Lettera a Franco

Lettera a Franco
Miguel de Unamuno (Karra Elejalde) in una scena del film
Titolo originaleMientras dure la guerra
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneSpagna, Argentina
Anno2019
Durata107 min
Rapporto2,39:1
Generebiografico, drammatico, storico
RegiaAlejandro Amenábar
SceneggiaturaAlejandro Amenábar, Alejandro Hernández
ProduttoreAlejandro Amenábar, Fernando Bovaira, Domingo Corral, Leticia Cristi, Urko Errazquin, Matías Mosteirín, Hugo Sigman
Produttore esecutivoGabriel Arias-Salgado, Javier Braier, Analía Castro Valsecchi, Simón de Santiago, Guillem Vidal-Folch
Casa di produzioneMod Producciones, Movistar+, Himenóptero, K&S Films, MDLG-A.I.E., Telefónica Audiovisual Digital
Distribuzione in italianoMovies Inspired
FotografiaAlex Catalán
MontaggioCarolina Martínez Urbina
MusicheAlejandro Amenábar
ScenografiaJuan Pedro De Gaspar
CostumiSonia Grande
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Lettera a Franco (Mientras dure la guerra) è un film del 2019 scritto e diretto da Alejandro Amenábar, che racconta la turbata vicenda personale e politica del filosofo e scrittore Miguel de Unamuno, rettore dell'Università di Salamanca, allo scatenarsi della guerra civile spagnola nel 1936.

Il film è stato presentato al Toronto International Film Festival del 2019.

Durante il colpo di stato spagnolo del luglio 1936, le truppe nazionaliste occupano Salamanca e ne arrestano il sindaco socialista. Lo stimato intellettuale e rettore dell'Università di Salamanca Miguel de Unamuno sostiene apertamente il golpe durante un'intervista, perché pensa riporterà ordine nella disastrata Seconda Repubblica, suscitando la disapprovazione di due suoi cari amici, il pastore evangelico Atiliano Coco e il socialista Salvador Vila Hernández. In seguito, la moglie del sindaco prega Unamuno di intervenire per garantire la sicurezza e la scarcerazione del marito, ma lo scrittore le offre soltanto del denaro, che lei rifiuta. Nel frattempo, nel Marocco spagnolo, una delegazione nazista incontra il generale Francisco Franco, per convincere l'esercito spagnolo ad esprimere al più presto un leader unico nazionalista, che renda la Spagna una dittatura autoritaria.

Franco è dubbioso, perché il potere risiede ora nelle mani di una giunta militare a Burgos, ma alcuni militari cominciano a fargli pressione perché accetti i pieni poteri. A Salamanca, il governo della Repubblica rimuove Unamuno dalla sua carica di rettore per le sue simpatie golpiste, e l'accademico ha un'altra accesa discussione con Coco e Hernández. Unamuno si reca allora alla casa di Coco con l'intenzione di riappacificarsi con l'amico, ma scopre che Coco non è mai rientrato. Altrove, il generale José Millán-Astray incontra Franco a Cáceres, mentre la giunta di Burgos reintegra Unamuno come rettore, ma lo incarica anche di scrivere un manifesto ufficiale in sostegno del golpe. Unamuno, però, si rifiuta. La moglie di Coco, intanto, lo informa che il marito è prigioniero dei nazionalisti, perché massone e protestante. Hernández cerca allora ancora una volta di convincerlo della natura fascista del golpe.

Intanto, Millán-Astray chiede a Franco di mandare truppe a Toledo in sostegno dei nazionalisti asserragliati dentro l'Alcázar, così da sbaragliare i repubblicani che vi hanno messo assedio. Franco per il momento rifiuta, perché la sua intenzione è attaccare subito Madrid, così da concludere la guerra al più presto. Inoltre, Franco rifiuta nuovamente la proposta di assumere i pieni poteri. Poco dopo, però, Franco ordina di sostituire la bandiera repubblicana con quella monarchica, provocando il dissenso della giunta, che non vuole il ritorno del Re.

La giunta e Franco si incontrano quindi a Salamanca, dove vengono accolti anche da Unamuno. Lo scrittore cerca di intercedere per il suo amico Coco, ma viene velocemente allontanato. Millán-Astray gli richiede anche di scrivere il manifesto golpista il prima possibile. Durante l'incontro tra i golpisti, Millán-Astray esorta ufficialmente la giunta a conferire a Franco la piena autorità, che gli viene malvolentieri assegnata. Intanto Unamuno, intimidito, è costretto a scrivere e a firmare il manifesto. Franco, ormai caudillo, è ispirato da un dipinto di El Cid che osserva in una cattedrale e si convince della necessità di cristianizzare ulteriormente la Spagna, liberandola dal governo socialista e dai ribelli comunisti. Il caudillo decide allora di ordinare la mossa puramente propagandistica di liberare l'Alcázar di Toledo, allungando la guerra ma garantendosi più sostegno tra la popolazione.

Unamuno incontra ancora Hernández, ma questi gli viene arrestato davanti agli occhi dai falangisti. Unamuno cade allora in uno stato febbricitante per vari giorni, dopodiché decide di recarsi personalmente da Franco per pregarlo di liberare i suoi amici. Franco, però, si rifiuta e il tentativo fallisce. Durante una celebrazione universitaria, davanti a Millán-Astray e a Carmen Polo, la moglie di Franco, Unamuno condanna esplicitamente e inaspettatamente il regime franchista, rischiando di essere linciato dal pubblico falangista. Unamuno viene licenziato e un testo ci informa che sia il sindaco che Coco e Hernández sono stati, da lì a breve, giustiziati dal regime.

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]
La facciata dell'Università di Salamanca, dove sono state girate alcune scene del film

Il film è stato presentato in anteprima il 6 settembre 2019 al Toronto International Film Festival[1]. Il film ha concorso anche nella Selezione Ufficiale del Festival internazionale del cinema di San Sebastián del 2019[2].

Il film è stato diffuso nelle sale spagnole il 27 settembre 2019[3] e in quelle italiane il 26 maggio 2022.

Il film ha ricevuto una buona accoglienza in Spagna, soprattutto per l'interpretazione di Karra Elejalde e per l'imparzialità della sceneggiatura, anche se molti ne hanno criticato le inesattezze storiche[3][4]. Un'associazione di veterani della Legione spagnola, la Plataforma Patriótica Millán-Astray, ha accusato invece gli sceneggiatori di plagio verso un testo, Unamuno's Last Lecture, da loro considerato diffamatorio nei confronti di José Millán-Astray e ha chiesto la restituzione dei fondi pubblici utilizzati per finanziare il film[5].

Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento del 64% basato su 22 recensioni, con un voto medio di 7,11 su 10[6]. Su Metacritic ha un punteggio di 55 su 100 basato su 4 recensioni[7].

  1. ^ (EN) While at War-Mientras Dure La Guerra, su tiff.net, TIFF. URL consultato il 28 maggio 2021.
  2. ^ (EN) ‘La hija de un ladrón (A Thief's Daughter)’, ‘La trinchera infinita (The Endless Trench)’ and ‘Mientras dure la guerra (While at War)’ to compete for the Golden Shell at the 67th edition of the San Sebastian Festival, su sansebastianfestival.com, SSIFF, 19 luglio 2019. URL consultato il 28 maggio 2021.
  3. ^ a b (ES) Juan Silvestre, ‘MIENTRAS DURE LA GUERRA’: TRÁILER Y FECHA DE ESTRENO DE LA NUEVA PELÍCULA DE ALEJANDRO AMENÁBAR, su fotogramas.es, Fotogramas, 13 giugno 2019. URL consultato il 28 maggio 2021.
  4. ^ (ES) César Cervera, Los 18 errores históricos de «Mientras dure la guerra», la película sobre Franco y Unamuno de Amenábar, su abc.es, ABC, 29 ottobre 2019. URL consultato il 28 maggio 2021.
  5. ^ (ES) Ricardo Rábade, "Los veteranos legionarios solicitan que Amenábar devuelva la subvención por su película", su elnortedecastilla.es, El Norte de Castilla, 24 agosto 2019. URL consultato il 28 maggio 2021.
  6. ^ (EN) MIENTRAS DURE LA GUERRA, su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2021.
  7. ^ (EN) While at War, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 28 maggio 2021.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cinema