Giro d'Italia 1987 | |||||
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Stephen Roche festeggia la vittoria del Giro | |||||
Edizione | 70ª | ||||
Data | 21 maggio - 13 giugno | ||||
Partenza | Sanremo | ||||
Arrivo | Saint-Vincent | ||||
Percorso | 3 915 km, Prol. + 22 tappe | ||||
Tempo | 105h39'42" | ||||
Media | 37,045 km/h | ||||
Classifica finale | |||||
Primo | |||||
Secondo | |||||
Terzo | |||||
Classifiche minori | |||||
Punti | Johan van der Velde | ||||
Montagna | Robert Millar | ||||
Giovani | Roberto Conti | ||||
Cronologia | |||||
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Il Giro d'Italia 1987, settantesima edizione della "Corsa Rosa", si svolse in ventidue tappe precedute un cronoprologo iniziale dal 21 maggio al 13 giugno 1987, per un percorso totale di 3 915 km.
Fu vinto dall'irlandese Stephen Roche, che si aggiudicò una delle edizioni più dure – con undici tappe di montagna e cinque prove a cronometro – e allo stesso tempo controverse del Giro, per via dell'acceso duello con la maglia rosa uscente e compagno di squadra Roberto Visentini.[1] La rivalità fra i due deflagrò durante la corsa, stravolgendo i rapporti in seno alla Carrera Jeans, con ordini di squadra disattesi,[2] alleanze trasversali nel gruppo[1] e atti deplorevoli compiuti dai tifosi lungo il percorso.[3]
Venne trasmesso in TV da Raiuno e in radio da Rai Radio1.
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Roberto Visentini, vincitore del Giro 1986, e il suo compagno di squadra alla Carrera Stephen Roche, reduce da una buona primavera e vincitore pochi giorni prima del Tour de Romandie, si dividevano i favori del pronostico alla vigilia della corsa. Rientravano comunque nel listino dei candidati al successo anche Giuseppe Saronni, Jean-François Bernard, Phil Anderson, Robert Millar e Moreno Argentin.[4][5] Mancava invece Francesco Moser, infortunatosi in una caduta tre giorni prima del via: lo sostituì, tra le file della Supermercati Brianzoli-Chateau d'Ax, lo svizzero Hubert Seiz.[4]
Roberto Visentini conquistò la prima maglia rosa aggiudicandosi il prologo di Sanremo. L'indomani dovette cedere la leadership al giovane olandese Erik Breukink, vincitore nella breve semitappa di San Romolo; nello stesso giorno Roche fece sua la cronodiscesa del Poggio a Sanremo, e quando la Carrera prevalse nella cronometro a squadre, andò ad indossare la maglia di leader davanti a Visentini. Il simbolo del primato fu sulle spalle dell'irlandese per dieci giorni (da segnalare tre successi di tappa per Argentin), prima che Visentini tornasse a vestire di rosa dopo aver dominato la cronometro di San Marino. Nell'occasione Roche pagò un distacco importante (2'47"), scivolando al secondo posto in classifica, a 2'42" dal compagno di squadra:[6] il direttore sportivo della Carrera Davide Boifava nominò così Visentini capitano, assicurandogli l'appoggio dei gregari. Roche, nonostante il distacco, era però intenzionato a tutelare i propri interessi (così dirà in seguito)[7] e a riprendersi la maglia.
Il 6 giugno, durante la quindicesima tappa, dal Lido di Jesolo a Sappada, l'irlandese andò all'attacco, per due volte, contravvenendo alle direttive del ds Boifava. Prima tentò la fuga, insieme a Ennio Salvador, sulla discesa della Forcella di Monte Rest, venendo ripreso dopo circa 45 chilometri; poco dopo allungò nuovamente, questa volta insieme a Jean-François Bernard, presto seguito da altri big come Phil Anderson, Marino Lejarreta, Johan van der Velde.[2][8][9] I gregari della Carrera, tutti eccetto il solo Eddy Schepers, si misero allora a tirare per riprendere Roche e difendere il capitano designato.[6][7] Il ricongiungimento non avvenne, anzi Visentini andò in crisi di fame nella salita verso Cima Sappada: al termine della frazione accusò un distacco pesante, 6'50" dal vincitore Van der Velde e 5'54" da Roche, e perse la maglia rosa proprio a favore del compagno di squadra.[6][8][1] Visentini accusò allora l'irlandese di tradimento, minacciando di farlo escludere dalla squadra; i tifosi italiani si schierarono con il campione uscente, e nelle tappe seguenti, con sputi, insulti e anche qualche pugno, manifestarono più volte il loro astio nei confronti del "traditore".[6][10][11]
Il giorno dopo Sappada, Roche, pur senza l'aiuto dei compagni di squadra, riuscì a ottenere il sostegno dei corridori della Panasonic, capitanata dai suoi amici Robert Millar e Phil Anderson, e poté affrontare "scortato" la tappa dolomitica e la cruciale ascesa della Marmolada, rispondendo anche a due attacchi di Visentini.[8][1][11] Negli ultimi giorni controllò quindi la corsa, legittimando il successo prima nella frazione di Pila, dove con Millar e Marino Lejarreta staccò di due minuti gli altri uomini di classifica, e poi con la vittoria nella cronometro conclusiva di Saint-Vincent.[12] Proprio nella tappa di Pila Visentini si staccò e cadde, fratturandosi il polso: giunse comunque al traguardo, ma fu costretto al ritiro.[6][1] Sul podio finale con Roche salirono due atleti della Panasonic, Robert Millar, staccato di 3'40", ed Erik Breukink, a 4'17". Per la seconda volta nella storia del Giro il podio parlò straniero (la prima nel 1972), con soli due italiani tra i primi dieci classificati.
Tappa | Vincitore | Classifica generale Maglia rosa |
Classifica a punti Maglia ciclamino |
Classifica scalatori Maglia verde |
Classifica miglior giovane Maglia bianca |
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Prol. | Roberto Visentini | Roberto Visentini | non assegnato | non assegnato | non assegnato |
1ª-1ª | Erik Breukink | Erik Breukink | Erik Breukink | Erik Breukink | Lech Piasecki |
1ª-2ª | Stephen Roche | ||||
2ª | Moreno Argentin | Robert Millar | |||
3ª | Carrera-Vagabond | Stephen Roche | |||
4ª | Moreno Argentin | Stephen Roche | |||
5ª | Eddy Planckaert | ||||
6ª | Jean-Claude Bagot | Tony Rominger | |||
7ª | Moreno Argentin | Moreno Argentin | |||
8ª | Paolo Rosola | ||||
9ª | Urs Freuler | ||||
10ª | Paolo Rosola | Paolo Rosola | |||
11ª | Robert Forest | ||||
12ª | Guido Bontempi | ||||
13ª | Roberto Visentini | Roberto Visentini | |||
14ª | Paolo Cimini | ||||
15ª | Johan van der Velde | Stephen Roche | |||
16ª | Johan van der Velde | ||||
17ª | Marco Vitali | Johan van der Velde | |||
18ª | Giuseppe Calcaterra | ||||
19ª | Jean-François Bernard | Roberto Conti | |||
20ª | Paolo Rosola | ||||
21ª | Robert Millar | ||||
22ª | Stephen Roche | ||||
Classifiche finali | Stephen Roche | Johan van der Velde | Robert Millar | Roberto Conti |
Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
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1 | Stephen Roche | Carrera | 102h33'55" |
2 | Robert Millar | Panasonic | a 3'40" |
3 | Erik Breukink | Panasonic | a 4'17" |
4 | Marino Lejarreta | Orbea | a 5'11" |
5 | Flavio Giupponi | Del Tongo | a 7'42" |
6 | Marco Giovannetti | Gis Gelati | a 11'05" |
7 | Phil Anderson | Panasonic | a 13'36" |
8 | Peter Winnen | Panasonic | a 13'56" |
9 | Johan van der Velde | Gis Gelati | a 13'57" |
10 | Steve Bauer | Toshiba | a 14'41" |
Pos. | Corridore | Squadra | Punti |
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1 | Johan van der Velde | Gis Gelati | 175 |
2 | Paolo Rosola | Gewiss | 171 |
3 | Stephen Roche | Carrera | 153 |
4 | Erik Breukink | Panasonic | 144 |
5 | Marino Lejarreta | Orbea | 110 |
Pos. | Corridore | Squadra | Punti |
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1 | Robert Millar | Panasonic | 97 |
2 | Jean-Claude Bagot | Fagor-MBK | 53 |
3 | Johan van der Velde | Gis Gelati | 32 |
4 | Roberto Pagnin | Gewiss | 26 |
4 | Marino Lejarreta | Orbea | 26 |
Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
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1 | Roberto Conti | Selca | 106h00'33" |
2 | Jiří Škoda | Ecoflam | a 5'48" |
3 | Rodolfo Massi | Magniflex | a 14'22" |
4 | Andreas Kappes | Toshiba | a 16'29" |
5 | Stefano Tomasini | Remac | a 20'59" |
Pos. | Squadra | Punti |
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1 | Panasonic-Isostar | 315h25'24" |
2 | Carrera-Vagabond | a 12'30" |
3 | Gis Gelati-Jollyscarpe | a 24'52" |
4 | Del Tongo-Colnago | a 27'31" |
5 | Toshiba-Look-La Vie Claire | a 32'57" |