Pietro Gadda Conti, detto Piero (Milano, 13 febbraio 1902 – Arzo, 22 gennaio 1999), è stato uno scrittore, critico cinematografico e traduttore italiano.
Il padre Giuseppe era un ingegnere ed imprenditore attivo nella produzione di macchinari ed impianti elettrici[1] ed era cugino di Carlo Emilio Gadda (il quale era figlio di Francesco Ippolito Gadda, fratello di Pietro Gadda, padre di Giuseppe, appunto[2][3]).
La madre Matilde Conti era sorella di Ettore Conti, anch'egli ingegnere e socio del padre Giuseppe[3]. Nel 1939 proprio questo zio Ettore adottò Piero (assieme a Lia Baglia, figlia di un'altra sorella e già moglie dell'importante architetto Piero Portaluppi); da allora Piero aggiunse il cognome dello zio al suo[4].
Piero intrattenne una lunga corrispondenza epistolare con lo zio romanziere[5][6][7][8] e poco dopo la sua morte raccolse queste lettere in un libro, intitolandolo Le confessioni di Carlo Emilio Gadda[9][10].
Si laureò in giurisprudenza all'Università di Pavia e ben presto iniziò a collaborare, soprattutto come critico cinematografico, a giornali e riviste, tra cui La Perseveranza, L'Ambrosiano, La Fiera Letteraria (sua la rubrica "Cinelandia"[11]), Il Resto del Carlino, La Stampa, Pegaso, Nuova Antologia, Il Popolo, La Tribuna[12].
Fece parte della Giuria della Mostra Internazionale di Venezia negli anni 1950, 1951, 1955, 1958, 1963.
Nel 1970 vinse il Premio Bagutta con La paura[13].
Fu anche traduttore di opere di Paul Gauguin, Aldous Huxley, Robert Louis Stevenson, Mark Twain, John Steinbeck, Alphonse Daudet[14][15][16][17].
Morì a 96 anni in una clinica di Arzo, in Svizzera[13].
È sepolto nella necropoli del cimitero monumentale di Milano[18].
- L' entusiastica estate, Milano, Il convegno, 1924
- Verdemare, Firenze, Edizioni di Solaria, 1927
- Mozzo, Milano, Ceschina, 1930
- Gagliarda, Roma, Società anonima La Nuova Antologia, 1931
- A gonfie vele, Milano, Ceschina, 1931
- Orchidea, Milano, Ceschina, 1934
- Festa da ballo, Milano, Ceschina, 1937
- Nuvola, Milano, Ceschina, 1938
- Vocazione mediterranea, Milano, Ceschina, 1940
- Moti del cuore, Milano, Ceschina, 1940
- Vita e melodia di Giacomo Puccini, Milano, Ceschina, 1955
- Adamira, Milano, Bompiani, 1956
- Vanterie adolescenti, Padova, Rebellato, 1960
- La paura, Milano, Ceschina, 1970
- Le confessioni di Carlo Emilio Gadda, Pan editrice Milano, 1974
- ^ GADDA, Giuseppe in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 25 novembre 2016 (archiviato il 25 novembre 2016).
- ^ Fondo Gadda (PDF), su vieusseux.it. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato il 25 novembre 2016).
- ^ a b L’industria che illuminò il mondo, su Archivio Iconografico del Verbano Cusio Ossola, 7 novembre 2016. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato il 25 novembre 2016).
- ^ Storia di Milano ::: Cronologia di Ettore Conti, su storiadimilano.it. URL consultato il 29 ottobre 2016 (archiviato il 24 agosto 2017).
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- ^ Lo stupendo idioma (PDF), su dspace-roma3.caspur.it. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014).
- ^ Epistolario di Gadda sugli scrittori siciliani - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato il 25 novembre 2016).
- ^ The Edinburgh Journal of Gadda Studies, su gadda.ed.ac.uk. URL consultato il 25 novembre 2016 (archiviato il 15 marzo 2016).
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- ^ Franco Contorbia, Montale, Genova, il modernismo e altri saggi montaliani, Edizioni Pendragon, 1º gennaio 1999, ISBN 9788886366816. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato il 25 novembre 2016).
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- ^ La Letteratura degli Italiani (PDF) [collegamento interrotto], su italianisti.it.
- ^ Comune di Milano, App NOT 2 4GET.
- Gadda Cónti, Piero, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arnaldo Bocelli, GADDA, Piero, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- (EN) Opere di Piero Gadda Conti, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Piero Gadda Conti, su IMDb, IMDb.com.
- Necrologio sul Corriere della sera, su archiviostorico.corriere.it.