Cresciuto a Berlino Ovest, sin da piccolo si appassiona ai film di mostri. Il giorno della prima comunione riceve in dono una cinepresa super 8[1], e dal 1977 comincia a realizzare cortometraggi amatoriali come Gags und Schwarzer Humor (parodia di uno spot televisivo) o Color Trip (pellicola sperimentale realizzata intervenendo fisicamente sul girato).
Nel 1984, col produttore e regista underground Manfred Jelinski, attivo dagli anni sessanta[2], Buttgereit realizza un lungometraggio di 90 minuti in super 8: So War Das S.O.36 - Ein Abend Der Nostalgie, un documentario sull'SO36, noto locale punk di Berlino.
Dopo il cortometraggio horrorexploitationHot Love, che gli comincia a valere una certa notorietà nel circuito underground europeo, Buttgereit realizza il suo film più conosciuto, Nekromantik (1987), sempre prodotto da Jelinski. Si tratta di un'esplicita storia di necrofilia estrema, "con una colonna sonora meravigliosa, incredibili effetti speciali meccanici e uno stile artistico unico" (Blair Hoyle)[3]. Il film consegna Buttgereit alla notorietà nei circuiti d'exploitation e arthouse internazionali[4], fra il plauso dei critici al di fuori della Germania e una sostanziale inerzia censoria nel paese d'origine[5]. La censura tedesca si attiverà, con un corollario di denunce e accuse di oscenità, all'uscita del seguito, Nekromantik 2 (1991)[6]. Nekromantik venne proibito dalla censura di numerosi paesi, fra cui Islanda, Norvegia, Malaysia, Singapore, Australia, Finlandia[7].
Buttgereit porta avanti una parallela carriera di regista di videoclip e programmi televisivi, nonché di rappresentazioni teatrali e radiodrammi di cui è anche autore. Nel 2013 cura al Theater Dortmund una messa in scena della commedia di Bernard Pomerances The Elephant Man[11].
^ Blair Hoyle, “Nekromantik” Blu-ray Review, su Cinema Slasher, 24 febbraio 2015. URL consultato il 4 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2016).
^ Pico Floridi, Ma che orrore quell'artista, su Archivio - la Repubblica.it, 13 giugno 1992. URL consultato il 30 luglio 2019.
^Linne Blake, Jörg Buttgereit's Nekromantiks: Things to do in Germany with the dead, in Mathijs, Ernest, Alternative Europe: Eurotrash and Exploitation Cinema Since 1945, Wallflower Press, 2004
^ David Kerekes, Headpress: Journal of Sex, Religion, Death,, in Headpress, n. 11-12, 1996.
«(...) Jorg Buttgereit, whose works NEKROMANTIK, NEKROMANTIK 2, and DER TODESKING have already earned him a reputation as one of the most original, innovative and dangerous of all modern filmmakers.»