Pagurus longicarpus

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Pagurus longicarpus
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumCrustacea
ClasseMalacostraca
SottoclasseEumalacostraca
SuperordineEucarida
OrdineDecapoda
SottordinePleocyemata
InfraordineAnomura
SuperfamigliaPaguroidea
FamigliaPaguridae
GenerePagurus
SpecieP. longicarpus
Nomenclatura binomiale
Pagurus longicarpus
Say, 1817

Pagurus longicarpus Say, 1817 è un piccolo crostaceo decapode appartenente alla famiglia Paguridae[1][2], di dimensioni variabili da 0,5 a 1,5 cm.

Distribuzione e habitat

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Il paguro longicarpo è rinvenibile dalla Nuova Scozia fino alla Florida e al Texas.[3]

Tipico frequentatore della battigia e delle acque sublitoranee, questo decapode vive in profondità fino a circa 40-50 metri, dove occupa conchiglie di Littorina littorea, Urosalpinx cinerea e Ilyanassa obsoleta.

Studi sulla socialità nelle comunità di Pagurus longicarpus

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Lo stesso argomento in dettaglio: Vacancy chain.

Alcuni studi sulla socialità nelle comunità di paguri della specie longicarpus che vivono sulle spiagge di Long Island[4] hanno dimostrato come nelle scelte che determinano l'allocazione delle risorse abitative, emergano meccanismi analoghi ad alcuni processi dell'agire umano: la scelta di una nuova conchiglia innesca meccanismi di ricollocazione del tutto sovrapponibili ai processi delle cosiddette vacancy chain, tanto da potersi immaginare vere e proprie simulazioni di comportamento collettivo mediante esperimenti sociali effettuati su un modello artificiale incentrato sul mondo animale non umano anziché sul mondo reale dei gruppi sociali e delle comunità umane[4].

  1. ^ (EN) McLaughlin, P. (2014), Pagurus longicarpus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ (EN) ITIS Standard Report Page: Pagurus longicarpus, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 27.4.2013.
  3. ^ Long-clawed hermit crab, su enature.com, eNature. URL consultato il 27 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2012).
  4. ^ a b Ivan Chase, La vita in un guscio, Le Scienze, settembre 2011, p. 76

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