Figlio di Giovanni di Marco di Nanni di Cozzarello, maestro di legname, Guidoccio Cozzarelli nacque a Siena nel 1450.
La sua fu una famiglia di artisti, tra i quali i suoi cugini Giacomo, scultore, e Battista, orafo.[1]
Guidoccio Cozzarelli si sposò nel 1480 una prima volta, e rimasto vedovo, si risposò il 16 settembre 1504; ebbe sette figli.
Guidoccio Cozzarelli fu allievo e collaboratore di Matteo di Giovanni, con il quale talvolta è possibile confonderlo.[2]
Rispetto al maestro apparve, nelle sue numerose opere, meno fine e meno aperto agli innesti artistici esterni, ma più abile nel chiaroscuro e nel cromatismo.[2]
Le opere d'esordio di Cozzarelli sono andate perdute, tra le quali menzioniamo la Vergine nell'ospedale di San Bernardino, una Pietà a fresco all'ingresso della Compagnia di San Bernardino.[1]
Cozzarelli divenne più apprezzato come miniatore che come pittore: si annoverano la pergamena custodita nell'Archivio di stato a Siena e le miniature conservate nel duomo di Siena, risalenti agli anni ottanta del Quattrocento. Questo è ritenuto il suo periodo più fertile, nel quale Cozzarelli produsse il Battesimo di Cristo e una Madonna e Santi (1486) all'interno della chiesa di S. Bernardino a Sinalunga. Appena precedente si ricorda una Madonna in trono con San Girolamo e il Beato Colombini (1482),[2] e assieme al pittore Bastiano di Francesco, la decorazione della cupola del duomo (1481).
Negli anni successivi lavorò per il duomo di Pitigliano, realizzando un'ancona nel 1494; per la pieve di Ancaiano (1491), eseguendo una pala nel 1491; per la parrocchiale di San Michele Arcangelo a Paganico comprendente una Madonna in trono col Bambino e Santi. Realizzò il San Sebastiano nella Pinacoteca di Siena (1495); l'affresco monocromo con la Beata Aldobrandesca Ponsia (Pinacoteca di Siena), la Madonna col Bambino e due angeli (Pinacoteca di Siena).[2][1]
Nella Pinacoteca senese sono esposte varie opere del pittore, tra le quali il San Antonio, la Santa Caterina circondata da Medici e Farmacisti[3].
Si distinse anche come pittore di cassoni e di tavolette di Gabella, tra le quali la Presentazione di Maria al tempio (1484); La Vergine guida la barca del governo (1487); Il camerlingo e i quattro esecutori implorano la Vergine (1489).[1]
Buonconvento, Museo di arte sacra della Val d’Arbia: Madonna col Bambino e due angeli (la Sala III, la pittura su legno, proviene dalla chiesa di "Pieve di San Giovanni Battista a Corsano", frazione di Monteroni d'Arbia);
Civitella Paganico, Paganico, Chiesa di San Michele Arcangelo: Madonna con Bambino in trono tra San Giovanni Battista, Sant’Antonio Abate, San Guglielmo d’Aquitania, San Michele Arcangelo e angeli (pannello, 1475 circa);[4]
Montalcino, Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra: Madonna con Bambino e angeli (pannello, proviene dalla Pieve di Santa Maria a Salti, zona di San Giovanni d’Asso);[10]
Pienza, Museo diocesano d’arte sacra, Sala 6: Madonna col Bambino (originato intorno al 1490, proviene dalla Chiesa di San Leonardo in Montefollonico);[11]
Pitigliano, Museo di Palazzo Orsini: Madonna in trono con il bambino incoronata da due angeli tra i santi Pietro e Francesco (1494 originato, viene dalla cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Sovana);[12]
Siena, Arciconfraternita della Misericordia (ex oratorios combinati Sant'Antonio Abate e Santa Maria della Stella,[13], Cataletto, con quattro figure: [13]
Sant’Antonio Abate;
Cristo in Pietà;
San Martino;
Siena, Certosa di Maggiano: Crocifisso (Croce di legno datata 1488, attribuzione non sicura);[13]
Siena, Chiesa di San Sebastiano in Vallepiatta: Madonna con Bambino, Santa Margherita d’Antiochia e San Sebastiano (tablature);[4][14]
Siena, Convento del Santuccio, Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, Cataletto, con quattro figure:[13]
^abcdle muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 488.
^L'attribuzione dell'opera Santa Caterina circondata da Medici e Farmacisti a Guidoccio Cozzarelli è stata messa in discussione, così come il relativo soggetto rappresentato. A questo proposito si legga Maddalena Grazzini, La Santa Domenica della Pinacoteca nazionale di Siena, in Medioevo e Rinascimento, Annuario del Dipartimento di Studi sul Medioevo e sul Rinascimento dell'Università di Firenze, Spoleto, Fondazione centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2007, pp. 103-111.
^Anna Maria Guiducci (a cura di): I Luoghi della Fede: Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46774-6, p. 71.
^Laura Martini (a cura di): I Luoghi della Fede: Montepulciano e la Valdichiana senese, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46787-8, p. 105.
^Enrico Toti (a cura di), Comune di Siena: Santa Maria della Scala: Mille anni fra storia, arte e archeologia. Protagon Editori, Siena 2008, ISBN 978-88-8024-213-0, p. 90.
^Laura Martini (a cura di): I Luoghi della Fede: Montepulciano e la Valdichiana senese. Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46787-8, pp. 124 s.
^Anna Maria Guiducci (a cura di): I Luoghi della Fede: Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse. Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46774-6, p. 105.