Squali d'acciaio | |
---|---|
William Holden in una scena del film | |
Titolo originale | Submarine Command |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1951 |
Durata | 87 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | drammatico, guerra |
Regia | John Farrow |
Soggetto | Jonathan Latimer |
Sceneggiatura | Jonathan Latimer |
Produttore | Joseph Sistrom |
Casa di produzione | Paramount Pictures |
Fotografia | Lionel Lindon |
Montaggio | Eda Warren |
Effetti speciali | Harry Barndollar, Farciot Edouart, Gordon Jennings |
Musiche | David Buttolph |
Scenografia | Henry Bumstead, Hal Pereira (art director) Sam Comer, Ross Dowd (set decorator) |
Trucco | Wally Westmore |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori italiani | |
|
Squali d'acciaio (Submarine Command) è un film del 1951 diretto da John Farrow.
È un film di guerra statunitense con William Holden, Nancy Olson e William Bendix. Il film segue la carriera militare del comandante White della U.S. Navy, dalla fine della seconda guerra mondiale alla guerra di Corea.
Ken White, comandante in seconda del sottomarino Tiger Shark, vedendosi attaccato da aerei giapponesi, è costretto all'immersione. In tal modo salva l'equipaggio ma causa la morte del comandante Joshua Rice, suo grande amico, e del nostromo, che si trovavano feriti nella torretta. White ha fatto il suo dovere, ma la decisione rapida gli causa una grandissima pena che lo perseguita anche dopo la guerra.
Il film, diretto da John Farrow su una sceneggiatura,[1] fu prodotto da Joseph Sistrom per la Paramount Pictures[2] e girato nei Paramount Studios a Hollywood, e nella a U.S. Naval Base di San Diego, in California.[3] Il titolo di lavorazione fu The Submarine Story.[4]
Il film fu distribuito con il titolo Submarine Command negli Stati Uniti nel novembre del 1951[4] al cinema dalla Paramount Pictures.[2]
Altre distribuzioni:[4]
Secondo il Morandini il film è un "dramma di guerra moderatamente interessante". Morandini segnala inoltre le sequenze d'azione.[5] Secondo Leonard Maltin il film è un "prevedibile ma accettabile racconto della marina militare".[6]