Sujeonggwa | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Corea |
Dettagli | |
Categoria | bevanda |
Ingredienti principali | acqua, zenzero, cannella, zucchero o miele |
Il sujeonggwa (수정과?, 水正果?, sujŏnggwaMR) è un punch coreano al gusto di zenzero e cannella.
Zenzero a fette e cannella vengono fatti sobbollire per un paio d'ore nell'acqua, dolcificata successivamente con zucchero o miele. Alla bevanda si aggiungono quindi dei cachi essiccati a pezzetti, che vengono lasciati a bagno finché non si ammorbidiscono, e dei pinoli per guarnire. Viene servito freddo.[1][2]
In passato il sujeonggwa era una bevanda invernale che si consumava soltanto al Capodanno lunare, anche nel palazzo reale e nelle case dei nobili; si contrapponeva al jeho-tang, un punch estivo.[3] In epoca moderna, è solitamente riservato alle occasioni importanti come i matrimoni.[2] Secondo la credenza popolare, se consumato freddo dopo un pasto aiuta a prevenire l'insorgere di raffeddori.[1]
La prima menzione al sujeonggwa nella letteratura coreana risale al 1765, nel Sujakeuigwe,[1] un documento che riepiloga il rituale eseguito per festeggiare il 71º compleanno del re Yeongjo.[4] Lo Haedongjukji, una raccolta di poesie pubblicata nel 1925 dal calligrafo Choi Yeong-nyeon, lo presenta con il nome di baeksijeho (백시제호?, 白柿醍醐?) e racconta che venisse preparato dalle gungnyeo della dinastia Goryeo nel giorno del Capodanno lunare, facendo bollire lo zenzero e aggiungendovi poi cachi essiccati e miele.[5] Si suppone quindi che abbia avuto origine nella corte reale.[3]
In epoca Joseon, il termine sujeonggwa era usato per indicare qualsiasi tipo di punch dolce, ed era una bevanda ricca preparata con una vasta gamma di frutti: il Seungjeongwon ilgi, che riporta i dettagli sul soggiorno di un emissario della dinastia Qing, racconta che per divertimento i cachi vennero sostituiti con dei mandarini; altri documenti attestano l'uso di melograni, ciliegie, mini kiwi, pere e castagne.[3] Tra gli altri ingredienti che vennero rimossi con il tempo c'erano anche liquirizia e pepe nero.[1]
Le prime ricette edite non prevedevano lo zenzero, che fu indicato per la prima volta solo nel ricettario Joseon yoribeop del 1939; il sujeonggwa veniva inoltre dolcificato preferibilmente con il miele e il succo di omija al posto dello zucchero.[1]