1995, da qualche parte in Bosnia tre operatori umanitari, il responsabile della sicurezza Mambrù, la responsabile delle risorse idriche Sophie, l'operatore B e l'interprete Damir sono impegnati nella rimozione di un cadavere da un pozzo. L'operazione è necessaria per bonificare l'acqua che rifornisce una comunità. I mezzi a disposizione sono però scarsi, una corda ed un piccolo argano, ma l'uomo nel pozzo è particolarmente robusto e la corda si rompe. Mentre un operatore e l'interprete vanno a cercare una nuova corda, gli altri due vanno ad una riunione di coordinamento tra ONU e forze non governative e lungo il tragitto aiutano un bambino e lo portano con sé. Alla riunione si dà disposizione di interrompere ogni intervento diverso dallo sminamento, perché la guerra è ufficialmente finita, mentre la ricerca della corda ha esito negativo. Alla riunione Mambrù riceve l'incarico di fornire un passaggio fino all'aeroporto all'analista di guerra Katya. A dispetto dell'incarico ricevuto Mambrù torna al pozzo dove incontra il resto del gruppo. Insieme decidono di risolvere comunque il problema e partono alla ricerca di una corda, il che li porta a confrontarsi con la dura realtà della guerra civile, gli odi interetnici, le bande militari che ignorano gli sforzi internazionali di pace, le mine lasciate sul terreno, la rigidità e la burocrazia dell'ONU, il dolore che la guerra porta nelle famiglie e nella vita dei bambini.
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 10 dicembre 2015.[2] Il 10% degli incassi italiani ottenuti dal film il giorno di Natale sono stati destinati in beneficenza all'associazione umanitaria Emergency, da sempre impegnata nel portare aiuto alle popolazioni vittime di guerre civili.[4]
^(FR) Sélection 2015, su quinzaine-realisateurs.com, Quinzaine des Réalisateurs. URL consultato il 21 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2015).