Gianluca Pozzi

Gianluca Pozzi
Pozzi (primo da destra) con la squadra italiana di Coppa Davis finalista nell'edizione 1998
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza180 cm
Peso80 kg
Tennis
Termine carriera2002
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 175-259 (40.32%)
Titoli vinti 1
Miglior ranking 40º (29 gennaio 2001)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open 3T (1999)
Francia (bandiera) Roland Garros 2T (1992, 1998)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon 4T (2000)
Stati Uniti (bandiera) US Open 4T (1994)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 39-71 (35.45%)
Titoli vinti 1
Miglior ranking 107 (16 settembre 1991)
Palmarès
ArgentoCoppa Davis 1998
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al termine della carriera

Gianluca Pozzi (Bari, 17 giugno 1965) è un ex tennista italiano.

Ha conquistato un titolo ATP 250 in singolare a Brisbane nel 1991, primo trofeo del circuito maggiore vinto da un tennista italiano sul cemento outdoor, e uno in doppio a Newport nello stesso anno. Nel gennaio del 2001 ha raggiunto la 40ª posizione del ranking ATP in singolare, ed è stato nº 1 d'Italia per 89 settimane complessive. In doppio non è andato oltre il 107º posto del settembre 1991.

I suoi migliori risultati nelle prove del Grande Slam sono stati gli ottavi di finale raggiunti agli US Open 1994 e al Torneo di Wimbledon 2000. Ha esordito nella squadra italiana di Coppa Davis in occasione della semifinale vinta contro gli Stati Uniti nell'edizione 1998 e ha preso parte anche alla finale persa contro la Svezia.

Iniziò a conseguire i suoi migliori risultati dopo i 25 anni e il 13 luglio 1991 vinse in coppia con Brett Steven il suo primo titolo ATP in doppio sull'erba di Newport, con il successo in finale su Javier Frana / Bruce Steel per 6-4, 6-4. Il successivo 29 settembre conquistò il suo unico titolo ATP in singolare a Brisbane, diventando il primo italiano a vincere un torneo del circuito maggiore sul cemento all'aperto[senza fonte]. Dopo aver sconfitto in sequenza la wild-card Sandon Stolle, Todd Woodbridge, Jim Grabb e Jason Stoltenberg, nella sua prima finale ATP in carriera superò Aaron Krickstein col punteggio di 6-3, 7-6.

Nel 1992 fece il suo esordio in una prova del Grande Slam agli Australian Open superando in cinque set il top 60 Bryan Shelton e venne eliminato al secondo turno da Boris Becker. Ad agosto raggiunse la finale di doppio all'ATP del Long Island Open in coppia con Olli Rahnasto e furono sconfitti in due set da Francisco Montana / Greg Van Emburgh. Il 25 ottobre disputò la sua ultima finale ATP in carriera sul sintetico indoor di Vienna; dopo aver superato le qualificazioni eliminò nell'ordine Anders Järryd, Sergi Bruguera, David Prinosil e Andrej Česnokov, e fu sconfitto dal nº 6 del mondo Petr Korda col punteggio di 6-3, 6-2, 5-7, 6-1.

Nel maggio 1993 vinse il suo primo titolo Challenger nel torneo di singolare a Kuala Lumpur grazie al ritiro in finale di Jonas Björkman. Agli US Open 1994 superò le qualificazioni e fu eliminato negli ottavi di finale da Bernd Karbacher dopo aver sconfitto Renzo Furlan, Amos Mansdorf e Markus Zoecke.

Nel 1998 giunse ai quarti di finale sull'erba del torneo di Nottingham superando al primo turno il nº 2 del mondo e testa di serie nº 1 Marcelo Rios in tre set. A settembre fece il suo debutto nella squadra italiana di Coppa Davis in occasione della semifinale vinta contro gli Stati Uniti e superò Justin Gimelstob a risultato già acquisito dagli azzurri. Il mese successivo vinse a Tel Aviv il suo decimo e ultimo torneo Challenger in carriera. Prese parte anche alla finale di Davis persa in dicembre contro la Svezia, schierato anche questa volta a risultato già acquisito, e fu sconfitto in due set da Magnus Gustafsson.

Nell'aprile 1999 disputò i suoi ultimi incontri in Coppa Davis in occasione del primo turno del Gruppo Mondiale, perse il primo contro Marc Rosset e, sul risultato di 3-1 in favore degli elvetici, si impose sul diciassettenne Roger Federer, allora nº 123 del ranking ATP. Il 14 giugno successivo raggiunse la 77ª posizione nel ranking ATP e diventò il nuovo numero uno italiano, primato che detenne complessivamente per 89 settimane[senza fonte].

Il 15 giugno del 2000 sconfisse negli ottavi di finale del Queen's Andre Agassi, ritiratosi per un infortunio subito nel secondo set, diventando il primo italiano ad aver sconfitto su erba un avversario classificato al 1º posto della classifica ATP[senza fonte]. Nei quarti di finale ebbe poi la meglio in due set sul nº 8 Marat Safin prima di arrendersi in due frazioni al nº 11 Lleyton Hewitt. Al torneo di Wimbledon dello stesso anno si spinse fino agli ottavi di finale, eliminando nell'ordine Jiri Novak e i qualificati Alex O'Brien e Olivier Rochus, per poi cedere a Byron Black. Nella sua unica partecipazione olimpica, a Sydney 2000, fu eliminato al secondo turno da Karim Alami, dopo aver sconfitto all'esordio Jiri Novak.

Il 29 gennaio del 2001, dopo la sconfitta al secondo turno degli Australian Open, raggiunse in singolare il 40º posto mondiale, che rimase il suo miglior ranking in carriera. Nel prosieguo della stagione vinse solo quattro incontri ATP a fronte di venti sconfitte e ad agosto uscì definitivamente dalla top 100. Chiuse il 2001 vincendo a Milano il suo primo Challenger in doppio in carriera. L'anno successivo disputò in singolare solo 10 tornei Challenger senza mai superare i quarti di finale. In doppio fu sconfitto nell'unico incontro ATP disputato in stagione, mentre raggiunse tre finali Challenger e vinse in coppia con Stefano Pescosolido quella di Wrexham, conquistando il suo ultimo titolo da professionista.

Fu la sua ultima stagione, tornò nel circuito per disputare un incontro in singolare in un Challenger nel 2003 e nel 2004, perdendoli entrambi. Fece la sua ultima apparizione in doppio nel 2008 perdendo al primo turno degli Internazionali di Monza e Brianza.

Caratteristiche tecniche

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Come giocatore prediligeva le superfici veloci ed era dotato di uno stile all'antica, estraneo alle caratteristiche di potenza e forza fisica. A questo proposito ebbe a dire: "Quando smetteremo io e Fabrice Santoro, dovrete accontentarvi del tennis dei bombardieri". Buona sembra, per Pozzi, la definizione che ne diede Andre Agassi negli ultimi anni di carriera: "Pozzi è come il buon vino, migliora con l'età".

Legenda singolare
Grande Slam (0)
ATP World Tour Championships / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (0)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (0)
ATP World Series / ATP International Series (1)
N. Data Torneo Superficie Avversario della finale Risultato
1. 23 settembre 1991 Australia (bandiera) Brisbane International, Brisbane Cemento Stati Uniti (bandiera) Aaron Krickstein 6–3, 7–6(4)

Sconfitte in finale (1)

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Legenda singolare
Grande Slam (0)
ATP World Tour Championships / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (0)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (0)
ATP World Series / ATP International Series (1)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Risultato
1. 19 ottobre 1992 Austria (bandiera) Vienna Open, Vienna Sintetico Rep. Ceca (bandiera) Petr Korda 3–6, 2–6, 7–5, 1–6
Legenda singolare
Grande Slam (0)
ATP World Tour Championships / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (0)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (0)
ATP World Series / ATP International Series (1)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Risultato
1. 13 luglio 1991 Stati Uniti (bandiera) Hall of Fame Tennis Championships, Newport Erba Nuova Zelanda (bandiera) Brett Steven Argentina (bandiera) Javier Frana
Stati Uniti (bandiera) Bruce Steel
6–4, 6–4

Sconfitte in finale

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Legenda singolare
Grande Slam (0)
ATP World Tour Championships / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (0)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (0)
ATP World Series / ATP International Series (1)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Risultato
1. 29 agosto 1992 Stati Uniti (bandiera) Long Island Open, Long Island Cemento Finlandia (bandiera) Olli Rahnasto Stati Uniti (bandiera) Francisco Montana
Stati Uniti (bandiera) Greg Van Emburgh
4–6, 2–6


Collegamenti esterni

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