HMS Thorn

HMS Thorn
L'HMS Thorn sul fiume Mersey
Descrizione generale
Tiposommergibile
ClasseT
ProprietàRoyal Navy
IdentificazioneN11
Ordine4 settembre 1939
CostruttoriCammell Laird & Co Limited, Birkenhead
Impostazione20 gennaio 1940
Varo18 marzo 1941
Entrata in servizio26 agosto 1941
Destino finaleAffondato il 6 agosto 1942
Caratteristiche generali
Stazza lordain superficie 1.090 t,
in immersione 1.575 t tsl
Lunghezza84 m
Larghezzam
Pescaggiom
Profondità operativa(quota limite -300 piedi) m
PropulsioneDiesel/elettrica
Due motori diesel da 2.500 Hp (1,85 Mw) ciascuno
Due motori elettrici da 1.450 Hp (1,08 Mw) ciascuno
VelocitàIn superf.: 15,25 nodi (28,7 km/h)
In immers.:
9 nodi (20 km/h) nodi
Autonomia4.500 miglia nautiche a 11 nodi (8.330 km a 20 km/h) in superficie
Equipaggio61
Armamento
Armamentoalla costruzione:
  • 1 cannoncino da 100 mm (4")
  • 3 mitragliatrici antiaeree
  • 6 tubi lanciasiluri interni di prua
    2 tubi lanciasiluri esterni di prua
    3 tubi lanciasiluri esterni di poppa
    6 siluri ricaricabili
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Il HMS Thorn (N11) fu un sommergibile della classe T in forza alla Royal Navy, la marina militare del Regno Unito. Fu realizzato nel 1941 dai cantieri navali Cammell Laird & Co Limited di Birkenhead.

Il cannoncino di torretta, montato su un'unità gemella della classe T

La carriera del Thorn fu relativamente breve, e si svolse per lo più in Mar Mediterraneo.

Iniziate con la sigla N11 le attività belliche sul finire del 1941, il Thorn affondò prima la petroliera tedesca Campina (30 dicembre), poi il 28 gennaio 1942 il piroscafo Ninuccia, di 4.583 tonnellate, incrociato fra Spalato e Fiume[1].

Due giorni dopo, il 30 gennaio, attaccò da distanza il sommergibile Medusa, che nel Golfo del Quarnero navigava in formazione insieme con altre unità di ritorno da un'uscita di addestramento. Emerso a circa un chilometro dal convoglio, il Thorn puntò il sommergibile e gli lanciò 4 siluri; manovrando prontamente, il Medusa poté evitarne 3, ma il quarto andò a bersaglio e mandò a fondo in pochi minuti l'unità italiana con il comandante e quasi tutto l'equipaggio.

Il successivo 5 marzo attaccò, ancora una volta in superficie, il cacciasommergibili AS 91 Ottavia e dopo un'ora di combattimento lo affondò.

Il 5 maggio, nelle acque a 180 miglia a Nord-Ovest di Bengasi, si ingaggiò con un convoglio italiano, contro il quale inviò 4 siluri tutti schivati.

Il 3 agosto 1942 il Thorn affondò la motonave Monviso, di 5.322 tonnellate, nelle acque libiche ad 8 miglia a Nord-Nord-Ovest di Sidi Sueicher[2]. Fu subito inseguito con bombe di profondità dai cacciatorpediniere Corazziere e Alpino, che scortavano la Monviso (proveniente da Brindisi) e che erano munite del nuovo ecogoniometro (sonar) installato da poco; ma mentre la caccia era in corso, Supermarina ordinò che del Thorn si occupasse la torpediniera Pegaso, e le due unità rientrarono a Navarino ov'erano di stanza[3].

L'affondamento

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Il Pegaso dovette presto lasciare la caccia per spostarsi in acque orientali, ma incappò per caso nel Thorn tre giorni dopo, il 6 agosto, quando questo si scoprì attaccando in acque greche, a circa 30 miglia a Sud-Ovest dell'isola di Gavdos, un convoglio di scorta al piroscafo Istria. Il Pegaso ordinò una ricognizione aerea, che presto individuò e segnalò il Thorn mitragliandolo dall'alto. In quattro minuti il Pegaso fu sul punto, "agganciò" il sommergibile ed iniziò una serie di 7 attacchi dopo i quali il contatto fu perso definitivamente[4].

Il Thorn si presume dunque affondato dal Pegaso e fu ufficialmente dichiarato disperso l'11 agosto 1942.

  1. ^ Fonte
  2. ^ Fonte
  3. ^ Rolando Notarangelo, Gian Paolo Pagano, Navi mercantili perdute, p. 331
  4. ^ (EN) Sottomarini persi dal 1904 ai giorni nostri Archiviato l'8 agosto 2007 in Internet Archive., RN Submarine Museum, Gosport
  • J. J. Colledge, Ben Warlow, Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy, Londra, Chatham (2006) [1969]. ISBN 978-1-86176-281-8. OCLC 67375475.
  • Robert Hutchinson, Jane's Submarines: War Beneath the Waves from 1776 to the Present Day, HarperCollins, Londra (2001) - ISBN 978-0-00-710558-8. OCLC 53783010.

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