Pentafluoruro di rutenio | |
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Nome IUPAC | |
pentafluoruro di rutenio | |
Nomi alternativi | |
fluoruro di rutenio(V) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | F5Ru |
Peso formula (u) | 196,06 |
Aspetto | solido verde scuro[1] |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 238-533-8 |
PubChem | 15797579 e 101946419 |
SMILES | F[Ru](F)(F)(F)F |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 86,5 °C (360 K)[1] |
Temperatura di ebollizione | 227 °C (500 K)[1] |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -893,5[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
Il pentafluoruro di rutenio è il composto inorganico con formula RuF5. In questo fluoruro il rutenio è nello stato di ossidazione +5. In condizioni normali è un solido volatile di colore verde scuro; allo stato vapore è incolore.[1][3] È un composto estremamente reattivo, senza usi pratici, pericoloso da utilizzare dato che reagisce formando fluoro e acido fluoridrico.
Il composto fu preparato per la prima volta nel 1925 da Otto Ruff e Ernst Vidic facendo reagire fluoro su rutenio spugnoso.[4] Più conveniente risulta la sintesi diretta di Holloway e Peacock del 1963:[5] il rutenio metallico reagisce con un flusso di fluoro diluito con azoto, a circa 300 ºC. Si forma un olio viscoso verde scuro, dal quale RuF5 è separato per distillazione sotto vuoto.
RuF5 allo stato solido forma tetrameri (RuF5)4 formati da ottaedri RuF6 uniti da atomi di fluoro condivisi (vedi figura).[1][3] La struttura cristallina risulta monoclina, con costanti di reticolo a = 549,7 pm, b = 994,6 pm e c = 1253,1 pm, otto unità di formula per cella elementare.[6] In fase gassosa a 120 ºC sono presenti principalmente molecole trimere, assieme a una quantità minore di dimeri.[1][7]
RuF5 è un composto estremamente reattivo; si può maneggiare in recipienti di vetro a temperatura ambiente, ma già a 100 ºC il vetro è attaccato. È molto sensibile all'umidità e in acqua si idrolizza rapidamente formando RuO2 idrato e RuO4 gassoso.[5][8]
Reagisce con XeF2 (un fortissimo donatore di fluoro), formando vari composti ionici, a seconda dei rapporti stechiometrici utilizzati:[9]