Margot Käßmann vescovo della Chiesa luterana | |
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Incarichi attuali | Presidente del Consiglio Protestante Tedesco |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Hannover |
Nato | 3 giugno 1958 a Marburgo |
Ordinato presbitero | 1985 |
Margot Käßmann nata Schulze (Marburgo, 3 giugno 1958) è una teologa e vescova luterana tedesca.
È stata per dieci anni vescova della Chiesa protestante di Hannover. Il 28 ottobre 2009 venne eletta presidente del Consiglio dei vescovi della Evangelische Kirche in Deutschland, la chiesa protestante tedesca. A essa fanno riferimento circa 25 milioni di fedeli in Germania e 22 chiese regionali. Succedeva a Wolfgang Huber, vescovo di Berlino, andato in pensione. Madre di quattro figlie, è stata sposata con il pastore protestante Eckhardt Käßmann, dal quale è divorziata dal 2007.
La sua nomina ha suscitato la reazione negativa di Cirillo I, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, che ha annullato la sua visita prevista nel 2009 in occasione della celebrazione del cinquantenario della ripresa del dialogo fra la Chiesa evangelica in Germania e la Chiesa ortodossa russa.[1][2]
Nella notte del 23 febbraio 2010, Käßmann è stata fermata alla guida di un'auto in seguito a un'infrazione al codice della strada. L'esame del sangue ha fornito come risultato un tasso alcolico di 1,54 per mille, superiore alla soglia dell'1,1 per mille, oltre la quale, in Germania, è prevista la denuncia penale.[3] Il giorno seguente, il 24 febbraio, Käßmann ha dato le dimissioni da tutti gli incarichi ecclesiastici[4], dichiarando: "La sera di sabato scorso ho commesso un grave errore, del quale sono profondissimamente pentita. Ma anche se me ne pento [...] non posso e non voglio negare che sia l'incarico sia la mia autorità come vescova regionale e come presidente del consiglio risultano danneggiati".[5] Con riferimento al detto del Siracide (37,17) "Radice dei pensieri è il cuore", ha spiegato: "Il mio cuore mi dice inequivocabilmente: non posso rimanere nell'incarico con la necessaria autorità".[6] Il portavoce della chiesa regionale ha espresso il rispetto della chiesa per la decisione di Käßmann, giudicando le sue dimissioni una sensibile perdita, dato l'eccellente lavoro da lei svolto.[7]
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