Gevheri Kadın | |
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Quarta Kadın Consorte Imperiale | |
In carica | 13 dicembre 1875 – 30 maggio 1876 |
Quinta Kadın | |
In carica | 1872 – 12 settembre 1875 |
Nome completo | Emine Hanim (alla nascita) |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale |
Nascita | Abcasia, 8 luglio 1856 |
Morte | Istanbul, 6 settembre 1884 |
Luogo di sepoltura | Yeni Cami, Istanbul |
Dinastia | Casa di Osman (per matrimonio) |
Padre | Salih Bey |
Madre | Şaziye Hanim |
Consorte di | Abdülaziz I |
Figli | Esma Sultan Şehzade Mehmed Seyfeddin |
Religione | Islam sunnita |
Gevheri Kadın (turco ottomano: کوهری قادین, "gemma"; Abcasia, 8 luglio 1856 – Istanbul, 6 settembre 1884), nata Emine Hanim, è stata una consorte del sultano ottomano Abdülaziz.
Gevheri nacque in Abcasia l'8 luglio 1856. Era figlia di Salih Bey e Şaziye Hanim, figlia del principe Tsanba Osman Bey, e il suo nome originale era Emine Hanim.
Da bambina venne mandata a Istanbul, alla corte ottomana, dove prese nome Gevheri Hanim e entrò a servizio di Pertevniyal Sultan, madre del sultano Abdülaziz, che la educò per diventare una consorte di suo figlio[1][2].
Abdülaziz prese Gevheri come consorte nel 1872, a Palazzo Dolmabahçe. Inizialmente le venne dato il rango di "BaşIkbal", ma fu in seguito promossa a "Quinta Kadın", col titolo di Gevheri Kadın, e nel 1875 a "Quarta Kadın". Diede al sultano un figlio e una figlia.
Gevheri venne descritta come una donna graziosa, con lunghi capelli ricci ramati e occhi azzurri. Vestiva sempre di bianco, con una fascia rossa in vita e un velo azzurro sulla testa, e non portava gioielli a eccezione degli anelli che Abdülaziz le aveva regalato al loro matrimonio.
Era una donna nota per la sua devozione e carità. Era impegnata in numerosi progetti di beneficenza, istituì un fondo per l'istruzione degli orfani e finanziò le ristrutturazioni di numerose moschee, madrase e scuole.
Abdülaziz venne deposto nel 1876 e imprigionato a Palazzo Feriye, dove morì alcuni giorni dopo, il 4 giugno, in circostanze sospette. Le sue consorti furono obbligate a seguirlo nel confinamento, non prima di essere state perquisite e derubate dei loro preziosi. Gevheri e le altre consorti furono poi liberate nel settembre 1876 dal sultano Abdülhamid II, nipote di Abdülaziz.
Gevheri e i suoi figli Esma Sultan e Şehzade Mehmed Seyfeddin vennero accolti da Şehzade Yusuf Izzeddin, figlio maggiore di Abdülaziz[3][4][5][6][7][8][9][10].
Gevheri morì il 6 settembre 1884 a Palazzo Feriye. Venne sepolta nella Yeni Cami[2][11].
Da Abdülaziz, Gevheri Kadın ebbe un figlio e una figlia:[12][13][14]