Iberia | |
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Spartito di El Corpus Christi en Sevilla, che dà un'idea della complessità della scrittura per pianoforte. | |
Compositore | Isaac Albéniz |
Tipo di composizione | Suite |
Epoca di composizione | 1905 - 1909 |
Prima esecuzione | |
Dedica | Jeanne Escudier, moglie di Ernest Chausson |
Durata media | 85 minuti (integrale) |
Organico | Pianoforte |
Iberia è una suite per pianoforte composta fra il 1905 ed il 1909 dal compositore spagnolo Isaac Albéniz. Essa è costituita da quattro libri di tre pezzi ciascuno; il lavoro completo ha una durata di circa un'ora e venti minuti.
Essa è l'opera capolavoro di Albéniz e quello più conosciuto del compositore. Fu molto apprezzato da Claude Debussy e Olivier Messiaen, che disse: “Iberia è la meraviglia per pianoforte; si trova ai posti più elevati fra i più brillanti pezzi scritti per il principe degli strumenti (pianoforte)”. Stilisticamente ricade nella scuola dell'impressionismo, specialmente nelle evocazioni musicali della Spagna. Tecnicamente, Iberia è uno dei pezzi più difficili del repertorio, richiedendo forza immensa dai suoi interpreti e mani flessibili.
Dedicato alla moglie di Ernest Chausson.
I dodici pezzi vennero eseguiti per la prima volta dalla pianista francese Blanche Selva in diverse occasioni. Selva suonò il primo libro il 9 maggio 1906 alla Salle Pleyel a Parigi; il secondo libro nel novembre 1907 a Saint-Jean-de-Luz; il terzo libro il 2 gennaio 1908 al palace di Princess de Polignac a Parigi; ed il quarto libro il 9 febbraio 1909 alla Société Nationale de Musique a Parigi.
Iberia è stata eseguita da molti pianisti, e registrata completamente da Miguel Baselga (in 5 volumi dell'opera omnia per pianoforte di Isaac Albéniz), Michel Block, Esteban Sánchez, Alicia de Larrocha (3 volte: 1962, 1973, 1986), Marc-André Hamelin, Claudio Arrau, Yvonne Loriod e Guillermo González (secondo la sua edizione critica dell'opera), tra gli altri.
Enrique Fernández Arbós e Carlos Surinach arrangiarono entrambi pezzi da Iberia per orchestra sinfonica. Più recentemente, Peter Breiner arrangiò l'intera opera per orchestra. Una versione per tre chitarre venne strumentata da Christophe Dejour e registrata dal Trio Campanella.