Considerato ottimo, geniale attore del teatro e del cinema italiano, nella sua lunga carriera fece seguire all'attività di attore e regista quella di scrittore;[1] artista poliedrico, come fumettista è il creatore del personaggio del Signor Bonaventura, pubblicato per la prima volta nel 1917 sul Corriere dei Piccoli e destinato a notevole successo, oggetto di trasposizioni teatrali e cinematografiche.[1][2][3][4]
Mentre frequentava l'università, studiò anche recitazione all'Accademia di Santa Cecilia e, dopo la laurea in Lettere, conseguita discutendo una tesi sul ruolo del brillante nel teatro italiano, si dedicò completamente al teatro entrando nel 1909 nella compagnia di Ermete Novelli[1][2][3][4], nel 1912 in quella del Teatro a sezioni Quattro Fontane e dal 1912 al 1923 in quella di Virgilio Talli[1][2] e, dal 1924 al 1926, in quella di Dario Niccodemi,[1] divenendo infine capocomico, nel 1927-28[5]. Si sposò nel 1923 con Rosetta Cavallari, anch'essa attrice,[2] dalla quale ebbe un figlio, Gilberto Tofano, futuro regista teatrale e televisivo.
Oltre che come attore, sua attività principale, lavorò anche come illustratore e fumettista, firmandosi Sto.[2][3][4] Esordì nel 1906 sulla rivista Pupazzetto, diretta da Yambo il quale lo presenterà a suo padre, il capocomico Ermete Novelli che poi lo assumerà come attore nella sua compagnia;[2] nel 1908 realizzò copertine per la testata Il giornalino della Domenica e, dal 1914 al 1923, collaborò ad altre riviste come La lettura e Il Numero e, per il Corriere dei Piccoli creò nel 1917 il personaggio del Signor Bonaventura, protagonista di una delle più famose serie a fumetti del periodo la cui fama divenne tale da portare alla pubblicazione di diversi volumi illustrati e, dal 1927 al 1953, a sei commedie teatrali dove il personaggio venne interpretato da Tofano stesso e, negli anni cinquanta, il personaggio divenne testimonial pubblicitario per il programma televisivo Carosello oltre che di concorsi a premi.[1][2][3][4] Sempre sul Corriere dei Piccoli pubblicò nel 1921 una versione della Vispa Teresa e, nel 1925, la serie a fumetti Taddeo e Veneranda.[2] Lavorò anche nel campo pubblicitario e in quello della moda partecipando anche a mostre del settore e collaborando con diverse riviste come Vanity Fair e La Donna.[3]
Scrisse e illustrò libri di favole come Storie di cantastorie e I cavoli a merenda (1920).[1] Nel 1948, l'editore De Agostini pubblicò un'edizione del Pinocchio di Collodi ridotto in versi da Grisostomo (Marino Parenti) e illustrato da Sto. Sulla sua esperienza in teatro, e sul teatro italiano in generale, scrisse il saggio "Il teatro all'antica italiano", ancora oggi ritenuto da molti docenti di teatro una delle letture fondamentali per aspiranti attori, registi e commediografi.
Nel 1953 gli venne affidato l'incarico di insegnare all'Accademia nazionale d'arte drammatica fondata da Silvio D'Amico alternando questa attività con quella di attore nelle prime fiction televisive. Durante la pensione, dal 1960, continuò l'attività presso l'accademia apparendo ancora in ruoli televisivi.[2][3] Lo stesso anno la moglie, che soffiriva di crisi depressiva, si suicidò. Negli anni sessanta lavorò anche per il cinema, con registi come Nanni Loy, Mario Monicelli, Pasquale Festa Campanile.[2]
Il Museo genovese dell'attore possiede dopo l'acquisizione nel 1979 dal figlio di Tofano, scatole, faldoni, scenografie, riviste, poesie, costumi, oggetti del Signor Bonaventura e oltre 1347 fotografie. Tutto questo materiale è stato giudicato di notevole interesse e dal 2004 archiviato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria.
Il teatro all'antica italiana e altri scritti di teatro, Milano, Rizzoli, 1965. Altre ediz.: Alessandro Tinterri (a cura di), Il teatro all'antica italiana e altri scritti di teatro, Roma, Bulzoni, 1985. Il teatro all'antica italiana e altri scritti di teatro, Collana Piccola Biblioteca, Milano, Adelphi, 2017, ISBN978-88-459-3210-6.
Qui comincia la sventura del Signor Bonaventura, a cura di Alessandro Tinterri, Collana Piccola Biblioteca, Milano, Adelphi, 1995, ISBN88-459-1133-0.
Il romanzo delle mie delusioni. Racconto piuttosto lungo, Collana Gli struzzi, Milano, Einaudi, 1977-1997, ISBN88-06-46466-3.
Il teatro di Bonaventura, a cura di Alessandro Tinterri, Milano, Adelphi, 1986, ISBN978-88-459-0223-9.
Totò e l'anello magico, con Giorgio Fano, Novara, Interlinea, 2005, ISBN978-88-8212-530-1.
Pasquale Almirante, Da Pasquale a Giorgio Almirante. Storia di una famiglia d'arte, Venezia, Marsilio, 2016, ISBN978-88-317-2421-0.
Gilberto Tofano e Alessandro D'Amico (a cura di), Una storia lunga un milione: disegni, fotografie, spettacoli di Sergio Tofano, Roma, Bulzoni, 1980, SBNIT\ICCU\SBL\0328848.
Maddalena Menza, Bonaventura alla conquista del cinema, Firenze, Aetheneum, 1996, ISBN88-7256-078-0.
Maddalena Menza, Bonaventura: racconto e immagine : Sergio Tofano (Sto) scrittore e illustratore per ragazzi, Roma, Seam, 2004, ISBN88-8179-495-0.