Hygrophorus karstenii | |
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Hygrophorus karstenii | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Phylum | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Hygrophoraceae |
Genere | Hygrophorus |
Specie | H. karstenii |
Nomenclatura binomiale | |
Hygrophorus karstenii (Saccardo & Cuboni), 1887 |
Hygrophorus karstenii Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Hygrophorus karstenii Saccardo & Cuboni, Syll. fung. (Abellini) 5: 401 (1887), è un fungo basidiomicete.
L'Hygrophorus karstenii è il primo tra i funghi estivi del genere Hygrophorus ad apparire nei boschi di montagna. Si riconosce facilmente, all'interno del suo gruppo, per l'elegante e caratteristico contrasto cromatico tra le lamelle giallo-aranciate e il cappello biancastro.
2–8 cm, abbastanza carnoso, liscio, asciutto, di forma più o meno convessa. Bianco, poi con sfumature o chiazze ocra.
Decorrenti, da giallo-ocra a color albicocca, spesse e rade, con brevi lamellule.
3–7 cm x 6–12 mm, concolore al cappello, pieno, asciutto, attenuato verso il basso.
Biancastra, tenera, piuttosto fragile, dolce.
Ovali, bianche volgenti al giallino, in massa, non amiloidi, 10-12 x 6-7 µm.
Sotto conifera, in montagna, tra il mirtillo nero o il muschio, da fine luglio a ottobre. Non comune. Cresce in gruppi non numerosi.
Discreta.
Dal latino Karstenii = di Karsten, dal nome del micologo Gustav Karl Wilhelm Hermann Karsten.