Domestic Landscape”.[2]
Dal 1983 visse e lavorò a New York[3]; in questa città ha dato vita alla società Fish Design. Nel 1996 gli fu dedicata una retrospettiva al Centre Georges Pompidou, ma le sue opere furono esposte anche presso altri grandi musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.[4]
Pesce fu uno dei maggiori esponenti del design italiano, in particolare del design radicale.[5]
Nel 1962 intraprese la carriera di designer collaborando con l'azienda C&B (ora B&B Italia) alla realizzazione della Serie UP, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito una delle icone del design industriale italiano.[6] La più celebre è la UP5 che riprende le forme delle statue votive delle dee della fertilità per dare vita a un vero e proprio manifesto di espressione politica sulla condizione femminile: la società della fine degli anni sessanta non è pronta a riconoscere alle donne le loro numerose capacità e le relega ai margini del panorama politico e sociale. Ben dopo l'anno 2000 Pesce, parlando del concetto di questa sua creazione, sosterrà quanto il tema sia ancora attuale in certi paesi del mondo. Nel 2000 la B&B Italia decise di riproporre in chiave moderna l'intera serie di poltrone. Nel 2010 creò per Cassina Sessantuna, un'opera composta da sessantuno tavoli che, riuniti insieme, formano la figura del caratteristico stivale, per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia.[7][8]
L'attività principale di Gaetano Pesce, oltre che la progettazione, fu la scultura, sebbene l'artista ligure durante la sua carriera avesse unito spesso queste due discipline. Esordì infatti con opere scultoree e si limitò a quest'arte per i primi anni, ma la scultura accompagnò l'artista per tutta la sua carriera.[9] Una delle sue ultime opere infatti fu L'Italia in croce, un'opera provocatoria che critica l'attuale situazione del paese: la scultura consiste in un crocifisso al quale è appesa una sagoma sanguinante che riprende i confini della penisola italica. L'Italia, che nella scultura di Pesce richiama l'iconografia della Crocifissione, come Cristo ha la speranza di risorgere.[10][11]
Il 10 ottobre 2024, a Napoli, nella piazza antistante il Maschio Angioino, viene eretta la sua opera intitolata Tu sì 'na cosa grande che rappresenta un Pulcinella stilizzato e che avrebbe acceso discussioni tra la comunità napoletana per via della sua forma fallica.[12]
Le sue opere di design industriale sono[13]:
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