La menat era tenuta in mano con il suo contrappeso e usata come sonaglio dalle sacerdotesse di Hator. [3][4] Era anche indossata come amuleto protettivo, soprattutto dai tori Api.[5]
La menat era generalmente composta da un'egida unita a fili di perle. L'altro capo dei fili era collegato a un contrappeso che pendeva sulla schiena di chi la indossava.[6] L'egida era spesso realizzata in faience, ma anche di altri materiali come pelle o bronzo.[7] Spesso recava iscrizioni o raffigurazioni di divinità associate ad Hathor.
La collana serviva a garantire buona fortuna e a proteggere dagli spiriti maligni. Era anche indossata per la protezione nell'aldilà e si trova spesso sepolta con il defunto, come dono funebre a partire dal Nuovo Regno.[8] Le donne la indossavano per favorire la fertilità e la buona salute, mentre indossata dagli uomini significava virilità.[9]
Armour, Robert A. Gods and Myths of Ancient Egypt, American Univ. in Cairo Press 2001
Bianchi, Robert Steven. Daily Life of the Nubians, Greenwood Press 2004
Doniger, Wendy. Merriam-Webster's Encyclopedia of World Religions, Merriam-Webster 1999
Erman, Johann Peter Adolf, and Hermann Grapow, eds. 1926–1953. Wörterbuch der aegyptischen Sprache im Auftrage der deutschen Akademien. 6 vols. Leipzig: J. C. Hinrichs’schen Buchhandlungen. (Reprinted Berlin: Akademie-Verlag GmbH, 1971.)
Hart, George. The Routledge Dictionary Of Egyptian Gods And Goddesses, Routledge 2005
Lurker, Manfres. Lexikon der Götter und Symbole der alten Ägypter, Scherz 1974
van der Toorn, Karel; Pieter Willem van der Horst, Bob Becking, Wm. B. Eerdmans, Dictionary of Deities and Demons in the Bible, Wm. B. Eerdmans Publishing, 1999.