Rhipidomys ipukensis

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Rhipidomys ipukensis
Immagine di Rhipidomys ipukensis mancante
Stato di conservazione
Specie non valutata[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
FamigliaCricetidae
SottofamigliaSigmodontinae
TribùThomasomyini
GenereRhipidomys
SpecieR.ipukensis
Nomenclatura binomiale
Rhipidomys ipukensis
Rocha, Costa & Costa, 2011

Rhipidomys ipukensis (Rocha, Costa & Costa, 2011) è un roditore della famiglia dei Cricetidi endemico del Brasile.[1][2]

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 99 e 141 mm, la lunghezza della coda tra 113 e 165 mm, la lunghezza del piede tra 24 e 27 mm, la lunghezza delle orecchie tra 20 e 23 mm e un peso fino a 103 g.[3]

La pelliccia è corta e ruvida. Le parti dorsali variano dal bruno-giallastro al bruno-arancione con la base dei peli grigie, i fianchi sono più chiari mentre le parti ventrali variano dal biancastro al color crema. Gli individui più giovani sono grigio chiari dorsalmente e bianchi ventralmente. Le orecchie sono grandi, marroni e talvolta con una piccola chiazza chiara alla base. I piedi sono larghi e con una sottile macchia scura delimitata da peli biancastri sul dorso. Gli artigli sono nascosti da ciuffi di peli bianchi. La coda è più lunga della testa e del corpo, è uniformemente grigio scura e rivestita da corti peli che diventano sempre più lunghi verso l'estremità dove è presente un ciuffo.

Comportamento

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È una specie arboricola.

Alimentazione

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Si nutre di semi.

Femmine che allattavano e maschi sessualmente attivi sono stati catturati nel mese di settembre.

Distribuzione e habitat

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Questa specie è conosciuta soltanto in tre località nello stato brasiliano di Tocantins.

Vive nelle foreste stagionalmente alluvionali.

Conservazione

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Questa specie, essendo stata scoperta solo recentemente, non è stata sottoposta ancora a nessun criterio di conservazione.

  1. ^ a b (EN) Rhipidomys ipukensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Rocha & al., 2011.

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