Hongdu JL-8

Hongdu JL-8
un K-8 Karakorum della Pakistani Fida'iyye
Descrizione
Tipoaddestratore intermedio
Equipaggio2 (allievo/pilota + istruttore)
CostruttoreCina (bandiera) Hongdu Aviation Industry Corporation

Pakistan (bandiera) Pakistan Aeronautical Complex

Data primo volo21 novembre 1990 (prototipo)
Data entrata in servizio1994
Esemplarioltre 500 (in produzione)
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,60 m
Apertura alare9,63 m
Altezza4,21 m
Superficie alare17,02
Peso a vuoto2 757 kg
Peso carico3 700 kg
Peso max al decollo4 332 kg
Capacità943 kg
Capacità combustibile780 kg (interni)
Propulsione
Motoreun turbofan WS-11
Spinta16,01 kN con postbruciatore
Prestazioni
Velocità max800 km/h
Velocità di salita30 m/s
Corsa di decollo440 m
Atterraggio530 m
Autonomia2 140 km (max con serbatoi esterni)
Tangenza13 600 m

i dati sono estratti da GlobalSecurity.org[1]

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L'Hongdu JL-8 (identificato anche come Nanchang JL-8), noto anche come il nome K-8 Karakorum (denominazione adottata dalla Pakistan Air Force), è un aereo da addestramento intermedio, sviluppato e costruito in collaborazione dall'azienda cinese Hongdu Aviation Industry Corporation e dalla pakistana Pakistan Aeronautical Complex. Il velivolo può svolgere anche missioni di attacco leggero, e ha riscosso un buon successo di vendite anche in paesi stranieri, infatti è stato esportato in numerosi esemplari in diverse nazioni africane ed asiatiche.

Storia del progetto

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Alla fine degli anni ottanta i governi della Cina e del Pakistan decisero di intraprendere lo sviluppo congiunto per realizzare un addestratore intermedio monomotore a 2 posti in tandem, caratterizzato da un'ottima manovrabilità e stabilità con un costo di esercizio e di manutenzione contenuto, per soddisfare le esigenze delle proprie forze aeree.

Gli uffici tecnici della Hongdu Aviation Industry Corporation e della Pakistan Aeronautical Complex riuscirono a progettare un velivolo dalle buone qualità aerodinamiche ad un prezzo abbordabile, in maniera tale da affermarsi sul difficile mercato dei paesi non molti ricchi.

Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 21 novembre 1990, e dopo 3 anni di test a terra e in volo, nel 1993 fu avviata la produzione in serie; il JL-8 divenne operativo nel 1994. Gli esemplari adottati dalla Pakistan Air Force sono stati designati K-8 Karakorum (come pure gli esemplari destinati all'esportazione), come la catena montuosa che separa la Cina e il Pakistan.

Anche se il principale ruolo del JL-8 è quello di addestratore intermedio, esso può essere, opportunamente armato utilizzato come aereo da attacco leggero.

L'addestratore è stato costruito anche in Egitto, su licenza; e dal 1993 risultano essere stati costruiti oltre 500 esemplari nelle varie versioni.

Mappa degli stati che impiegano il JL-8/K-8 Karakorum.
Un K-8 Karakorum della Fuerza Aérea Boliviana.
Un esemplare dell'addestratore cino-pakistano K-8 Karakorum in dotazione alla Air Force of Zimbabwe.
Angola (bandiera) Angola
12 K-8W ordinati nel 2018 e consegnati in due lotti da 6 aerei a gennaio e dicembre 2020.[2][3]
Bangladesh (bandiera) Bangladesh
9 K-8W acquistati nel 2014.[4][5] Ulteriori 23 K-8W sono stati ordinati a giugno 2018.[4][6]
Birmania (bandiera) Birmania
62 K-8 Karakorum di cui 12 ordinati nel 1998/99 ed ulteriori 50 ordinati nel 2010.[7][8] Al dicembre 2016, 18 esemplari consegnati[9][10]
Bolivia (bandiera) Bolivia
6 K-8VB consegnati a partire dal 2011.[9][11][12] Uno dei sei esemplari in servizio è stato perso il 24 marzo 2021.[12][13] Un ulteriore velivolo è stato perso il 27 gennaio 2023, portando a 4 il numero di aeromobili in servizio.[12]
Cina (bandiera) Cina
180 esemplari ordinati, 170 in servizio al maggio 2018.[14]
Egitto (bandiera) Egitto
120 K-8E Karakorum, di cui 40 costruiti localmente su licenza, ordinati nel 2005.[9][15] 118 in servizio al giugno 2019.[16]
Ghana (bandiera) Ghana
4 K-8G Karakorum, 2 consegnati nel 2007 e 2 nel 2008.[9][17]
Namibia (bandiera) Namibia
12 K-8A consegnati.[9][18][19]
Pakistan (bandiera) Pakistan
60 esemplari ordinati ed entrati in servizio a partire dal 1994.[20]
Sri Lanka (bandiera) Sri Lanka
3 sono stati consegnati nel luglio 2005.[9] 7 in servizio nel 2022.[21]
Sudan (bandiera) Sudan
5 in servizio nel 2022.[21] 1 perso il 20 settembre 2018.[22]
Venezuela (bandiera) Venezuela
18 K-8W (nell'ordine erano compresi 100 missili aria-aria PL-5E) acquistati nel 2010-2012 più un ulteriore lotto di 9 esemplari ordinati successivamente.[23] 4 esemplari sono andati perduti in diversi incidenti nel 2010, 2012, 2013 e 2022.[24]
Zambia (bandiera) Zambia
8 K-8P ricevuti nel 1999.[25][26] Ulteriori 8 K-8P ricevuti il 12 aprile 2012.[9][26]
Zimbabwe (bandiera) Zimbabwe
12 Karakorum consegnati a partire dal 2006; 1 è andato perso nel 2008 e 1 nel 2015.[9][27]

Velivoli comparabili

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Italia (bandiera) Italia
Argentina (bandiera) Argentina
Regno Unito (bandiera) Regno Unito

Romania (bandiera) Romania

  1. ^ (EN) John Pike, K-8 Karakorum: Specifications, su GlobalSecurity.org, http://www.globalsecurity.org, 11 luglio 2011. URL consultato il 12 agosto 2013.
  2. ^ "ANGOLAN K-8 DELIVERIES UNDERWAY", su defenceweb.co.za, 25 maggio 2020, URL consultato il 11 marzo 2021.
  3. ^ "ANGOLA RECEIVES FINAL K-8W JETS FROM CHINA", su defenceweb.co.za, 5 febbraio 2021, URL consultato il 6 febbraio 2021.
  4. ^ a b "L'Aeronautica del Bangladesh" - "Rivista italiana difesa" N. 2 - 02/2021 pp. 58-65
  5. ^ "TWO BAF PILOTS KILLED IN K-8W CRASH" Archiviato il 2 luglio 2018 in Internet Archive., su janes.com, 2 luglio 2018, URL consultato il 2 luglio 2018.
  6. ^ "BANGLADESH'S NEW MILITARY DEAL WITH CHINA, su thediplomat.com, 27 giugno 2018, URL consultato il 2 luglio 2018.
  7. ^ "MYANMAR AIR FORCE AIRCRAFT GET SIX NEW CHINESE K-8 TRA ₩INER AIRCRAFT", su defence-blog.com, 1 marzo 2015, URL consultato il 19 ottobre 2016.
  8. ^ "BURMA BUYS 50 K-8 FIGHTER JETS FROM CHINA" Archiviato il 20 ottobre 2016 in Internet Archive., su defence-blog.com, 18 giugno 2010, URL consultato il 19 ottobre 2016.
  9. ^ a b c d e f g h "La Cina sul mercato globale della difesa" - "Rivista italiana difesa" N. 9 - 09/2017 pp. 44-53
  10. ^ "Le forze aeree del mondo. Birmania" - "Aeronautica & Difesa" N. 362 - 12/2016 pag. 68
  11. ^ "Le forze aeree del mondo. Bolivia" - "Aeronautica & Difesa" N. 363 - 01/2017 pag. 70
  12. ^ a b c "SE ESTRELLA UN K-8W KARAKORUM DE LA FUERZA AÉREA BOLIVIANA, QUE YA HA PERDIDO DOS, CUATRO LA AVIACIÓN MILITAR BOLIVARIANA", su defensa.com, 30 gennaio 2023, URL consultato il 15 febbraio 2023.
  13. ^ "FUERZA AÉREA BOLIVIANA LOSES K-8", su scramble.nl, 24 marzo 2021, URL consultato il 24 marzo 2021.
  14. ^ "Le forze aeree del mondo. Cina" - "Aeronautica & Difesa" N. 379 - 05/2018 pag. 70
  15. ^ "Le forze aeree del mondo. Egitto" - "Aeronautica & Difesa" N. 394 - 08/2019 pag. 70
  16. ^ "L’INVENTAIRE DE L’AL-QŪWĀT AL-GAWWIYÄ AL-MIṢRIYA EN 2019 ET EN IMAGES", su avionslegendaires.net, 16 giugno 2019, URL consultato il 16 luglio 2019.
  17. ^ "Le forze aeree del mondo. Ghana" - "Aeronautica & Difesa" N. 407 - 09/2020 pag. 68
  18. ^ "Le forze aeree del mondo. Namibia" - "Aeronautica & Difesa" N. 451 - 05/2024 pag. 70
  19. ^ (EN) World Air Forces 2023, p. 25. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  20. ^ "Pakistan Air Force: l'asso nella manica di Islamabad" - "Rivista italiana difesa" N. 2 - 02/2019 pp. 74-81
  21. ^ a b (EN) World Air Forces 2023, p. 30. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  22. ^ (EN) Sudan military jet crash near Omdurman kills 2 pilots, su The Defense Post, 21 settembre 2018. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  23. ^ "Le Forze Armate venezuelane" - "Rivista italiana difesa" N. 9 - 09/2018 pp. 56-67
  24. ^ (ES) Accidente de un avión K-8W Karakorum de la Aviación Militar Bolivariana, su Defensa.com, 20 giugno 2022. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  25. ^ (EN) Zambia Air Force (PDF), su ab-ix.com. URL consultato il 9 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  26. ^ a b "ZAMBIAN AIR FORCE RECEIVES MORE K-8 TRAINERS", su defenceweb.co.za, 16 aprile 2012, URL consultato il 9 febbraio 2023.
  27. ^ (EN) Air Force of Zimbabwe loses more aircraft as sanctions bite, su www.timesaerospace.aero, 5 maggio 2015. URL consultato il 14 febbraio 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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