Norton Commando

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Norton Commando
Una Norton Commando 850 del 1973
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Norton Motorcycle Company
TipoStradale
Produzionedal 1968 al 1977
Sostituisce laNorton Atlas
Stessa famigliaNorton Commando PR
Modelli similiBenelli Sei
BMW R 75/5
BSA A75 Rocket 3
Ducati 750 GT
Honda CB 750 Four
Kawasaki 750 H2
Laverda 750 SF
Moto Guzzi V7 Sport
MV Agusta 750
Suzuki GT 750
Triumph Trident
Yamaha 750 TX

La Norton Commando venne presentata per la prima volta al Salone di Londra del 1967, e venne prodotta dal 1968 al 1977. Per lungo tempo è stata l'ultima motocicletta a motore alternativo della casa britannica, che in seguito fu nota per impiegare il birotore Wankel.

Nel 1967 le vendite del modello di punta della Norton, la Atlas, stentavano a decollare, sia per il prezzo eccessivo, sia per le notevoli vibrazioni del motore che pregiudicavano l'affidabilità meccanica e provocavano forti disagi al pilota. Era stato realizzato un prototipo di motore più moderno con l'albero a camme in testa, ma la Norton non aveva i fondi per metterlo in produzione, così si decise di lavorare sul motore già esistente, un bicilindrico parallelo da 745 cm³ con distribuzione ad aste e bilancieri, con due valvole per cilindro. Questo motore derivava direttamente dal Model 7 del 1948, un biclindrico da 497 cm³ che, con aumenti progressivi di cilindrata, aveva equipaggiato i maggiori modelli Norton fino alla Commando: unica differenza i cilindri, inclinati in avanti anziché verticali. All'inizio la cilindrata rimase inalterata, ma si aumentarono potenza e coppia. Il problema delle vibrazioni venne risolto, almeno per quanto riguarda i disagi del pilota, con il sistema Isolastic, cioè con l'inserimento di distanziatori in gomma tra il gruppo motore/trasmissione/scarico/forcellone e il telaio.

La Norton Commando Fastback del 1969

Il primo prototipo della Commando venne realizzato nel 1967. Ma se le prestazioni del motore e il comfort offerto dal sistema Isolastic erano soddisfacenti, il disegno parve immediatamente datato. La casa corse subito a ripari, e prima di mettere la Commando in produzione, affidò al pubblicitario Wolf Ohlins il compito di ridisegnare la linea della moto. Nel modello definitivo le modifiche estetiche furono notevoli. La sella interrompeva il serbatoio, quasi incuneandosi in esso. Il codino si estendeva molto all'indietro, rendendo la linea slanciata. Da ciò nacque nel 1969 il nome Fastback, letteralmente coda veloce, che in termini automobilistici definiva un veicolo a coda spiovente, proprio come quello della Commando. La Fastback montava il 750 cm³, che erogava 58 CV a 6800 giri. Il cambio era a 4 marce e separato dal blocco motore. Nel settembre del 1970 la moto subì alcune modifiche, tra cui leve del manubrio ridefinite e l'aggiunta di un copricatena. Nel 1972 adottò il più potente ma meno affidabile motore Combat. Nell'ultimo periodo di produzione, da novembre 1972 a metà 1973, furono adottati nuovi cuscinetti a sfera per le bielle, nuovi alberi camme e il rapporto di compressione scese a 9,4:1.

  • Fastback Long Range: Lanciata nel luglio 1971, le uniche differenze erano il serbatoio portato da 15 a 18 litri e la sella, che non andava più a modificare la linea del serbatoio.
  • Production Racer: Nel 1970 vennero prodotti pochissimi esemplari di una versione speciale della Fastback, la Production Racer. Il motore era stato potenziato (disponeva di 66-67 CV, contro i 60 della "Fastback"), all'anteriore montava un freno a disco. Le modifiche estetiche comprendevano il terminale di scarico leggermente rialzato, un cupolino e una tabella porta numero sul codino. In opzione si poteva avere l'accensione elettronica e un cambio a cinque rapporti. Venne prodotta solo in colorazione giallo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Norton Commando PR.

Nel 1970 la Fastback viene affiancata dalla Roadster, la cui prima serie ricalcava le forme della S-type, destinata al mercato USA; l'unica differenza erano i collettori di scarico ribassati e il terminale a cono. Nel 1972 arriva il motore Combat, la cui potenza — grazie a diverse modifiche fra cui il rapporto di compressione portato a 10,1:1 — sale a 65 CV erogati a circa 6500 giri. Tuttavia questo aumento di prestazioni portò con sé una maggiore fragilità meccanica, e i volumi di vendita ne risentirono, soprattutto a vantaggio delle dirette concorrenti giapponesi. Il problema venne in parte risolto solo con l'entrata in produzione della 850.

La Interstate

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La Commando Interstate 850

Presentata nel gennaio 1972, la Interstate era una versione della Commando modificata per adattarla ai lunghi viaggi. Pensata soprattutto per il mercato americano, in cui era alta la richiesta di moto ad alte prestazioni ma contemporaneamente adatte alle lunghe percorrenze. Il motore era il 750 nella versione Combat. Il serbatoio aveva una capienza di 25 litri, nelle prime serie era in fibra di vetro ma venne poi sostituito da uno in acciaio di uguale capienza. Erano disponibili su richiesta anche delle borse laterali.

Nel 1973, per risolvere i problemi di affidabilità, si decise di portare la cilindrata del motore da 745 a 828 cm³ maggiorando l'alesaggio. Nonostante l'aumento di cilindrata, la potenza scese a 51 CV, ma diminuì lo stress alle parti meccaniche, risolvendo il problema della scarsa affidabilità dei modelli precedenti.

Il nuovo motore venne adottato dalla Roadster e dalla Interstate, ma non dalla Fastback, la cui produzione cessò quello stesso anno. Nel 1975 tutta la gamma della Commando (nella variante Mark III) adottò l'avviamento elettrico e il cambio fu spostato sulla sinistra. Gli ultimi esemplari di Commando uscirono dalla fabbrica nel 1977, quando la produzione ebbe termine a seguito delle difficoltà finanziarie della Norton.

La Commando negli USA

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La Norton decise subito di esportare la Commando anche negli Stati Uniti, e vennero create versioni apposite per questo mercato.

La S-type, o "Scrambler", caratterizzata da una linea più convenzionale rispetto alla Fastback (il codino allungato sparì lasciando il posto a una sella più lunga) e con i collettori di scarico rialzati. Da questo modello nascerà la Roadster.

SS era l'acronimo di Street-Scrambler. Doveva essere una versione più estrema della S-Type e, rispetto a questo modello, la Norton apportò le seguenti modifiche:

  • Serbatoio ridotto a soli 7 litri
  • Attacco del parafango anteriore rialzato (come sulle moto da fuoristrada).
  • Il fanale standard sostituito da uno più piccolo della Lucas.
  • Aggiunta di una piastra parasassi alla base del telaio.
  • Le fiancatine erano dipinte in nero.
  • Manubrio rinforzato con una barra.
  • Sella dalla linea "affilata".

Questa versione fu prodotta per soli 7 mesi, da marzo a ottobre 1971.

Questa versione della Commando, commercializzata nei soli Stati Uniti, riprendeva lo stile chopper molto diffuso in quegli anni. Il manubrio era rialzato, con le manopole posizionate molto in alto rispetto alla posizione consueta, e la sella presentava uno schienale e un'alta maniglia cromata per il passeggero. Venne prodotta sia la versione 750, che adottava il serbatoio ridotto della SS-Type, sia la 850.

Modifiche per l'omologazione

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Le Commando importate, oltre ad avere una potenza minore (fatto dovuto alle modifiche per rispettare le già restrittive norme antinquinamento statunitensi), avevano alcune differenze necessarie per l'omologazione. Le maggiori erano l'inversione dei comandi ai pedali, per cui la leva del cambio era posta sulla destra mentre il comando del freno posteriore sulla sinistra, e lo stesso freno posteriore che divenne a disco. Dal 1975 queste specifiche furono estese a tutte le Commando, non solo più a quelle destinate al mercato americano, e tali specifiche rimasero fino alla fine della produzione.

Impiego nella Polizia

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La polizia britannica dimostrò un forte interesse per la Commando, e decise di ordinarne una versione speciale per l'impiego nelle forze dell'ordine. Questa versione, rinominata Interpol, montava il 750 cm³ potenziato, borse rigide e bauletto, fanaleria aggiuntiva e una radio. Venne sostituita dalla Interpol 2, che adottava il motore Wankel a due rotori sviluppato di recente dalla Norton.

Caratteristiche tecniche

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Caratteristiche tecniche - Norton 750 Commando del 1967
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2210 × 650 × ? mm
Altezze Sella: 790 mm - Minima da terra: 150 mm
Interasse: 1440 mm Massa a vuoto: 188,5 kg Serbatoio: 14,7 l
Meccanica
Tipo motore: bicilindrico parallelo frontemarcia 4 tempi inclinato in avanti di 20° Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 745 cm³ (Alesaggio 73 × Corsa 89 mm)
Distribuzione: aste e bilancieri Alimentazione: due carburatori Amal Concentric 930
Potenza: 60 Coppia: Rapporto di compressione: 8,9:1
Frizione: a disco elastico in bagno d'olio, tipo Porsche, posto nel carter della trasmissione primaria Cambio: 4 marce separato con ingranaggi sempre in presa, comando a pedale singolo sulla destra
Accensione a spinterogeno/batteria a due coppie di contatti. Dispositivo per funzionamento senza batteria (solo alternatore)
Trasmissione primaria a catena triplex, finale a catena
Avviamento a pedale
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'acciaio con motore montato elasticamente (sistema "Isolastic")
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica Norton, steli da 35 mm / Posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori teleidraulici a molle scoperte Girling o Koni regolabili su tre posizioni
Freni Anteriore: tamburo centrale in lega leggera a doppia ganascia / Posteriore: tamburo centrale in lega leggera a ganascia singola
Pneumatici anteriore 3.00-19" rigato, posteriore 3.50-19" Dunlop Roadmaster
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 200 km/h
Altro
Ruote cerchi a raggi in acciaio e mozzi con perno sfilabile
Fonte dei dati: [1]
Caratteristiche tecniche - Norton 850 Commando Electric Start del 1975
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2235 × 660 × ? mm
Altezze Sella: 813 mm
Interasse: 1448 mm Massa a vuoto: 211,5 kg Serbatoio: 11,3 l (Roadster); 23,8 l (Interstate)
Meccanica
Tipo motore: bicilindrico parallelo frontemarcia 4 tempi inclinato in avanti di 20° Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 829 cm³ (Alesaggio 77 × Corsa 89 mm)
Distribuzione: aste e bilancieri, 2 valvole per cilindro Alimentazione: due carburatori Amal Type 632 da 32 mm
Potenza: 58 CV a 5.900 giri/min Coppia: Rapporto di compressione: 8,5:1
Frizione: monodisco con comando a cavo Cambio: 4 marce separato, comando a pedale sulla sinistra
Accensione a puntine
Trasmissione primaria a catena triplex con tenditore automatico, finale a catena
Avviamento a pedale ed elettrico
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'acciaio con motore montato su silentbloc (sistema "Isolastic")
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica Norton, steli da 35 mm / Posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori teleidraulici a molle scoperte Girling regolabili su tre posizioni
Freni Anteriore: a disco Lockheed, diametro 272 mm / Posteriore: a disco Lockheed, diametro 272 mm
Pneumatici anteriore e posteriore 4.10-19"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima circa 180 km/h
Fonte dei dati: [2]
  1. ^ Motociclismo d'Epoca 3/1996, pag. 12
  2. ^ Motociclismo d'Epoca 6/2005, pag. 49

Voci correlate

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