La maledizione di Komodo | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | The Curse of the Komodo |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2004 |
Durata | 92 min |
Genere | orrore, fantascienza, azione |
Regia | Jim Wynorski (accreditato come Jay Andrews) |
Sceneggiatura | Steve Latshaw |
Produttore | Sam A. Hasass, Roma Roth, Alison Semenza, William B. Steakley |
Produttore esecutivo | Jim Valdez, Susan Pyros, Gregory Pyros |
Casa di produzione | Royal Oaks Entertainment |
Fotografia | Andrea V. Rossotto |
Montaggio | Michael Kuge |
Effetti speciali | Steve Newquist |
Musiche | Neal Acree |
Scenografia | Steve Ralph |
Costumi | Bonnie Stauch |
Trucco | Michelle Werner |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La maledizione di Komodo (The Curse of the Komodo) è un film horror statunitense del 2004 diretto da Jim Wynorski, con Tim Abell, Melissa Brasselle, William Langlois e Gail Harris.
Nathan Phipps è un ricercatore che vive con la figlia ed una assistente su un'isola dell'oceano Pacifico che esegue esperimenti genetici sui draghi di Komodo. Questi presentano un comportamento molto aggressivo, soprattutto di notte, che spinge il dottor Phipps (finanziato dalla marina statunitense) a costruire una speciale recinzione elettrica per difendersi dai loro attacchi, quando arriva casualmente sull'isola un gruppo di rapinatori in fuga dopo il loro ultimo colpo. Quando alcuni dei draghi cominciano ad uccidere le persone, tentano insieme di fuggire via dall'isola. Il gruppo viene però attaccato da un drago di Komodo gigantesco, e non può fare altro che sperare di raggiungere l'elicottero dei criminali per potersi salvare.
Il film fu prodotto da Royal Oaks Entertainment[1], diretto da Jim Wynorski (accreditato come Jay Andrews) e girato nel 2002 ad Arcadia e Los Angeles, in California e a Kaua'i, alle Hawaii.[2]
Il film fu distribuito negli Stati Uniti nel 2004, due anni dopo il completamento delle riprese,[3] da 20th Century Fox Home Entertainment e DEJ Productions per l'home video.[1]
Alcune delle uscite internazionali sono state:[4]
La tagline è: "It's hungry." ("È affamato.")[5]
Secondo Rudy Salvagnini (Dizionario dei film horror) i difetti principali risiedono nella storia, che non ha molto senso, nel livello recitativo e nello scarso livello qualitativo degli effetti speciali. Il finale risulta "incredibilmente illogico".[3]
La maledizione di Komodo ha avuto un seguito: Komodo vs. Cobra del 2005.[6]