Inizialmente lanciato con il nome di Partito Socialista[15], il congresso fondativo si svolse fra il 4 e il 6 luglio 2008 e Il 7 ottobre 2009 assunse l'attuale denominazione.[15]
Un primo input arriva il 30 ottobre 2006 da Pietrasanta, dove si svolge un'assemblea dei movimenti di area socialista, liberale e laica promossa dal Circolo Rosselli e da Domani Socialista, con l'intento di promuovere la costruzione di un fiero Partito del Socialismo Italiano.[18]
Il 3 e il 4 marzo 2007 nella rocca di Bertinoro, sollecitato da Lanfranco Turci e Rino Formica, si riunisce il mondo «laico, liberale e socialista» per uscire dalla situazione di stallo della Rosa nel Pugno e ricomporre finalmente la diaspora. In quest'occasione Turci e Formica lanciano l'idea di una costituente.[19]
Ragion per cui, nonostante le pressanti richiese giunte da Romano Prodi[23] di aderire al progetto del Partito Democratico, Boselli dichiara aperta la «Costituente Socialista», fissando un appuntamento all'autunno 2007 per realizzarne la fase conclusiva.[21] In quell'occasione egli affermò:
«Ai compagni che in questi giorni, anche prima, mi chiedevano come si chiamerà il nuovo partito che raccoglierà tutti i socialisti: quelli che vengono dalle nostre antiche esperienze, ma anche i giovani che guardano a noi come un punto di riferimento, io rispondo che si chiamerà come si è sempre chiamato, almeno dal 1893, con il Congresso di Reggio Emilia: Partito Socialista Italiano»
Il 23 maggio 2007[25], Ottaviano Del Turco, già ministro ed europarlamentare dello SDI, presidente in carica della Regione Abruzzo, che si era espresso favorevolmente all'adesione dello SDI al Partito Democratico, prendendo atto delle conclusioni del congresso nazionale, formalizza l'abbandono del partito per aderire al comitato promotore del nascente PD.[26][27]
Il Congresso del Nuovo PSI è convocato dal Consiglio Nazionale per il 23 e 24 giugno 2007 (al termine di una riunione burrascosa e piena di scontri).[28][29]
Il 26 maggio Gianni De Michelis riconvoca il Consiglio Nazionale, convinto da un ricorso di alcuni membri della direzione, secondo i quali il termine per la presentazione delle mozioni sarebbe stato fissato illegittimamente.[30] De Michelis, accogliendo il ricorso, stabilisce dunque una nuova data: il 7 e 8 luglio.
L'area riconducibile a Stefano Caldoro decide di proseguire nello svolgimento del congresso del 23-24 giugno all'Hotel Midas di Roma, come inizialmente prefissato, al termine del quale lo stesso Caldoro sarà eletto segretario del Nuovo PSI[31][32], manifestando la netta vicinanza politica e ideologica con la Casa delle Libertà e il centrodestra italiano[33].
Due settimane più tardi – come deciso – si svolge il congresso della componente di De Michelis che approva la sua mozione con la quale aderisce alla «Costituente Socialista» proposta da Boselli, abbandonando così la Casa delle Libertà.[34]
Questo congresso elegge segretario nazionale Mauro Del Bue, mentre De Michelis viene proclamato presidente.[35]
Il 7 e 8 luglio si svolge a Chianciano la cosiddetta «Bertinoro 2» che vede – come per il primo convegno – a partecipazione di tutti i rappresentanti dei partiti e dei movimenti interessati al progetto, che ratifica la conclusione del primo passo verso la costruzione di una nuova forza politica «laica, liberale e socialista», così come si era deciso a Bertinoro.[38]
La manifestazione vede la partecipazione di una numerosa platea di vecchi e nuovi "compagni" ed è introdotta dall'intervento della presidente dell'Internazionale Socialista-Donne, Pia Locatelli.[41]
A conclusione della giornata si ha la firma simbolica da parte di tutti gli intervenuti di una "dichiarazione di intenti", illustrata dai rappresentanti delle federazioni giovanili dei partiti aderenti.[39]
«Le forze che si riconoscono nei valori del socialismo europeo potranno presto ritrovarsi in un progetto comune, magari in un'assemblea fondativa, per dare vita a una nuova sinistra di governo internata da nuovi protagonisti in grado di rappresentare efficacemente le impegnative sfide future»
Il 5 e 6 ottobre si svolge a Roma la conferenza programmatica dal titolo (ironicamente riferito alle vicende del Partito Democratico) "Le primarie delle idee".[43]
L'intento di tutti i partecipanti è quello di ricomporre la diaspora socialista[nota 2], conseguenza dello scioglimento del PSI storico, per dotare l'Italia di un partito della sinistra riformista che abbia nel socialismo europeo il proprio riferimento[46] e che faccia vivere i principi del socialismo democratico liberale, realizzando una politica di allargamento dei diritti civili e sociali.
Il comitato promotore è affiancato da un comitato organizzatore, composto da: Rapisardo Antinucci, Alberto Nigra, Franco Benaglia, Antonio Demitry, Rosario De Maio, Antonio Perini e Massimo Perna. A quest'ultimo viene affidato il compito di coordinare il lavoro operativo per condurre la costituente al congresso fondativo.
Con l'adesione al progetto dei "fuoriusciti" da Sinistra Democratica è garantita la presenza socialista anche al Senato come componente del Gruppo misto.
Nel novembre 2007 I Socialisti Italiani, data la non condivisione del segretario Zavettieri delle finalità e della metodologia del progetto costituente, non sottoscrivono l'accordo costitutivo del partito; in disaccordo con questa decisione, Bobo Craxi e Franco Simone abbandonano i SI.
Alla Camera, dal 18 dicembre 2007, il gruppo della Rosa nel Pugno cambia nome in Socialisti e Radicali-RnP, al fine di consentire l'ingresso dei deputati non eletti nella lista radical-socialista.[48]
Il processo costituente subisce una brusca frenata a causa dell'anticipato appuntamento elettorale: la caduta del governo Prodi provoca uno sconvolgimento nel sistema italiano che porta tutte le forze politiche a rivedere le proprie alleanze. In quest'ottica il Partito Socialista cerca un dialogo con il Partito Democratico, rivendicando nel contempo la propria autonomia.[49]
In seguito – a causa del rifiuto di apparentamento da parte del PD di Walter Veltroni (concesso invece alla sola lista di "Italia dei Valori" di Antonio Di Pietro[50]) – Boselli annuncia la corsa solitaria dei socialisti[51], da soli e al di fuori di ogni coalizione.[52]
L'8 marzo, constatata l'impossibilità di allearsi col PD[53], viene resa ufficiale l'intenzione dei socialisti di correre da soli con un proprio candidato premier e con un proprio programma (dal titolo "Per un'Italia laica, civile e moderna") presentato lo stesso giorno in una manifestazione a Roma alla quale partecipa, con un video, George Papandreou, che annuncia l'appoggio al partito da parte dell'Internazionale Socialista, di cui è presidente.[54]
Proprio i riferimenti internazionali rappresentano uno dei punti maggiori della propaganda elettorale, con particolare attenzione alla situazione spagnola e alla forte affermazione di Zapatero.[52][54]
La proposta programmatica pone innanzitutto l'accento sulle tragedie delle "morti bianche"; a tal proposito si auspica l'istituzione di un fondo speciale per le famiglie dei caduti sul lavoro[55].
Altri punti riguardano: la necessità di un aumento della spesa pubblica e privata sulla ricerca, le liberalizzazioni da attuare (a partire dalle assicurazioni), la difesa della scuola pubblica, l'introduzione del reddito minimo garantito, l'unità politica dell'Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà, il rifiuto di pericolose forme di discriminazione.
Sulla laicità e i diritti civili, invece, è stato presentato agli elettori un "Patto laico" con cui il Partito Socialista si impegna a promuovere il divorzio breve, le unioni civili, la difesa della legge 194 sull'aborto, l'introduzione legale della "pillola del giorno dopo" e di altri anticoncezionali, una legge su procreazione assistita e una sul testamento biologico, ribadendo il diritto di ogni essere umano a decidere della propria vita.[56]
La questione ambientale, invece, è trattata dal "Manifesto eco-socialista" costituito di 10 punti su clima, energia, rifiuti e inquinamento. All'interno di tale documento è presentata la tutela dell'ambiente come «l'aspetto fondamentale per uno sviluppo sostenibile», e si propongono investimenti su fonti di energia alternative (fotovoltaico ed eolico) e su modelli di autoproduzione energetica.[57]
Il Partito Socialista comincia fin dai primi giorni una propaganda di forte impatto attraverso il portale internet siamoincazzati.com e con una serie di manifesti aventi come oggetto alcuni dei temi principali del programma socialista (difesa dei lavoratori, lotta al precariato, diritti civili, condizione delle donne e dei pensionati).
Il taglio "aggressivo" e deciso viene confermato nelle fasi successive della campagna elettorale nella quale sono sottolineati gli aspetti principali del programma. Su laicità e diritti civili, ad esempio, è proposta a Roma la candidatura a sindaco di Franco Grillini, appoggiata dall'Arcigay e contrapposta sul piano programmatico a quella «troppo confessionale» di Francesco Rutelli.[58]
Una delle costanti del periodo elettorale è la protesta contro i mezzi di informazione, rei di aver oscurato il Partito Socialista in favore del "duopolio" PD-PdL, culminata nel clamoroso abbandono da parte di Boselli della trasmissione Porta a porta e in una successiva protesta davanti alla sede della RAI.[59][60]
Un'altra scelta che suscita molto scalpore e reazioni contrastanti è la messa in onda di uno spot televisivo con oggetto la figura di Gesù, «definito il primo socialista della storia».[61]
Il 26 marzo Enrico Boselli comincia da Porta Pia il tour in giro per l'Italia con un TIR su cui campeggia lo slogan «Corre il vento socialista».[62]
L'insuccesso elettorale e le dimissioni di Boselli
A seguito della débâcle elettorale Enrico Boselli presenta le sue dimissioni dalla guida del partito e viene annunciata la convocazione del congresso di fondazione per i giorni 4-5-6 luglio 2008.[nota 3][65][66]
Progetto e Ricambio: elaborata dalla sinistra del partito e costituita principalmente dal gruppo Unità, identità ed autonomia socialista, mira a mantenere piena autonomia e libertà di scelta. Principali esponenti erano Angelo Sollazzo e Nerio Nesi.[67]
I lavori si aprono con delle parentesi di storia e attualità attraverso dei video e delle relazioni sulla Primavera di Praga, sulla pena di morte e sulla situazione del Tibet, a cui segue la presentazione delle mozioni.
Il secondo giorno è quello del dibattito congressuale e degli interventi di delegati e rappresentanti degli altri partiti. Particolare attenzione è data all'intervento di Walter Veltroni, leader del PD, che, pur accolto dalla platea con fischi e contestazioni, ha invitato a ricostruire il rapporto tra PSI e PD, basandosi sulla presunta base comune del riformismo di centrosinistra.[71]
Il 5 luglio 2008, dopo che i firmatari della prima mozione assicurarono la confluenza dei voti dei propri delegati in favore della terza mozione e a seguito del ritiro della candidatura di Pia Locatelli, il partito approva un documento politico unitario e vota all'unanimità l'elezione a segretario nazionale di Riccardo Nencini.[72]
Nell'ottobre 2008 riprende l'azione di protesta contro l'oscuramento del partito sulle reti RAI: il 3 ottobre il segretario Nencini incomincia uno sciopero della fame e il 9 ottobre viene ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.[75][76][77]
Il 25 ottobre 2008 il Partito Socialista scende in piazza nella manifestazione promossa dal Partito Democratico segnando una distensione nei rapporti col PD dopo la rottura delle ultime elezioni politiche.[78]
Nelle elezioni del 6 e 7 giugno 2009, i 15 candidati del PSI in Sinistra e Libertà raccolgono complessivamente 127 435 preferenze: il più votato risulta essere Marco Di Lello con 42.480 preferenze.
La lista nel suo complesso, pur raggiungendo il 3,13% dei voti, non riesce a eleggere alcun parlamentare europeo.
Scissione di Craxi e fine dell'alleanza con Sinistra e Libertà
Dopo mesi di disagio, l'11 settembre 2009 Bobo Craxi e altri annunciano per il successivo 10 ottobre un «congresso nazionale dei socialisti autonomisti», cioè di quei socialisti contrari alla confluenza in Sinistra e Libertà. Dal congresso nascono i Socialisti Uniti - PSI.[80]
Nello stesso anno il partito decise di assumere nuovamente, su proposta di Nencini, il nome di Partito Socialista Italiano.[83]
A febbraio 2010 pare ricomposta la divisione con la componente di Bobo Craxi: il partito annuncia infatti che l'ex sottosegretario agli Esteri resta nel PSI avendo rinnovato la tessera.[84]
Alla fine il partito elegge 14 consiglieri regionali, raccogliendo il più elevato numero di eletti tra i partiti cosiddetti «minori» e classificandosi terzo nel centro-sinistra dopo il PD e l'IdV.[85]
La metà dei suoi consiglieri regionali, però, vengono eletti nelle liste di SEL, e aderiscono ai suoi gruppi consiliari.
In occasione delle elezioni primarie di coalizione il PSI sostiene la candidatura di Pier Luigi Bersani, sia al primo sia al secondo turno; Bersani risulta vittorioso e diventa quindi il candidato presidente del consiglio della coalizione.[95]
Il PSI presenta propri candidati nelle liste del PD sia alla Camera sia al Senato, tranne che in Lazio, Campania e Calabria, dove le liste sono comuni solo per la Camera.[96]
Alla fine di aprile il partito accorda la fiducia al Governo Letta, a seguito del fallimento di Bersani di formare un governo.[97]
In seguito il segretario Nencini precisa, in un'intervista all'Avanti!, che:
«Ora metteremo in pratica ciò che abbiamo dichiarato nel dibattito in Parlamento. Sosterremo il governo negli indirizzi generali della sua politica così come riferiti al programma. In secondo luogo esamineremo punto per punto i singoli provvedimenti. Nessuna fiducia al buio. Terzo, esigo che la convenzione costituente venga costruita tenendo conto di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Tutti i partiti presenti devono contribuire a scrivere le nuove regole»
(Riccardo Nencini, intervista all'Avanti!, 3 maggio 2013[98])
Nell'estate del 2013 il segretario Nencini invita i cittadini a firmare per i referendum proposti dal partito radicale, dichiarando: «La questione giustizia prescinde dal caso Berlusconi: riguarda un italiano su sei, perché ci sono 10 milioni di cause aperte, alcune risalenti anche al precedente millennio».[100][101][102]
«L’obiettivo è chiaro: arrivare alle elezioni europee con una sinistra unita che si riconosce nel Partito Socialista Europeo: stiamo lavorando in questo senso.»
Alle elezioni regionali del Lazio del 24 e 25 febbraio 2013, che vedono vincitore Nicola Zingaretti e la coalizione di centro-sinistra, il PSI, ottenendo l'1,98%, elegge all'interno della coalizione vincente un consigliere regionale nella circoscrizione di Roma, Oscar Tortosa[107], poi sostituito da Daniele Fichera.
Il terzo congresso del partito si svolge a Venezia in tre giornate (29 novembre, 30 novembre e 1º dicembre). Esso avrebbe dovuto eleggere il nuovo segretario, scegliendo fra tre mozioni distinte:
La società della fiducia: la mozione proponeva la rielezione di Nencini a segretario del partito. Il documento sosteneva l'azione del governo Letta.[117]
Per una nuova forza Socialista nella sinistra italiana: la mozione, elaborata dalla sinistra del partito, era critica verso l'alleanza con il PD e verso il governo delle larghe intese. Sosteneva Franco Bartolomei alla segreteria.[118]
Mozione per il cambiamento e la rigenerazione del PSI: la mozione proponeva Angelo Sollazzo alla segreteria del PSI. Era incentrata sulla necessità del dialogo con PD e con SEL.[119]
Al termine delle votazioni Riccardo Nencini risulta eletto nuovamente alla segreteria a larghissima maggioranza.[120]
«Oggi daremo la fiducia a un governo europeista [che] nasce con l'ambizione di giungere al 2018. Dovrà affrontare anni difficili: fragilità sociale, vacuità della sovranità, debolezza economica.»
Il 19 marzo la direzione nazionale del PSI, a larga maggioranza, concede a Nencini una deroga per poter svolgere contemporaneamente le due funzioni.[130]
«Alle prossime elezioni europee vi saranno candidati del Partito Socialista nelle liste del PD. È l'inizio di una collaborazione che potrebbe anche portare alla confluenza del PS dentro il PD.»
La lista del Partito Democratico ottiene il 40,8% dei voti, eleggendo 31 eurodeputati, ma tra loro non vi è nessun esponente del PSI. I quattro candidati socialisti hanno raccolto 95.443 preferenze.
Nelle elezioni regionali in Umbria del 2015 il PSI promuove la lista “Socialisti Riformisti Territori per l'Umbria”, in appoggio della ricandidatura della Presidente uscente Catiuscia Marini, del Partito Democratico. Risulta eletto consigliere l'assessore regionale uscente Silvano Rometti[155]. Inoltre, l'ex sindaco socialista del Comune di Avigliano Umbro, Giuseppe Chianella, è nominato assessore esterno nella Giunta Marini.[156]
Successivamente, in un'intervista al Corriere della Sera nell'estate del 2015, il deputato socialista Marco Di Lello annuncia la sua intenzione di aderire al PD e di proporre la stessa soluzione a tutto il partito socialista.[159][160]
«I parlamentari socialisti tutti – da Buemi a Longo al Senato, da Pia Locatelli a Pastorelli alla Camera – e così i segretari regionali e i consiglieri regionali, con i quali ho parlato, restano al loro posto. Con convinzione. Rivolgo un appello a tutti i socialisti. C’è bisogno di unità per dare dignità alla nostra storia e per tenerla in vita. C’è bisogno di tutta la forza che abbiamo.»
Il 14 ottobre 2015 Nencini annuncia che, all'interno dell'Assemblea regionale siciliana, tre suoi componenti hanno aderito al partito, portando la sua presenza a cinque deputati regionali.[165] Gli altri due esponenti socialisti erano il vice presidente vicario dell'ARS Antonio Venturino e il deputato questore Nino Oddo.
I neo-deputati socialisti, Giovanni Di Giacinto, Marco Forzese e Antonio Malafarina, appartenevano tutti alla lista Il Megafono, il cui leader e poi unico esponente era l'allora presidenteRosario Crocetta.[166][167]
Successivamente venne costituito un intergruppo parlamentare con Sicilia Futura[168].
Esso si svolge a Salerno dal 15 al 17 aprile 2016 e vede la mancata partecipazione ai lavori della componente di Area socialista guidata da Bobo Craxi, che contemporaneamente ha convocato un'assemblea a Roma per il no alla riforma costituzionale Renzi-Boschi e alla legge elettorale maggioritaria "Italicum"[170]. Sulla base dell'unica mozione presentata al Congresso, il segretario uscente Riccardo Nencini viene nuovamente riconfermato[170][171][172]. La legittimità del congresso verrà poi contestata in sede giudiziaria dalla componente che aveva disertato l'assise[nota 5].
Nonostante ciò il PSI della Sicilia (con altre federazioni locali del PSI[174][175]) si schiera a favore del «sì» e quindi contro la prosecuzione delle attività estrattive senza limiti di tempo, fino al completo esaurimento dei giacimenti.[176]
Il referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi del 4 dicembre 2016
Bobo Craxi, in polemica con la maggioranza nenciniana del PSI, ha presieduto il "Comitato Socialista per il NO"[178], al quale hanno aderito numerose personalità socialiste, a partire dall'ex-ministro Rino Formica (che è stato nominato Presidente Onorario), e i promotori del ricorso giudiziale contro il Congresso di Salerno: Angelino Sollazzo, Roberto Biscardini, Gerardo Labellarte, Pieraldo Cucchi, Aldo Potenza[179].
Nel dicembre 2016 sui quotidiani la Repubblica e il Fatto Quotidiano viene riportata la notizia secondo cui la 3ª sezione civile della Corte d'Appello di Roma ha sospeso in via cautelare gli effetti del congresso nazionale di Salerno vinto ad aprile dall'allora segretario Nencini[180][181]. La Corte era stata investita della decisione su ricorso dello stesso Nencini in quanto in precedenza (nel settembre 2016) il tribunale ordinario – in primo grado – aveva preso la stessa decisione di bloccare, in via cautelare, gli effetti del precedente congresso.[180][182]
Le motivazioni di tale sospensione cautelare sono da ricercare in alcune anomalie nel tesseramento. Secondo la ricostruzione de la Repubblica:[180]
«[...] il tesseramento potrebbe essere stato gonfiato di sedicimila tessere, secondo il ricorso presentato alla magistratura da cinque membri del partito (Roberto Biscardini, Pieraldo Ciucchi, Gerardo Labellarte, Aldo Potenza e Angelino Sollazzo).»
Infatti – secondo i ricorrenti – solo 6.000 tessere sono state «effettivamente pagate», mentre il segretario aveva dichiarato circa 22.000 iscritti regolari. Nencini sostiene – invece – che non vi è stata alcuna irregolarità nel tesseramento.[180]
In seguito all'annullamento del precedente congresso, l'Assemblea Nazionale convoca un congresso straordinario, da tenersi a Roma il 18 e 19 marzo 2017. L'unico candidato alla segreteria Riccardo Nencini risulta essere – per la quinta volta consecutiva – eletto segretario del partito, con tre voti contrari e nessun astenuto.[183][184]
La corrente di minoranza – chiamata Area Socialista e coordinata dal deputato Bobo Craxi – non ha presentato alcun candidato in polemica con la scelta di Nencini di voler cercare di coalizzarsi con il Partito Democratico in vista delle future elezioni.[184]
«Il 4 dicembre è successo qualcosa di importante e quindi su quella base bisogna costruire delle alleanze, E io mi trovo, non per motivi ideologici, ma sulla base delle scelte politiche, maggiormente vicino a Bersani che ad un Pd a trazione democristiana.»
«Non si può consentire che Bobo Craxi scriva di un congresso farsa. Quel socialista lì vada dove gli pare e mi fermo qui per rispetto del cognome. È vittima della sindrome di Stoccolma, felice di sentirsi prigioniero. Auguri e buona strada»
Alle elezioni regionali in Sicilia del 2017 il PSI si schiera a sostegno del candidato del centro-sinistra Fabrizio Micari,[186] presentandosi alla competizione unitamente al movimento Sicilia Futura di Totò Cardinale, dando vita alla lista unitaria "Sicilia Futura-PSI" che ottiene il 6% dei voti e due seggi, nessuno dei quali spettante però al PSI.[187][188]
In vista delle imminenti elezioni politiche il 14 dicembre 2017 nasce Insieme, lista che federa il PSI, i Verdi e i prodiani di Area Civica a sostegno del PD di Matteo Renzi[189][190].
I candidati di area socialista nei collegi uninominali sono 2 alla Camera (Luigi Incarnato e Gianrico Ranaldi) e 4 al Senato (Lorenzo Cinquepalmi, Enrico Buemi, Riccardo Nencini e Oreste Pastorelli)[191]. Alla fine risulteranno eletti solo Riccardo Nencini e Fausto Guilherme Longo (candidato in Sud America nella lista PD).
In seguito all'esito deludente del voto, Nencini si dimette dalla carica di segretario; le dimissioni sono però respinte dalla segreteria nazionale.[192]
Elezioni europee del 2019 e il secondo congresso straordinario
Nel 2019 si tengono le elezioni regionali in Abruzzo, dove il PSI si presenta insieme con Italia dei Valori, ottenendo il 0,93%, restando fuori dal Consiglio regionale. Due settimane dopo si tengono le elezioni regionali in Sardegna, in cui il PSI si allea insieme con l'Unione Popolare Cristiana ottenendo l'1,35% dei voti, restano anche in queste elezioni fuori dal Consiglio Regionale.
Il 16 febbraio 2019 il Consiglio nazionale del partito convoca un nuovo Congresso straordinario per decidere il successore di Nencini (nuovamente dimissionario). Il Congresso si tiene a Roma tra il 29 e il 31 marzo 2019. Si confrontano due mozioni:
IL DOMANI È ADESSO, a sostegno della candidatura di Enzo Maraio, sostenuta dal segretario uscente Nencini e dalla maggioranza del gruppo dirigente uscente;
IDENTITÀ SOCIALISTA PER CAMBIARE DAVVERO, a sostegno della candidatura di Luigi Iorio, sostenuta dal coordinatore uscente Gian Franco Schietroma.
Alle elezioni regionali in Umbria del 2019 insieme con Democrazia Solidale presenta la lista Bianconi per l'Umbria a sostegno del candidato del centro-sinistra Vincenzo Bianconi che perderà contro la candidata del centro-destra; la lista raccoglie il 4,03% e viene eletto consigliere regionale Andrea Fora, ex presidente di Confcooperative e inizialmente proposto come candidato presidente; Fora passerà a Italia Viva nel 2023.[195]
Creazione del gruppo parlamentare Italia Viva-PSI e nuovo simbolo
Il 26 novembre 2019, in seguito a una consultazione tra gli iscritti, il PSI adotta un nuovo simbolo simile a quello storico con all'interno il tradizionale garofano[201][202].
Al referendum costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari legato alla riforma "Fraccaro", il PSI si schiera per il «No», in quanto il quesito poggerebbe «su basi demagogiche e populiste»[214]. In precedenza, nel corso delle relative votazioni sulla riforma alla Camera, il senatore Fausto Longo aveva dichiarato di non essere sicuro «se la decisione della grande maggioranza del Parlamento si sia basata sulla concentrazione di potere, su una riduzione minima di spesa, o semplicemente su un gioco di scena rivolto al pubblico elettorale»[215]. Inoltre, i socialisti avevano preso parte alla raccolta di firme per far celebrare un referendum costituzionale sulla riforma[nota 7], che poi si è effettivamente tenuto nel settembre 2020[216].
Dal 15 al 17 luglio 2022 si tiene presso l'Auditorium Antonianum di Roma il congresso del partito, dal titolo È il tempo del noi, durante il quale Enzo Maraio viene riconfermato, per acclamazione, come segretario.[222][223]
A novembre 2022 si rinnovano gli organismi, dove Nencini e altri esponenti di minoranza non partecipano ai lavori, in polemica con il gruppo dirigente.[226]
Il Partito Socialista, in Italia come nel resto d'Europa, intende riunire uomini e donne che, partendo da esperienze, culture e sensibilità diverse, si riconoscono in politiche riformiste, democratiche e liberali; si rivolge a tutti i cittadini senza distinzioni di genere e di orientamento sessuale, di etnia, di nazionalità e di religione e vuole dare voce a tutti coloro a cui vengono negati diritti ed interessi fondamentali.
Il Partito Socialista si propone di realizzare, con forme nuove e adeguate ai tempi e per via democratica nella partecipazione dei cittadini, una società che sia retta da valori di libertà, di uguaglianza, di giustizia, di responsabilità, di solidarietà e di progresso.
Il Partito Socialista crede nella libertà e nelle libertà, intese come possibilità di scegliere sulla base della propria responsabilità: contrasta i ricorrenti tentativi di invadenza delle burocrazie statali, delle religioni e delle ideologie nella sfera della libertà individuale; fonda la sua azione sul rispetto dei diritti civili ed umani in Italia come nel mondo.
Il Partito Socialista crede nel valore dell'uguaglianza che si realizza attraverso l'allargamento delle libertà; opera concretamente affinché sia garantito a tutti il massimo delle opportunità; promuove le condizioni perché ciascun individuo possa decidere il proprio destino. L'uguaglianza e la libertà delle persone sono indivisibili.
Il Partito Socialista difende il principio di laicità, che garantisce la convivenza tra culture e idee diverse; crede nella libertà di pensiero e nel valore della diversità delle opinioni e delle fedi, contrastando ogni forma di fondamentalismo e prodigandosi per un rafforzamento continuo della democrazia rappresentativa.
Il Socialismo considera il lavoro, adeguatamente retribuito, un'alta espressione della persona e persegue politiche della piena occupazione, secondo principi di flessibilità e sicurezza, promuovendo l'istruzione e la formazione durante l'arco di tutta la vita.
Le politiche per la giustizia sociale comprendono la lotta contro il crimine e contro le cause che lo producono, per rimuovere le condizioni che incentivano i comportamenti violenti e comunque illegali.
Gli organi principali sono innanzitutto la Segreteria nazionale (il cui compito è coadiuvare con funzioni esecutive il Segretario) e il Consiglio Nazionale.
Il Consiglio Nazionale è composto da 325 membri, di cui un terzo eletti dal Congresso Nazionale e i restanti eletti dai Congressi regionali, in proporzione alle quote riconosciute agli stessi.
Fra le sue funzioni rientrano quelle di indirizzare la linea politica scaturita dal Congresso ed eleggere in prima seduta il Presidente, il Tesoriere e la Direzione Nazionale.
La Direzione Nazionale è composta dal Segretario, da 50 membri eletti dal Consiglio Nazionale, dal Presidente, dal Tesoriere, dal Responsabile della Commissione Nazionale di Garanzia, dal Rappresentante della Federazione giovanile, dai Segretari regionali, nonché dagli eletti a vario titolo nelle istituzioni.
Organi ufficiali del partito sono la rivista mensile Mondoperaio, fondata da Pietro Nenni, consultabile sul proprio sito e anche sui siti web del PSI. Direttore politico è stato l'ex-parlamentare socialista Luigi Covatta. Al suo decesso è subentrato il nuovo direttore, Cesare Pinelli.
Dal 30 aprile 2022 è in edicola l'Avanti! della domenica, organo ufficiale del PSI diretto per la prima volta nella sua storia da una donna, Giada Fazzalari, giornalista e capo della Comunicazione del PSI. Dal 5 gennaio 2012 è in rete l'Avanti! online, quotidiano socialista diretto da Livio Valvano.
^La «diaspora socialista» è un termine creato per indicare il fenomeno di dispersione dei membri del Partito Socialista Italiano, dopo il suo scioglimento nel 1994, in altre formazioni politiche, come i Socialisti Italiani e il Partito Socialista Riformista.
Oggi essa non è ancora conclusa, dal momento che attualmente numerosi ex-socialisti sostengono formazioni di centro-destra (come il Nuovo PSI o Forza Italia), altri hanno aderito ad al PD e ad altre formazioni di sinistra (quali ad esempio il Rifondazione Comunista).
Come si legge su un sito di storia politica:
«Nel novembre del 1994 il Partito più antico d'Italia si scioglieva dando vita a due nuove formazioni: i Socialisti Italiani e il Partito Socialista Riformista. Oggi gli eredi del socialismo italiano sono ancora divisi.»
^L'assenza dalle aule parlamentari dura poco più di tre anni: nel novembre 2011 il senatore Carlo Vizzini, ex ministro e già segretario nazionale del Psdi, eletto nel Pdl, aderisce al Partito Socialista Italiano, rivendicando di essere stato uno dei tre fondatori italiani (insieme a Craxi e Occhetto) del Partito del Socialismo Europeo, riportando così i socialisti in Parlamento.
^Dal 2008 al 2011, invece, eccetto per alcuni consiglieri regionali, il PSI era rimasto escluso dalla rappresentanza sia italiana sia europea. Era la prima volta dal 1946 che non vi era—a parte Stefano Caldoro del Nuovo PSI ma successivamente confluito nel PDL—nessun "socialista" in Parlamento.
^Come sarà spiegato poco più avanti la legittimità del congresso sarà sottoposta alla valutazione della magistratura che infine lo annullerà, costringendo il partito a convocare un congresso straordinario.
«Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.»
^Si tratta del documento programmatico in cui sono resi noti i princìpi ispiratori del PSI (v. Manifesto dei Valori, in www.partitosocialista.it, URL consultato il 25 dicembre 2020).
^Viene eletto nella circoscrizione Sicilia 2 all'interno della lista del Centro Democratico, e aderisce dall'11 giugno 2013 al PSI (v. la scheda del deputato sul sito della Camera). Il 25 ottobre 2017 abbandona il PSI e aderisce a Noi con Salvini, movimento politico della Lega Nord.
«In questo senso, come movimento, non possiamo nasconderci, ed anzi intendiamo far nostre le istanze di cambiamento di una società che invoca per un verso la modernizzazione, la laicità e la giustizia sociale, ma che per l'altro si sente sempre più distante e irritata dalla politica.»
«[...] Nuovo incontro del Partito socialista con il Pd. Ad annunciarlo, parlando con la platea dei simpatizzanti a Napoli, è il vice presidente del Senato Gavino Angius: "Lunedì - dice - in mattinata, alle 9.30, ci incontreremo con Veltroni". "Noi - specifica Enrico Boselli parlando con i giornalisti - ci presentiamo alle Camera e al Senato con il nostro simbolo. Mi auguro che il Pd ci sottoponga una discussione attorno a un programma chiaro e riformista, e che accordi nascano da questa base e non da preclusioni preventive. Vedremo lunedì che accade".»
«Raggiunto l'accordo tra Partito democratico e Italia dei valori (Idv) per le prossime elezioni politiche. Lo ha confermato Antonio Di Pietro al termine dell'incontro con il segretario del Pd, Walter Veltroni [...] L'Idv sottoscriverà il programma del Pd e appoggerà Veltroni candidato premier, dopo le elezioni verrà costituito un unico gruppo parlamentare. [...] Molto critico con la decisione del Pd è il leader del Partito Socialista, Enrico Boselli: «Allearsi con Di Pietro ed escludere i socialisti è una decisione che non avrebbe bisogno di commenti» afferma. «È evidente che se l'obiettivo è quello di cancellare i socialisti, Veltroni ha trovato in Di Pietro un ottimo compagno di strada».»
«È un fatto che l'incontro di stamani tra il candidato premier socialista Enrico Boselli e Veltroni si è concluso con un nulla di fatto. E un nulla di fatto, dopo una settimana in cui invece quell'accordo sembrava cosa fatta, ha il valore di uno stop brusco. Così Boselli e Angius stamani hanno lasciato il loft di piazza Sant'Anastasia dicendo: "Nessuno ci può chiedere di sciogliere il partito socialista, non abbiamo alcuna intenzione di annetterci". L'offerta del Pd è una sola: lasciare simbolo e premier e confluire in una sola lista.»
«Pd-Idv: via libera all'apparentamento Fumata bianca dal loft. L'incontro tra Veltroni e Antonio Di Pietro si è concluso con la decisione di apparentare i due simboli in una minicoalizione.
Nelle liste ci saranno quindi due simboli però poi un gruppo unico alla Camera. Sarà una coalizione "in senso tecnico" con il Partito democratico, dice Di Pietro al termine dell'incontro con Veltroni. L'Idv farà poi parte dello stesso gruppo parlamentare del Pd. In futuro è auspicabile un'unica formazione Dopo che l'Idv avrà preso parte alle prossime elezioni politiche con il proprio simbolo, in coalizione con il Pd, e dopo che darà vita, sempre insieme al Pd, a un unico gruppo parlamentare "comincerà un percorso - dice Di Pietro - che porterà in futuro alla possibilità di una nostra confluenza in un unico partito".Abbiamo chiesto a socialisti e radicali la disponibilità a stare nelle nostre liste, come ha fatto Di Pietro. Questa la proposta che Veltroni rinnova alle due formazioni. Dev'essere chiaro che non vogliamo aggiungere altri simboli - spiega Veltroni - perché vogliamo creare un grande soggetto politico. Fassino: "Dopo le elezioni tutti nel gruppo unico" "Se altre forze vogliono venire con noi, le liste sono aperte - afferma l'ex segretario Ds Piero Fassino - Gli alleati possono venire con noi in campagna elettorale mantenendo il loro simbolo. Purché sia chiaro che dopo le elezioni devono entrare nel gruppo parlamentare del Pd".»
^Un patto laico per l'Italia, in Partito Socialista Italiano, 8 aprile 2008. URL consultato il 7 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2013).
^Manifesto ecosocialista, su partitosocialista.it, Partito Socialista Italiano, 8 aprile 2008. URL consultato il 3 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
«Il leader del Ps ha infine difeso la scelta di utilizzare l'immagine di Gesù Cristo per uno spot elettorale, "nulla di blasfemo", anche perché "già in passato i socialisti si richiamavano alla sua figura" e perché "è stato lui il primo socialista della storia".»
«Enrico Boselli, segretario nazionale del Partito socialista e candidato premier, è arrivato oggi a Firenze a bordo del tir con cui sta conducendo la campagna elettorale in giro per l'Italia.»
^ UIAS (Unità, Identità, Autonomia e Sinistra Socialista), «Progetto e Ricambio» (PDF), su Partito Socialista Italiano, 2008. URL consultato il 2 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2012).
^Craxi: «E Gavino Angius tornò a casa», in Partito Socialista Italiano, 20 ottobre 2008. URL consultato il 10 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2013).
«[...] il candidato del centrosinistra Marcello Pittella, fratello di Gianni Pittella, candidato alla segreteria del Partito democratico e vicepresidente del Parlamento europeo. La coalizione che lo sostiene comprende Pd, Psi, Idv, Centro democratico e due liste civiche e vuole confermare il successo di Vito De Filippo del 2010 (oltre il 60% dei voti) [...]»
^ Enrico Buemi et al., La società della fiducia (PDF), su Partito Socialista Italiano, 2013. URL consultato il 28 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
^Dal Manifesto dei Valori, "Il socialismo democratico è oggi di attualità per saldare le attese delle vecchie e delle nuove generazioni, per dare un contributo a una moderna società della conoscenza, per riaffermare, insieme alla battaglia per nuovi diritti, l’etica dei doveri e della responsabilità"