Italgas S.p.A. | |
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Sede di Italgas Reti a Torino | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per Azioni |
Borse valori | Borsa Italiana: IG |
ISIN | IT0005211237 |
Fondazione | 12 settembre 1837[1] a Torino |
Sede principale | Milano |
Gruppo | Cassa Depositi e Prestiti |
Persone chiave |
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Settore | Distribuzione gas naturale[3] |
Fatturato | 1,537 miliardi di €[4] (2022) |
Utile netto | 395,7 milioni di €[4] (2022) |
Dipendenti | 4.238[4] (2022) |
Sito web | www.italgas.it/it/ |
Italgas è una società italiana specializzata nell'attività di distribuzione del gas.
Nata nel 1837 come Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino, nel corso degli anni cambiò più volte denominazione, divenendo prima Società Italiana per il Gas, poi Stige e, infine, Italgas.
La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa Italiana.
Nell'agosto del 1837 l'ingegnere francese Hippolyte Gautier fece approvare lo statuto di una Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino, come società anonima con capitale previsto di 840.000 lire piemontesi, di cui 722.000 sottoscritte da capitalisti lionesi. Quando Gautier si accorse che i banchieri e commercianti in seta torinesi erano disponibili ad investire nell'impresa più di quanto previsto, modificò lo statuto sociale e l'8 gennaio 1838 venne fondata la Società anonima per l'Illuminazione della Città di Torino col mezzo del Gaz idrogeno carbonato, con un capitale sociale di 1.020.000 lire[5]. Gli azionisti lionesi e quelli torinesi si divisero i compiti: i lionesi si sarebbero occupati della gestione tecnica dell'impresa, mentre i torinesi si sarebbero occupati dell'amministrazione dell'impresa, in quanto erano più vicini agli organi dello stato sabaudo. Perciò il consiglio di amministrazione era composto solo di torinesi, benché la maggioranza del capitale fosse stata sottoscritta dai lionesi[6].
A Torino l'impresa subì la concorrenza di altri produttori di gas, in particolare della Cooperativa Consumatori Gas-Luce, costituita da alcune industrie che utilizzavano le due forme di energia per azionare i propri macchinari. Così la Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino cercò altri sbocchi fuori del capoluogo piemontese e ottenne le concessioni del gas a Palermo, Bergamo e Cremona. In seguito a questa prima espansione la compagnia prese il nome di Società Italiana per il Gas[7].
Nel 1900 l'Italiana Gas venne quotata alla Borsa di Milano[8].
L'espansione dell'Italgas fuori del capoluogo piemontese avvenne grazie alla politica nazionalista del governo fascista. Infatti in quasi tutte le città italiane la compagnia del gas era di proprietà straniera, spesso lionese[9]. Il regime voleva evitare che capitali stranieri controllassero le infrastrutture italiane e perciò ne favorì il passaggio in mani italiane. Siccome la società torinese era la più grande operatrice italiana del settore, di fatto l'italianizzazione del gas avvenne spesso attraverso l'acquisizione delle compagnie estere da parte dell'Italgas[7].
Nel 1924 la società acquisì il controllo della Société civile d'éclairage au gaz de la Ville de Venise che gestiva la distribuzione del gas a Venezia dal 1839. Due anni dopo la società fu ribattezzata Società Veneta Industrie Gas (SVIG)[10]
Nel 1929 l'Italgas rilevò anche le attività fiorentine della Société Civile Lyonnaise che deteneva la concessione del gas di Firenze dal 1847. La nuova società fu denominata STAG[7].
Nello stesso anno la compagnia piemontese rilevò anche la Società Romana Gas che distribuiva il gas a Roma dal 1925, quando si era scissa dalla Società Elettricità e Gas di Roma. Quest'ultimo era a sua volta il nome assunto nel 1923 dalla Società Anglo-Romana per l'Illuminazione di Roma col Gas e altri sistemi che gestiva la produzione e distribuzione del gas nella capitale dal 1853[11][12].
Nella storia di Italgas, negli anni antecedenti la seconda guerra mondiale, vi fu l'interessamento della finanza cattolica, guidata da Bernardino Nogara. Fu presieduta, tra gli altri, dall'avvocato e imprenditore Rinaldo Panzarasa.
Nel 1967 il controllo della Società passò alla Snam del Gruppo Eni [1] e sotto la presidenza di Carlo Da Molo,[13] l'Italgas avviò una massiccia campagna di metanizzazione, espandendosi notevolmente nel centro-sud. In questo senso l'episodio più importante fu l'acquisto nel 1982 della Compagnia napoletana di Illuminazione e Scaldamento col Gas (abbreviata Napoletanagas S.p.A.), che distribuiva il gas a Napoli dal 1862[7]. La società, oltre a consolidare la propria presenza nel settore del gas naturale, si espanse anche nelle attività inerenti al ciclo completo idropotabile ed entrò anche nel business della gestione dei rifiuti solidi urbani. Queste attività però vennero in seguito abbandonate e Italgas si concentrò sul "core business" del gas naturale, continuando l'espansione all'estero attraverso società controllate operanti in Argentina, Brasile, Grecia, Portogallo, Spagna, Ungheria, divenendo un gruppo internazionale che supera i 10.000 dipendenti.
Il 7 febbraio 2003, Eni lanciò un'OPA acquisendo il 100% del pacchetto azionario e di conseguenza il titolo Italgas cessò di essere quotato in borsa. Nel 2009 Eni ha ceduto la società alla propria controllata Snam Rete Gas, dal 2012 ridenominata Snam.
Nel luglio 2014 la società è stata commissariata a causa dei rapporti con alcuni fornitori anch'essi commissariati per mafia.[14] Gli accertamenti svolti dalle autorità e la fattiva collaborazione della controllante Snam hanno consentito al Tribunale di Palermo, nel luglio 2015, di revocare il provvedimento.[15]
A partire dal 7 novembre 2016, a seguito della scissione parziale proporzionale di Snam, con il trasferimento dell'86,5% della partecipazione detenuta in Italgas Reti S.p.A. ai propri azionisti, assegnando un'azione Italgas ogni 5 Snam possedute, Italgas S.p.A. torna ad essere quotata in borsa dopo 13 anni.[16] Nello stesso anno è nominato amministratore delegato e direttore generale Paolo Gallo. Il 4 aprile 2019 viene rinnovato il CdA con la nomina di Alberto Dell'Acqua, docente universitario, quale nuovo Presidente.[17]
Italgas ha la sede legale a Milano mentre la principale società del gruppo, Italgas Reti, ha la sua sede principale a Torino.
La situazione al 30 aprile 2019:[18]
Nel tempo l'attività di Italgas S.p.A. si è estesa, a partire da Torino nel resto dell'Italia fino a coprire una quota del mercato gas superiore al 34%, con concessioni riguardanti 1.700 comuni tra cui alcuni molto estesi come ad esempio Roma, gestite in modo diretto o tramite società consociate (2018).[19][20][21]
A partire dal 2023, Italgas diversifica nel settore acqua, acquisendo da Veolia il 100% di Acqua S.p.A., che controlla il 75% di Siciliacque S.p.A., il 49% circa di Acqualatina S.p.A. e il 47,9% di Acqua Campania S.p.A.
Nel 1994, dopo anni di ricerca e cernita negli archivi iniziate negli anni ottanta e in occasione dei centocinquanta anni di attività della società, Italgas ha creato a Torino un archivio storico e museo dove raccogliere documenti, volumi, opuscoli e manifesti rilevanti per la sua storia. A fianco dei documenti cartacei sono esposti anche strumenti ed apparecchiature relative alla tecnologia del gas fin dai suoi albori.
L'archivio della Società Italiana per il Gas di Torino (estremi cronologici: 1856 - 1979)[22] comprende un nucleo storico di documentazione, composto di documenti databili dalla metà del sec. XIX al 1967, anno scelto come cesura cronologica a segnare il passaggio dell'Italgas, attraverso la SNAM, nel sistema delle partecipazioni statali. A questo nucleo, nel corso degli anni, sono state apportate numerose integrazioni e attualmente l'archivio storico si estende fino al 1979, mentre l'archivio di deposito, di circa 1,5 km, comprende documenti dal 1980 fino al 2003. Il fondo annovera inoltre un patrimonio fotografico di almeno 30.000 unità relativo alle officine, ai metodi di lavorazione, ai palazzi sociali, ai gasometri e a diverse celebrazioni; mappe, disegni e planimetrie e un fondo di audiovisivi. L’archivio conserva anche il fondo Società azionaria per la condotta di acque potabili di Torino (estremi cronologici: 1852 - sec. XX seconda metà)[23]. Dal 2011 la collezione filmica dell'Italgas è conservata, nel fondo omonimo (estremi cronologici: 1929-1984)[24] presso l'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa[25] ed è costituita da filmati istituzionali e pubblicitari che delineano la storia della società dagli anni Venti agli anni Ottanta.
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