Otto ed Elise Hampel sono stati una coppia di lavoratori tedeschi che intrapresero una semplice forma di resistenza antinazista a Berlino durante i primi anni della seconda guerra mondiale. Scrissero una serie di cartoline anonime in cui denunciavano il governo di Hitler, che lasciavano in luoghi pubblici in diversi punti della città. Vennero catturati, processati e ghigliottinati a Berlino, nella prigione di Plötzensee, l'8 aprile del 1943. Poco dopo la fine della guerra il carteggio della Gestapo che li riguardava giunse in possesso del romanziere Hans Fallada, che ne trasse il romanzo Jeder stirbt für sich allein (1947), tradotto in italiano nel 1950 con il titolo Ognuno muore solo.
Otto Hampel (21 giugno 1897 – 8 aprile 1943) nacque a Mühlbock, un sobborgo di Wehrau, attualmente in Polonia, ma allora parte della Germania. Prestò servizio durante la prima guerra mondiale e in seguito fu un operaio.[1]
Elise Lemme (27 ottobre 1903 – 8 aprile 1943) nacque a Bismark, nell'area di Stendal. La sua istruzione scolastica si fermò alla scuola elementare. Lavorò come domestica e fu membro della Nationalsozialistische Frauenschaft (Lega delle Donne Nazionalsocialiste).[2]
La coppia si sposò nel 1935.[2] Dopo aver saputo che il fratello di Elise era morto in battaglia, gli Hampel decisero di intraprendere un'attività atta a incoraggiare la resistenza contro il Terzo Reich.[2] Dal settembre del 1940 fino al loro arresto, nell'autunno del 1942, scrissero oltre 200 cartoline, che lasciarono in cassette della posta e sulle scalinate pubbliche di Berlino, spesso nel quartiere di Wedding, dove vivevano. Le cartoline invitavano la gente a rifiutarsi di cooperare con i nazisti, ad astenersi dal donare loro denaro, a rifiutarsi di prestare il servizio militare e a rovesciare Hitler.[2]
Sebbene quasi tutte le cartoline venissero immediatamente sequestrate dalla Gestapo, la stessa impiegò due anni per individuare la coppia.[3] Gli Hampel vennero denunciati nell'autunno del 1942 e quindi arrestati. Otto dichiarò alla polizia che era felice di aver protestato contro Hitler e il Terzo Reich. Al processo al Tribunale del Popolo (Volksgerichtshof) gli Hampel vennero condannati per aver compiuto il delitto della Wehrkraftzersetzung e per alto tradimento.[4] Vennero decapitati entrambi mediante ghigliottina l'8 aprile del 1943 nel carcere di Plötzensee di Berlino.[5]
La loro vicenda è stata romanzata nel libro di Hans Fallada Ognuno muore solo (Der Alpdruck e Jeder stirbt für sich allein), dove vengono rinominati Otto e Anna Quangel e dove è il loro figlio a venire ucciso, anziché il fratello di Elise.[6] L'edizione in inglese del libro contiene un'appendice con estratti dal reale incartamento della Gestapo, che comprendono foto segnaletiche, confessioni firmate, rapporti di polizia e molte delle cartoline utilizzate durante la loro protesta.
Esistono cinque adattamenti cinematografici o televisivi del romanzo: