Songs of a Lost World album in studio | |
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Artista | The Cure |
Pubblicazione | 1° novembre 2024 |
Dischi | CD |
Tracce | 8 |
Genere | Rock alternativo Post-punk |
Etichetta | Fiction, Polydor, Capitol |
Produttore | Robert Smith, Paul Corkett |
Registrazione | 2019 - 2022 |
The Cure - cronologia | |
Album successivo
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Singoli | |
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Songs of a Lost World è il quattordicesimo album in studio della band britannica The Cure, pubblicato il 1° novembre 2024.
Recensione | Giudizio |
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AllMusic[1] | |
Clash[2] | 9/10 |
The Guardian[3] | |
The Irish Times[4] | |
The Line of Best Fit[5] | 8/10 |
Mojo[6] | |
NME[7] | |
Pitchfork[8] | 7.9/10 |
The Times[9] | |
Uncut[10] | 9/10 |
Songs of a Lost World è stato annunciato diversi anni prima della sua pubblicazione ed è il primo album in studio della band da 4:13 Dream nel 2008. L'album in origine avrebbe dovuto essere pubblicato nel 2019. Si tratta del primo lavoro del gruppo sulla lunga distanza a vedere Reeves Gabrels alla chitarra da quando è divenuto membro dei Cure a tempo pieno nel 2012. Vede anche il ritorno in studio del tastierista Roger O'Donnell, tornato nella band nel 2011 dopo un'assenza di sei anni.
Cinque delle canzoni dell'album, inclusa Alone,[11] erano state suonate dal vivo nel 2022 e nel 2023 durante il loro tour mondiale Shows of a Lost World.
Le canzoni sono state interamente scritte, composte e arrangiate da Robert Smith.[12] Durate il processo di scrittura, Smith ha trovato difficoltà nel trovare le immagini giuste per Alone, trovando poi ispirazione dalla poesia di Ernest Dowson "Dregs".[12]
Smith ha scelto Bagatelle, una scultura del 1975 dell’artista sloveno Janez Pirnat, per illustrare la copertina. Il design della stessa è di Andy Vella.
Il libretto dell’album contiene il testo di una canzone non pubblicata, Bodiam Sky, che in origine avrebbe dovuto essere inclusa. Robert Smith ha affermato in un’intervista precedente alla pubblicazione che questa canzone potrebbe essere inclusa nell’album che farà seguito a Songs of a Lost World.
L’album è stato annunciato ufficialmente il 26 settembre 2024, con la pubblicazione del primo singolo, "Alone",[13] e un sito web dedicato. L’elenco delle tracce è stato rivelato in un’ e-mail inviata ai membri della mailing list il 9 ottobre 2024, dopo di che è stata pubblicata nel sito ufficiale dei Cure.
Il secondo singolo, A Fragile Thing, è stato pubblicato il 9 ottobre 2024.[14] Il 14 ottobre 2024 Smith ha detto che il tour di supporto a Songs of a Lost World sarebbe iniziato l’autunno dell’anno successivo dopo il completamento dell’album successivo[15]
La band ha suonato un concerto al BBC Radio Theatre il 31 ottobre con un’ora di trasmissione su BBC Radio 2 nello show In Concert che ha visto versioni di "Alone", "A Fragile Thing" ed "Endsong",[16] e un’altra ora di trasmissione su BBC Radio 6 Music per lo show di Huw Stephens, che ha visto versioni di "I Can Never Say Goodbye", "And Nothing Is Forever" e "All I Ever Am".[17]
L’album, pubblicato in diversi formati, segna il ritorno con la Fiction Records. Il vinile è stato pubblicato in sei diverse varianti nel Regno Unito, tutte stampate su bioplastica da Polydor. Vi è stata inoltre un’edizione in cassetta e doppia cassetta.
Oltre al CD standard, un’edizione deluxe da 3 CD vede le versioni strumentali di tutte le 8 canzoni pubblicate, assieme a un Blu-ray con stereo ad alta risoluzione e mix Dolby Atmos delle canzoni.
Un’ulteriore edizione deluxe solo digitale dell’album è stata pubblicata il 5 novembre 2024, con presenza di versioni dal vivo di cinque canzoni suonate allo Shoreline Amphitheater nel 2023. Questa edizione vede un artwork bianco unico.
Franck Vergeade di Les Inrockuptibles ha riportato che "sono stati autorizzati solo due ascolti per recensire l’album dalla compagnia discografica" e lo ha definito un "gotico sgargiante".[18] Andrew Trendell di NME ha assegnato all’album cinque stelle, affermando che "c’è sempre abbastanza cuore nell’oscurità e opulenza nel suono da trattenerti ", ritenendo che si tratti dell’ "album più personale della carriera di Smith. La mortalità potrebbe avvicinarsi ma c’è un colore nel nero e fiori nella tomba".[7] Éamon de Paor di The Irish Times ha lodato il lavoro, assegnandogli quattro stelle e descrivendolo come "maestosamente desolato, splendidamente cupo", aggiungendo che "si muove come un ghiacciaio a mezzanotte – magnifico, infermabile e con un brivido che si deposita duro e pesante e non se ne va." De Paor ha paragonato il suono dell’album a gruppi come Nine Inch Nails, Cocteau Twins, Pink Floyd e New Order.[4]
Sam Walker-Smart di Clash ha assegnato un voto di 9/10, ritenendo il disco come "uno dei loro più emozionalmente crudi", citando "Endsong" come la traccia migliore dell’album. John Robb di Louder Than War ha dato un voto di 5/5, dicendo che è "un album di capolavori elegiaci e meditabondi che affrontano il dolore della perdita con una musica oscura e magistrale grondante di melodia, sfumature e atmosfera."[19]
Victoria Segal di Mojo ha assegnato all’album quattro stelle su cinque, lodando la voce di Smith: "In un disco così attento agli effetti cataclismatici della mortalità, è notevole quanto la voce di Smith sia fondamentalmente immutata, non incrinata in un gracchiare alla Bob Dylan o immersa in nuove profondità alla Leonard Cohen", notando anche come mancasse una "più approcciabile canzone pop."[6] Will Hodgkinson del Times ha lodato anch’egli il disco nella sua recensione da cinque stelle dicendo: “Nel primo disco dei goth rockers in 16 anni, Robert Smith affronta la morte dei propri cari e la propria scomparsa in una musica di grande raffinatezza".[9]
L'edizione tedesca di Rolling Stone ha criticato l’album per le sue "canzoni piatte che suonano ‘ridondanti’ con introduzioni senza fine”.[20]
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