Phenacodus | |
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cranio fossile | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Infraclasse | Eutheria |
Ordine | Condylarthra |
Famiglia | Phenacodontidae |
Genere | Phenacodus |
Il fenacodo (gen. Phenacodus) è un mammifero estinto, appartenente al primitivo gruppo dei condilartri. Visse circa 55 milioni di anni fa, principalmente nell'Eocene inferiore, e i suoi resti sono stati rinvenuti in Nordamerica e in Europa.
La specie più nota, Phenacodus primaevus, era un mammifero relativamente piccolo, lungo meno di un metro, di corporatura snella e con zampe dritte terminanti in cinque dita; il fenacodo era un animale digitigrado, e la zampa assomigliava vagamente a quella di un odierno tapiro. Il dito mediano era il più grande e il peso del corpo poggiava soprattutto su questo dito e i due adiacenti; questa condizione sembra anticipare la tridattilia tipica dei perissodattili e di altri gruppi di ungulati. Il cranio era piuttosto piccolo e dotato di un cervello minuto; la colonna vertebrale robusta e arcuata, insieme alla coda lunga e forte, pongono il fenacodo poco distante dalla linea evolutiva dei primitivi mammiferi carnivori dell'ordine dei creodonti. L'intera serie dei 44 denti era sviluppata; i molari superiori erano brachiodonti, ovvero a corona bassa, con sei lunghe cuspidi (due interne, due mediane e due esterne), tali da indicare la tipica struttura primitiva di tipo bunodonte.
Nel Paleocene inferiore, appena dopo la scomparsa dei dinosauri, visse un animale ancestrale al fenacodo, denominato Tetraclaenodon, dotato di estremità che erano una via di mezzo tra zoccoli e artigli; le due dita laterali erano anch'esse a supporto del peso del corpo. Per queste caratteristiche, sembra che Tetraclaenodon e Phenacodus possano essere collocati molto vicino al ramo evolutivo dei perissodattili, che da forme modeste come Sifrhippus si evolsero nei cavalli odierni.