Potez 36 | |
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Un Potez 36 partecipante al Challenge Europeo del 1929. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo e collegamento |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Potez |
Data primo volo | 27 settembre 1928 |
Utilizzatore principale | Armée de l'air |
Esemplari | circa 300 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 7,60 m |
Apertura alare | 10,54 m |
Altezza | 2,36 m |
Superficie alare | 20,00 m² |
Peso a vuoto | 532 kg |
Peso max al decollo | 762 kg |
Propulsione | |
Motore | un Renault 4Pbi |
Potenza | 95 CV |
Prestazioni | |
Velocità max | 148 km/h al livello del mare |
Velocità di crociera | 120 km/h |
Autonomia | 550 km |
Tangenza | 3 600 m |
i dati sono estratti da Potez 36[1] | |
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Il Potez 36 fu un aereo da turismo monomotore monoplano ad ala alta a parasole sviluppato dall'azienda aeronautica francese Avions Henry Potez nella seconda metà degli anni venti del XX secolo e prodotto in grande serie.[1]
Verso la fine degli anni venti del XX secolo l'azienda aeronautica Avions Henry Potez sviluppò un modello di velivolo destinato a dare l'avvio all'aviazione turistica in Francia.[2] L'idea di base era quella di creare un aereo biposto con "conduite intérieur" che consentiva a tutti di salire a bordo dell'aereo in abiti civili, evitando di usare il casco e gli occhiali necessari allora per volare su un aereo con cabina "torpedo".[2] L'adozione di un'ala alta e di una cabina di pilotaggio vetrata consentivano al pilota e al passeggero di usufruire di un'ampia visuale verso il basso.[2] Il prototipo del nuovo aereo, designato Potez 36 n°01, andò in volo per la prima volta nelle mani del capo pilota collaudatore René Labouchère il 27 settembre 1928.[2]
Questo volo dovette essere interrotto d'urgenza dopo cinque minuti a causa della fusione di due teste di cilindri del motore in linea Renault 4Pa da 80 hp.[2]
Riequipaggiato con un motore radiale Salmson 5Ac fu ancora René Labouchère a portare nuovamente in volo il prototipo il 6 febbraio 1929.[2]
Il Potez 36 era un monoplano ad ala alta a parasole, monomotore, biposto. Le ali erano ripiegabili (apertura ridotta a 4,00 m) al fine di rendere più facile lo stoccaggio del velivolo o per facilitarne il rimorchio da parte di un veicolo. Dei becchi fissi nel bordo di attacco alare, detti “becchi di sicurezza”, miglioravano la portanza ai grandi angoli di attacco e alle basse velocità. La fusoliera era costruita in legno (spruce). Il carrello di atterraggio era triciclo posteriore fisso, con pattino o ruotino di coda.
La cabina di pilotaggio chiusa, ospitava due persone, pilota e passeggero, posizionate su sedili affiancati.[3] Stabile e di facile pilotaggio era utilizzato da molti aeroclub.[3]
Complessivamente 235 Potez 36 vennero iscritti nel registro aeronautico civile francese. Otto Potez 36 parteciparono alla Coupe Dunlop Tour de France del 1931, e in ventiquattro, compreso l'F-ALFU di Jean Liétard, presero parte al secondo giro di Francia per aerei da turismo nel 1932.[2] Il modello fu molto utilizzato in raid turistici: Africa del Nord-Egitto nel marzo-aprile 1930, Francia-Madagascar nel novembre 1930-aprile 1931, Parigi-Siria e ritorno nell'aprile-giugno 1932.
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, nel settembre 1939, tutti gli esemplari esistenti vennero requisiti dall'Armée de l'air e incorporati nelle unità da trasporto, addestramento al volo e collegamento.[3] Più di una dozzina di Potez 36 sopravvissero alla guerra e ripresero servizio nella seconda metà degli anni quaranta.[3]
L'F-ALQT, che faceva parte della flotta dell'aeroclub della Normandia nel 1938 e sopravvisse alla seconda guerra mondiale, sarà il primo velivolo restaurato dalle Ailes Anciennes Le Bourget ad essere esposto al Museo dell'Aria e dello Spazio di Le Bourget dal maggio 1976; attualmente è conservato nelle riserve museali.[3]
Un Potez 36/13 (n°2620) immatricolato F-ALQT, e conservato presso il Musée de l'air et de l'espace di Le Bourget. Un Potez 36/14 (n°3207), inizialmente immatricolato F-AMEM e poi F-PHZN nel 1957, è stato rimesso in condizioni di volo da Philippe Cassaigne a Royan. La sua autorizzazione provvisoria al volo e scaduta nel 1992, e l'aereo è stato esposto sotto la volta della stazione ferroviaria di Albert (Somme), vicino a Méaulte dove una volta si trovavano gli stabilimenti della Potez.