Stethojulis albovittata | |
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maschio adulto | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Labridae |
Genere | Stethojulis |
Specie | S. albovittata |
Nomenclatura binomiale | |
Stethojulis albovittata (Bonnaterre, 1788) | |
Sinonimi | |
Labrus albovittatus |
Stethojulis albovittata (Bonnaterre, 1788) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Labridae diffuso nell'oceano Indiano.[2]
Il suo areale si estende dall'Africa orientale (dal KwaZulu-Natal in Sudafrica al Mar Rosso) fino alla costa ovest della Thailandia. È presente nelle acque di Maldive e Isole Chagos.[3] È comune in barriere e lagune coralline; in alcune parti del suo areale vive su fondali rocciosi e in praterie marine, ma non si spinge oltre i 20 m di profondità.[1]
Presenta un corpo allungato e compresso lateralmente la cui lunghezza massima registrata è di 14 cm.[3] La pinna caudale ha il margine dritto, la pinna dorsale e la pinna anale sono basse e lunghe, rispettivamente con 9 e 3 raggi spiniformi.[3]
Le femmine hanno una colorazione prevalentemente brunastra puntata di bianco, più chiara sul ventre, e due macchie scure sul peduncolo caudale. È presente una macchia rossa alla base delle pinne pettorali che tende a sparire nel corso della vita del pesce, fino ad essere del tutto assente nei maschi adulti.[4][5] Questi ultimi hanno una colorazione verde attraversata da tre linee orizzontali di un azzurro acceso: una alla base della pinna dorsale e due che si estendono lungo il corpo fino al peduncolo caudale.[4] Presentano inoltre striature azzurre più brevi sulla testa.[5]
Può formare gruppi di qualche femmina e un solo maschio.[1]
Si nutre di invertebrati che trova "beccando" rapidamente il substrato durante il giorno.[4] Preda prevalentemente piccoli molluschi e crostacei.[6]
È una specie dall'areale ampio in parte del quale è piuttosto comune, e il prelievo per l'acquariofilia è relativamente modesto.[1] La lista rossa IUCN classifica quindi questa specie come "a rischio minimo" (LC).